Dannati, dannatissimi napoletani. Non si sa mai se compatire i partenopei e il loro sguardo allucinato verso la realtà, oppure invidiarli. Quanta passione ci mettono?
E’ storica la puntata di Sfide, il programma di RaiTre, in cui si illustrò quello che provocò una rete decisiva di Careca nella semifinale di coppa Uefa ’89 contro lo Stoccarda: un centro di sismologia rilevò scosse di terremoto intorno alla zona dello stadio San Paolo per la mostruosa esultanza dei napoletani… Incredibile! Ma anche oggi l’entusiasmo è a mille alle pendici del Vesuvio.
Da un po’ di anni il Napoli ha trovato il presidente perfetto per la sua fame di passioni: Aurelio De Laurentiis.
Da un navigato uomo di cinema, “Parnassus” De Laurentiis, ha un senso per la spettacolarizzazione che in Italia, nel mondo del calcio, non ha nessuno. Neanche il Berlusconi dei tempi pionieristici.
Due giorni fa si è assistito alla presentazione fantasmagorica al San Paolo, con i tifosi in preda al delirio e tanta voglia di santificare Higuain: santo subito, per i napoletani, senza che il giocatore abbia nemmeno messo piede in campo! Il Napoli si presenta come una squadra forte, con gli innesti di Rafael in porta, Albiol centrale della anzionale spagnola in difesa, e le due mezze punte Callejon, in arrivo dal Real e il promettente Mertens a girare con Hamsik intorno a Higuain, unica punta. Un valzer di cambiamenti, orchestrati dal santone Rafa Benitez, che potrebbe dare i suoi frutti. Ma, come direbbe Topo Gigio Veltroni… anche no! Proprio lui Rafa Benitez, già fallì con l’Inter: il suo curriculum italiano per ora ha visto fallimenti, nel nostro campionato deve ancora dimostrare tutto il suo valore.
E come dimenticare quando subì l”assalto” blucerchiato, con una scenetta che sarebbe stata a pennello in un film con Totò e Peppino. Si presentarono in pompa magna i Garrone, al gran completo, e sua maestrìa Pasquale Sensibile a proporre un contratto al santone iberico. Rafa Benitez valutò la proposta e poi rispose: “Può andar bene, ma bisognerà cambiare undici giocatori su undici”. I Garrone presero la fuga.
De Laurentiis si colloca all’estremo opposto: nutre il suo pubblico di sogni. Come se applicasse le regole del cinema hollywoodiano al calcio. Bisognerà poi vedere se a queste fantasmagorie corrisponderanno risultati nella realtà. Intanto i napoletani si godono le loro follie: la presentazione nel tripudio di qualche giorno fa per la sfida con il Galatasaray, l’ingresso con scene da delirio di massa all’ingresso di Hamsik e Benitez, degne di un incontro con Sai Baba. La presentazione della folle maglia da battaglia in stile militare. I fischi micidiali contro il nanerottolo Zuniga, reo di voler passare alla Juve e avverso alla regola ferrea di de Laurentiis: “o con noi o contro di noi!”. Ma poi anche l’esplosione al gol dello stesso Zuniga, giusto per confermare la follia di un popolo, dedito nel bene e nel male agli eccessi.
Da parte blucerchiata, invece, tutto è ridimensionato dalla dirigenza. Tutto fatto in punta di piedi: sottovoce, piano piano, come direbbe il Marzullone nazionale. Tutto dev’essere puro realismo, anche all’estremo. Pare eccessivo avere come modello quel folle patentato di De Laurentiis. Ma prenderne un vaghissimo spunto, giusto per concedere qualcosa allo spettacolo, è proprio così impossibile?