Si parla tanto di mercato. Tante voci e poco arrosto. Ma la “questione stadio”, che ha un’importanza fondamentale per i nostri colori, a che punto è?
Garrone vuole andare avanti con il progetto in Fiera, dato per accantonato dai più a seguito dei costi elevati per acquisire l’area (18-19 milioni di euro, secondo le stime di una recente delibera comunale) e di alcune restrizioni introdotte dalla Legge di stabilità 2014 legate alle compensazioni immobiliari sulle opere. La situazione non cambia: la società continua ad essere interessata e l’amministratore delegato Sagramola l’ha ribadito al sindaco Doria in un incontro tenutosi la settimana scorsa. Il sindaco guarda con favore al progetto, in quanto sarebbe l’unica iniziativa concretamente presentata al Comune per rilanciare la funzionalità di un’area suggestiva ma ormai praticamente in disuso.
Nei prossimi giorni la Samp firmerà un contratto con una società di consulenza americana molto quotata, autrice di puntuali analisi sui potenziali ricavi commerciali di impianti sportivi, in particolare calcistici. L’obiettivo è avviare uno studio di fattibilità dell’operazione, concentrata sui ricavi prettamente legati alle manifestazioni sportive, dopo quello commissionato nel 2013 da Garrone allo studio Cbre (noto per essersi occupato della nuova sede della Coca Cola ad Atlanta e delle Shanghai Towers), in cui si poneva particolare attenzione (fin troppa) sulle attività commerciali adiacenti.
A breve, comunque, entrerà in ballo nella vicenda un altro attore: la Spim, la società che gestisce gli immobili comunali, dovrebbe commissionare una perizia sul valore dell’area che dovrebbe acquistare (Padiglione C, Palasport e palazzina servizi), il che potrebbe portare ad una sensibile riduzione della richiesta iniziale.
Le parole di Sagramola inducono ad un moderato ottimismo: in un paio di mesi, dice l’ad, avremo in mano tutti gli elementi e potremo presentare al sindaco un progetto dettagliato e realmente fattibile. Il prossimo incontro con Doria e la Giunta comunale, infatti, è fissato a marzo e la società, pur muovendosi lontano dai riflettori, non vuole perdere tempo.
Infine, una segnalazione sull’opposizione al progetto da parte di alcuni gruppuscoli genoani: sui social network i gruppi contrari non battono un colpo da mesi. I genoani anti-stadio sono momentaneamente rientrati nelle vie fognarie. I roditori, probabilmente, fiutano l’aria in attesa di ulteriori novità per scatenare qualche protesta da topo.
4 commenti
Vorrei proprio sapere da quali fetide vie fognarie sei uscito te… Che una persona possa essere contraria ad un progetto edilizio che coinvolge importanti aree pubbliche dovrebbe rappresentare una posizione assolutamente legittima. Il fatto che Garrone lo stadio non l’abbia fatto né alla Colisa né in aeroporto credo che sia dipeso da ragioni un po’ più… di peso rispetto a “gruppuscolo genoano”, non credi?
Torna nella fogna topastro di un genoano.
Bisogna distinguere fra gli anti-stadio e i GENOANI anti-stadio.
Le fetide vie fognarie sono quelle che ospitano coloro che sono contrari a presicendere, quindi non per motivazioni che possono anche essere legittime, ma semplicemente perchè non vogliono un nuovo stadio della Sampdoria, dovunque esso sia, magari perchè, dicono, “La Sampdoria non è la squadra di Genova”.
Per quanto riguarda gli anti-stadio “puri”, se io fossi un residente della Foce non vedrei grande differenza fra avere vicino una fiera (funzionante) o uno stadio.
Purtroppo uno dei grandi difetti che hanno impedito un ulteriore e fattivo sviluppo di questa nostra città è proprio il fatto che Genova è la patria dei “veti incrociati”, terreno sul quale si sono sempre scontrate le striscianti invidie delle parti contraenti. Se una cosa è palesemente buona deve esserlo per tutti al di là di possibili distinguo che però non dovrebbero inficiare la realizzazione del progetto. Daltronde rispetto ad un Palasport “morto”(che era a suo tempo il più grande d’Europa ma per ovvie carenze mentali e strutturali non è mai stato sfruttato per le sue grandi potenzialità) penso sia molto meglio uno stadio polifunzionale che darebbe ulteriore sviluppo non solo alla zona della Foce ma all’intera città. E questo al di là di possibili “pruderie” di parte perchè il “tifo” viene sempre dopo il bene collettivo.