Abbiamo aspettato alcuni giorni a riportare la notizia delle indagini sul gruppo TotalErg, in attesa di eventuali sviluppi. Vediamo ora a che punto siamo.
La notizia dell’indagine della Guardia di Finanza su una presunta evasione fiscale di 904 milioni (?!?) da parte della TotalErg (joint-venture italiana tra la compagnia petrolifera francese Total e quella della famiglia Garrone) preoccupa i tifosi blucerchiati: il timore è che un eventuale risarcimento dovuto all’erario possa acuire la recente ritrosia dei Garrones ad investire nel patrimonio tecnico della Sampdoria (e auguriamoci che a gennaio si cambi decisamente rotta).
Certo, anche le compagnie petrolifere sentono la crisi, nonostante gli aumenti del prezzo della benzina negli ultimi anni (va detto che la tariffa per gli utenti finali è gravata da imposte regionali e notevoli accise statali, alcune delle quali risalenti addirittura all’epoca fascista) e nonostante l’andamento pressoché costante del trasporto privato, almeno in Italia, ma la cifra riportata dai media, più di 900 milioni di euro, sembra comunque un’enormità.
Ripercorriamo la vicenda per sommi capi. Nei giorni scorsi, le Fiamme Gialle hanno perquisito gli uffici di Roma, Milano e Genova della TotalErg; da queste perquisizioni sarebbe emersa una presunta frode da 904 milioni legata ad alcune fatture emesse da una società con sede legale nelle Bermuda, riconducibile alla Total, relative a forniture di petrolio. L’ipotesi è che il petrolio non venisse acquistato direttamente dal produttore, ma da una società collegata alla Erg, che lo comprava dal produttore. Il motivo? Aumentare i costi e ridurre il versamento dell’Iva dovuta allo stato.
Al momento ci sono 5 indagati: il vice presidente Erg Alessandro Garrone, il firmatario della dichiarazione dei redditi Luca Bettonte e 3 manager. I fatti risalirebbero al 2010 e sarebbero emersi dopo un’attenta analisi della dichiarazione dei redditi della società coinvolta. TotalErg ha diramato un comunicato stampa in cui si ribadisce di aver perseguito una gestione corretta e garantito il rispetto delle leggi, assicurando la piena collaborazione alle Autorità indaganti. Dopo un prevedibile crollo in Borsa del titolo Erg (-6.74% in un giorno), è arrivato anche un comunicato della Erg, in cui si precisa che “il coinvolgimento di ERG nelle indagini, nelle figure del Vice Presidente Esecutivo e dell’Amministratore Delegato, è da ricondurre esclusivamente alla partecipazione di TotalErg, joint venture (51% ERG e 49% Total) nata dalla fusione di Total Italia ed ERG Petroli il 1° ottobre 2010, al consolidato fiscale nazionale del Gruppo ERG”. In pratica, Erg interpreta le perquisizioni e gli avvisi di garanzia come una specie di atto dovuto, confidando che le indagini confermino la totale estraneità alla vicenda.