“LA SAMP NON E’ UN DISCOUNT”. IL CASO OKAKA

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“La Samp non è un supermercato”. Così si è pronunciato Osti sui possibili partenti Okaka e Gastaldello, facendo eco alle parole di Ferrero degli ultimi giorni: “vedere moneta, avere cammello”. Intanto esce l’indiscrezione della lite tra Okaka e Sinisa, una lite tra due pesi massimi.

Stefanone è teso, non è un mistero.

Okaka e Gastaldello: due casi diversi, ma per entrambi il destino potrebbe essere lontano da Genova.
Okaka da qualche settimana è distratto, molto meno brillante in campo. Non solo stanchezza (la montagna umana ha retto per mesi il peso dell’attacco da solo: prestazioni eccellenti, un Atlante d’ebano).

Sappiamo del braccio di ferro tra giocatore e società per il rinnovo del contratto.
E’ giusto che Okaka abbia un ritocco, ma quale cifra ha chiesto il suo procuratore (che sembra il solito esaltato)?
Nel nostro calcio schizofrenico basta un trimestre ad alto livello per pensare di essere dei fenomeni: stiamo manzi.
Negli ultimi giorni si è parlato ancora del Milan. Ma l’offerta alla Samp non è mai arrivata (oppure è arrivata in forma risibile).

Okaka costa, se lo vendiamo dobbiamo farci dei soldi, almeno il valore di Muriel.
Con l’innesto di Eto’o e il risveglio di Bergessio ci troveremmo di fronte ad un’improvvisa abbondanza in attacco (sempre che l’ultimo litigio non abbia ripercussioni su Stefano). Ma i problemi di abbondanza sono i migliori.
A Okaka potrebbe fare molto bene un periodo di basso profilo, per poi dare un contributo fondamentale nell’ultima parte di stagione.
Mihajlovic in qualche modo lo ha “creato”, ma è anche vero che la Perla Nera ha contribuito molto alla nostra incredibile posizione di classifica.
E’ augurabile dunque che società e giocatore arrivino a un accordo. Se così non fosse, Okaka potrà anche partire ma (l’ha fatto capire Ferrero) la Samp dovrà essere profumatamente pagata.

Autore

SampGeneration

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