Il caso Petagna sta portando con sé odori sgradevoli. A molti non sarà sfuggito che ieri, durante la conferenza stampa pre-Bologna, a precisa domanda sull’arrivo del giovane, Delio Rossi abbia tirato fuori la sua tipica espressione da bullo d’angiporto: era pronto a far partire il cazzottone.
A Delio prudevano le mani. Non è un buon segno, l’affare non gira per il verso giusto. Non a caso il mister romagnolo, tra un ringhio e l’altro, auspicava la fine dello stillicidio del mercato lungo: la faccenda lo rende nervoso, lo costringe a tenere a freno il Cammarelle che è in lui.
Ma la vicenda di Petagna resta poco chiara. Dopo il quasi annuncio di giovedì, si parlava già di visite mediche per l’ attaccante, del suo arrivo ormai certo. Non si capivano bene, però, i dettagli dell’operazione: prestito secco per un diciottenne.. Che senso ha? Una stagione e via? Forse su queste basi sarebbe meglio prendere un attaccante esperto (tanto si sa che cerchiamo una stampella per la vecchiaia di Pozzi, mai disponibile per più di 15 partite a campionato).
Poi, ieri, emergono altri particolari: c’è stato un confronto fra Petagna, il suo procuratore e la società blucerchiata: da questo incontro Petagna esce rabbuiato, il procuratore indispettito, Osti inebetito: la cocorita Osti ha alzato la cresta: “Non ci basta il prestito secco, richiediamo uffcialmente la comproprietà!”, pare abbia affermato il Ds doriano, in un impeto inaspettato di autorevolezza. Al che lo staff di Petagna ha replicato: “Certamente, sganciate 3 milioni di euro e l’affare è fatto”. A quel punto, voci di corridoio dicono che Osti sia sbiancato: il suo budget ammontava infatti a qualche migliaio di euro e una manciata di ingressi omaggio al Luna Park per la giovane promessa triestina. Petagna e il suo staff sono usciti dagli uffici con fastidi di pancia simili alla colite.
Petagna è di sicuro uno dei giovani più forti in circolazione. Gli addetti ai lavori già lo definiscono ottimisticamente “il futuro Balotelli”, ma è ancora in una fase da punto interrogativo. Averlo soltanto per una stagione per poi rispedirlo al mittente (tra l’altro per farlo giocare, forse, poco o niente) non sembra una grande mossa. La comproprietà invece potrebbe dare i suoi frutti: il giocatore sembra davvero un campione del futuro. Le parti si riavvicineranno per trovare una soluzione da qui a lunedì: il tempo stringe ed è meglio, molto meglio, che Delio Rossi sia tenuto il più calmo possibile.
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Ce la stanno raccontando…