Antonio probabile sostituto di Correa, squalificato per il match di notevole importanza contro il Verona.
Prende corpo l’ipotesi Fantantonio.
Da valutare, in alternativa, l’avanzamento di Soriano sulla trequarti al posto di Correa (diventato fondamentale per la nostra manovra offensiva) e l’inserimento sulla mediana di Kristicic.
Nenad pratica un cacio che piace a Vincenzino, fatto di geometrie ordinate e di ordinato possesso palla.
Cassano fino ad oggi, al di là di molte critiche che sembrano spesso preconcette, ha dato comunque il suo contributo. Tralasciando la fase iniziale in cui si presentò con la mole di un tricheco, al punto da rassomigliare all’amico Pierluigi Pardo, ha in seguito avuto modo di mostrare che la sua classe non perde lo smalto. Cristallo puro e giocate di un’inventiva oltre la normalità. 800 minuti di gioco, 1 gol, ma anche 12 assist, di cui 3 vincenti, secondo le statiche riportate oggi dal Secolo.
Chi pensa che Antonio sia solo un rozzo e volgare individuo dovrebbe forse ragionare anche sulla quantità di intelligenza calcistica che il 99 mette in campo. Intelligenza a pacchi.
Se i detrattori godono a vederlo in panchina, i suoi sostenitori sono preda di clamorose saudade, privati del divertimento di vedere la classe di Antonio in campo.
Ora le gerarchie di Montella sembrano stabilite: Alvarez e Correa dietro la punta Quagliarella. Correa e Quaglia convincono in pieno, mentre Ricky Alvarez (esclusa la gara con l’Inter) non sta dando ancora continuità di prestazioni.
E’ pur vero che l’accoppiata Cassano-Correa, che offrirebbe un godimento estetico notevole, è stata provata in campo ma bocciata dal Mister: i due si pestano i piedi e la squadra va in bambola, senza un equilibrio di gioco.
Così Antonio resta in panca. Ultimamente Montella non l’ha impiegato nemmeno per uno scampolo di partita.
Tutto questo a riprova di tante ipocrisie che si leggono e si sono lette in passato: Antonio è stato un pilastro quando dava di matto, quando gli partiva la vena del collo e la furia della follia si impadroniva di lui. Ora che si è disciplinato dal punto di vista comportamentale, ora che i tecnici che l’hanno avuto dicono che è irreprensibile nello spogliatoio, Antonio resta mestamente in panchina.
Questo perché, al di là di molte ipocrisie, ciò che conta è il buon vecchio pallone che rotola e i risultati del campo. In un mondo non certo popolato da santi come quello del calcio è inutile accanirsi contro Cassano e le sue malefatte. Gli altri giocatori del panorama calcistico non sono certo dei Papa Francesco, dispensatori di saggezza e sani principi.
Comunque sia, a Verona conterà dare continuità di risultati alla nostra stagione. Il discorso salvezza è tutt’altro che chiuso, anche se la pochezza minimale del Frosinone fa pensare che sarebbe uno scempio disumano farsi raggiungere da quella compagine di simpatici contadini.
O Cassano-Alvarez dietro Quagliarella. Oppure Soriano-Alvarez dietro al prode Fabio gol-machine.
Qualunque sia la scelta di Montella, andiamo a fare punti.
2 commenti
Io Sono tra quelli in…..saudade. Un posto in squadra glielo troverei sempre.
Non credo sia la questione più importante Cassano si-no; vorrei vedere il Doria risalire, presto e senza interruzioni. Inter Juve ha ribadito che chi vuole risalire una china che sembra proibitiva deve correre e aggredire in 10! Anche il mister ha detto che non possiamo permetterci una prestazione al 90%. Spero che avremo il sangue agli occhi e tanto fiato come domenica. Il resto lo dirà il campo.
Chi ha visto il match avrà notato D’Ambrosio, Nagatomo e Santon; non sono ancora bolliti; almeno in questa partita hanno giocato da terzini, centrali, ali. Se è vero che abbiamo provato a prenderne uno (prima di Dodo), in effetti non era una cattiva idea.