Pensavo fosse buono, invece era un calesse.
Puntata Numero 9
CARLO BRESCIANI
(Forte dei Marmi, 6 Luglio 1954)
Ruolo: Cobra da Alcova
Transito Blucerchiato: 1976-1979
Presenze: 71 Reti: 14
Fischiometro: 170 decibel pari all’urlo mediamente prodotto dalle sue molteplici amanti
A Carlo Bresciani piaceva incommensurabilmente la gnocca. Chiaramente, il calcio rappresentava la via per ottenere questo bene supremo e di certo il nostro eroe non si sarebbe aspettato di giungere alla fama imperitura per merito di questo sport. Il suo ruolino di marcia come bomber fu infatti abbastanza scarno mentre la sua media realizzativa in camera da letto gli avrebbe fatto vincere più d’una scarpa d’oro.
Carlo Bresciani detto “Biscia” arrivò nell’ottobre del ’76 alla Sampdoria di Glauco Lolli Ghetti, versione 2.0 destinata alla tragedia. Dicono gli annali che il soprannome gli fu attribuito per il suo fisico alto e slanciato nonché per le sue movenze guizzanti ma la Orsola, una ex prostituta viareggina, attribuisce il nomignolo a ben altre lunghezze…
Grandi erano le aspettative riposte in questo giovine talento, agile e tecnico ma dalla possanza fisica simile a quella di un lombrico, e altrettanto grandi furono le delusioni per i tifosi blucerchiati.
Si fermò a Genova per ben tre stagioni (di cui due in serie B, visto che l’anno del suo acquisto scendemmo repentinamente in cadetteria), realizzando solo 14 reti totali.
Negli albi rimane soprattutto la sua tripletta mai realizzata contro la Juventus nella sfida salvezza 1977: tre volte solo davanti a Zoff, tre volte disinnescato senza colpo ferire. Cronache dell’epoca parlano di un Bersellini Furioso che lo inseguì fino alla natia Forte dei Marmi, ove il “Biscia” riuscì ad avere salva la vita rifugiandosi in un convento di suore, le quali ebbero sommo piacere nell’aprire le porte del loro ritiro a questo grande campione.
Finì la sua carriera nel 1988 e da allora si è ritirato a vita privata. Da uno studio recente pare che il 4,2% di tutti i bambini nati in Italia fra il 1971 ed il 1988 abbia un rapporto di parentela diretto con il nostro magnifico top-scorer.
4 commenti
….e ricordo la Sud che intonava “Biscia gol!” In effetti, per i tifosi, il bomber, o presunto tale, diventa una figura mitica,colui che porta sulle spalle l’onere e l’onore del successo della squadra. Però quel Bresciani ci ha fatto incazzare non poco e si capì subito, al netto delle illusioni che sempre permangono nel cuore del supporter, che quel tipo segaligno di gol ne avrebbe fatto pochi e difatti dalle mie parti (io frequentavo la Nord perchè si stava più comodi) lo si invitava sempre a camminare sul tappeto delle sfilate di moda, ovvero, come si dice volgarmente “lascia perdere!”
Io ne ricordo una vera di tripletta, al Verona, poco dopo il suo arrivo a Genova.
Come al solito precisiono, devo correggervi: arrivò a ottobre 1976 e la sfida salvezza con la Juve fu nel 1977.
Hai ragione, mio caro. Dev’essere un refuso dovuto alla stanchezza… Correggiamo appena possibile e forza Sampdoria
Tripletta al Verona da sballo. Sarà che avevo10 anni….ma io lo ricordo con tanta simpatia. Biscia gol era tra i presenti al ducale per commemorare il mitico Paolo Mantovani. È uno di noi 🙂