La batosta del giudice sportivo al nostro Lider Maximo Sinisa apre la settimana di preparazione a questa gara: mancherà il nostro leader in questa partita.
Mi soffermerei tuttavia su un articolo molto interessante uscito giovedi, nato da un’intervista a mister De Leo, collaboratore nello staff tecnico.
Mister Emilio De Leo spiega la metodologia usata per allenare la squadra. Scopriamo di essere tra i più innovativi nella serie A italiana.
Usiamo la la periodizzazione tattica cara a Mourinho e in voga nel calcio d’avanguardia della penisola iberica. Una metodologia che a fatica stanno cercando di introdurre altri tecnici stranieri nel nostro paese.
“…Aspetto mentale e fisico si uniscono e diventano funzionali all’obiettivo tattico…“: questo è il riassunto del lavoro di Sinisa ed il suo staff.
Invito ad andare a Bogliasco per scoprire dal vivo gli allenamenti effettuati sempre con l’attrezzo e con l’intensità mentale e fisica positiva di un calcio offensivo.
Arriviamo all’Olimpico carichi per fare un’impresa. E’ vero che affrontiamo una squadra in netta difficoltà con assenze importanti in un clima ambientale particolare. Ma pur sempre una squadra che punta all’Europa League.
Nello stadio vuoto di Roma ci presentiamo con il 4-2-3-1 con Da Costa in porta, De Silvestri a destra, Regini e Mustafi centrali. Fuori Gastaldello, mentre Berardi è confermato a sinistra. Centrocampo con Palombo e Kristicic. Eder questa volta è centrale, dietro Maxi Lopez. Soriano va a sinistra e Gabbiadini a destra.
In panchina mister Sakic, cuore blucerchiato, e mister De Leo, collegato con l’auricolare ad Osti e Sinisa.
La Lazio patisce l’infortunio di Klose prima della gara e ci affronta con un 4-3-3, con Berisha in porta, Konko terzino destro, Biava e Cana centrali e Radu a sinistra. Biglia si posiziona davanti alla difesa, Lulic mezzala sinistra e Onazi mezzala destra. Postiga punta centrale, l’ottimo Keita a sinistra e Candreva a destra.
E’ una Lazio impostata ad un attacco in ampiezza sulle fasce, che punta molto agli inserimenti delle mezzali dietro Postiga, o al taglio nella zona centrale di Candreva e Keita.
Lulic e Onazi attaccano soprattutto con gli inserimenti centrali, ricercando la profondità.
Durante il primo tempo Candreva e Keita si scambiano spesso la fascia creando difficoltà nella marcatura sopratutto a Berardi.
Biglia rimane fisso davanti alla difesa e si prende cura di Eder.
La Lazio in fase di non possesso pratica un 4-1-4-1, e ci aspetta creando densità nella propria metà campo, provando le ripartenze con Postiga che pressa Palombo quando in fase di possesso si piazza centralmente tra i due difensori centrali. Onazi invece si occupa di Kristicic.
Il loro pressing si sviluppa nella zona centrale del campo, dietro ci fanno giocare.
Candreva e Keita partono molto larghi ed i terzini provano spesso la sovraposizione. Con gli inserimenti di Onazi e Lulic la Lazio porta almeno 6-7 uomini in fase offensiva.
La Samp parte come sempre con l’azione da dietro, aprendo i due centrali di difesa e spingendo i terzini a centrocampo. Palombo si mette nel mezzo ad impostare e fare eventualmente il terzo difensore in caso di ripartenza. Gli esterni di attacco lavorano sui tagli centrali, mentre Eder svaria e si inserisce spesso nello spazio lasciato da Maxi Lopez.
Notiamo con piacere che Regini quando gioca centrale ci regala la sua “versione moderna di Vierchowod“ avventurandosi in discese molto brillanti e perciolose per gli avverari. Quando succede resta a coprire Palombo.
Noi oggi partiamo lenti nel possesso, creando troppo spazio centralmente tra difesa e centrocampo.
Siamo disuniti, il gioco è prevedibile e non riusciamo a giocare in velocità per la densità difensiva della Lazio.
Ci riprendiamo dopo il 20′ del primo tempo creando diversi pericoli ai biancocelesti.
Come?
Trovando dei varchi centrali, aumentando il ritmo e velocità di giocata. La Lazio ci ferma spesso con il fallo tattico che proviamo a sfruttare con degli schemi fantasiosi e molto insidiosi.
Sui piazzati creiamo molto grazie agli schemi sempre funzionali. La Lazio marca a uomo, ma noi non riusciamo mai a colpire in maniera adeguata.
A 10 minuti dalla fine del primo tempo cambiamo Soriano con Eder. Soriano si piazza dietro Lopez, Eder si allarga a sinistra lavorando sui tagli centrali.
Berardi incomincia a scricchiolare visto che Reja ha spostato stabilmente il forte Keita sulla sua fascia.
Ed al 41 minuto ecco il goal: Keita fugge a Berardi ed Eder è morbido, anzi assente, nel raddoppio di marcatura. Cross in mezzo, taglio centrale di Candreva che si chiama fuori dalla marcatura con un contromovimento andando indietro e smarcandosi dal dischetto del rigore. E qui colpisce.. 1-0 porca zozza!
Nel secondo tempo ci si aspetta una reazione. Incominciamo vedendo la volpe Reja far retrocedere il baricentro della sua squadra 20 metri indietro… Oplà, catenaccio e contropiede, un classico.
Soriano sempre dietro Lopez ed Eder sempre a sinistra, ma non riusciamo a trovare dei varchi.
Noi scendiamo in campo ancora una volta lenti ed impacciati e non riusciamo ad incidere e dopo un occasione della Lazio all’56’ Biglia ci vuole dare una mano facendosi cacciare fuori.
Lazio in 10 e Reja che si ripara con un 4-4-1, togliendo Postiga per Mauri con Keita punta a svariare.
Mister Sakic risponde con il cambio forzato Gabbiadini-Sansone e Okaka per Lopez.
Passiamo ad un 4-3-3 con Sansone a sinistra, Eder a destra ed Okaka centrale. Mentre Soriano va mezzala destra.
Palombo centrale e Kristicic mezzala sinistra cercano di giocare molto stretti per pressare centralmente la Lazio e per giocare vicino ad Okaka per l’inserimento centrale.
Ma dopo 15 minuti torniamo al 4-2-3-1 con Sansone dietro Okaka, Soriano a sinistra ed Eder a destra, sempre lenti, prevedibili e molli.
Non diamo intensità, sembriamo appagati e svogliati.
Ed al 72′ arriva il raddoppio della Lazio. Sansone perde palla in attacco, ma cerca di recuperare bene su Candreva che scappa sulla sinistra. Arrivato sul fondo passa a Mauri vicino all’area di rigore, Mauri si inserisce centralmente anticipando in maniera veloce e furba lo svagato Mustafi, arriva sul fondo crossa a rimorchio centrale e rasoterra per Lulic che si inserisce smarcandosi centralmente. Palombo e Krisiticic arrivano in ritardo: 2 a 0.
Cambiamo Kristicic con Renan ed entra anche Minala della Lazio: un classe ’96 che a guardarlo bene sembra il padre di Oman Bijk.
Proviamo a tornare al 4-3-3 per gli assalti finali ma non riusciamo a segnare.
Segnalo i 12 corner più almeno 4 piazzati da fuori, in cui abbiamo creato sempre schemi nuovi e pericoli alla Lazio ma senza segnare.
Segnalo i due rigori non dati su Eder e Okaka.
Segnalo l’ennesima prova molle e svogliata della stagione. Sinisa oggi li ha convocati alle 8 negando il giorno di riposo, mi trova concorde: non si può non avere motivazione a questo punto della stagione dove bisogna tracciare un bilancio e preparare la rosa dell’anno prossimo.
Spazio a chi ha ancora “fame”, spazio a chi crede di poter ancora combattere per questa maglia e per i suoi tifosi, e sopratutto spazio a riconferme dello staff e programmi ora è il momento della chiarezza… vero Osti??!!