Il super tifoso Roberto, autore delle Memorie Blucerchiate, ci regala nuovi spunti di riflessione
Domenica 25 aprile 2021. Trasmissione “Che tempo che fa” su Rai 3. Verso la fine dell’intervista all’attore, premio Oscar americano, Matthew McConaughey, Fabio Fazio gli chiede conto della sua attività recente di co-proprietario della squadra di calcio della sua città in Texas, l’Austin FC. Compare in video la maglia a strisce con il colore nero verde. E Fazio: “E’ uguale a quella del Sassuolo”, e poi borbotta sotto voce “che tra l’altro ci ha battuti 1-0”.
Ovviamente McConaughey non capisce ma subito il conduttore si riprende:” Però i colori più belli del mondo sono quelli della mia squadra, la Sampdoria” e allora appare in primo piano la maglia blucerchiata e in quel preciso momento, a parte un giusto moto d’orgoglio, ho capito che, se pur in molti la vedono così e il fatto sia giustificato dai risultati di questi ultimi anni, la Sampdoria non è una squadra qualsiasi, ma ha brillato come una fulgida stella per nove anni durante i quali ha vinto, oltre allo scudetto, 4 Coppe Italia, una Supercoppa italiana, e la Coppa delle Coppe, giocando ben tre finali europee e perdendo a Wembley una partita che doveva essere nostra (se…lasciamo perdere) e che ci avrebbe consegnati alla gloria e alla storia nella “Walk of fame” del calcio mondiale.
E forse, per come è andata, gli esegeti del calcio la considerano una componente aggiunta. Detto questo personalmente non abdico dalla posizione di tifoso, magari illuso, che considera la propria squadra ancora una “grande”, pur se al momento, in pectore. Dice: ma la Samp manca del bacino di utenza. Fino a prova contraria Genova, pur divisa in due, ha pur sempre 600.000 abitanti mentre Bergamo ne ha 120.000 e deve fare i conti con la vicina Milano.
E quest’anno, se non ci fosse stata sulla sua strada la non più perdente Inter, avrebbe vinto lo scudetto. Cosa ha più di noi la “Dea”, a parte un bravo allenatore, che quello lo si può sempre raccattare? Percassi? Sapeste quanti Multi-Percassi ci sono a Genova!
Il fatto è che sono… genovesi, alluderà qualcuno. Come quell’imprenditore, di cui non faccio il nome, che alla sua morte, nel 1988, era considerato uno degli uomini più ricchi d’Europa, l’ultimo “patrizio” genovese nella cui aneddotica c’era il vezzo di spostarsi ogni giorno in 500 (intesa come Fiat) e poi in 126, con l’autista. E i suoi eredi? Ovviamente saranno molto discreti e non interessati al calcio, che però può dare anche soddisfazioni ed emozioni non poche. In fondo non si vive di solo pane. Forse la forza che sta in me è quella di non arrendersi ed attendere il miracolo. Ecco perché, pur se è un fatto di non poco conto, basterebbe un “vertice” di questo tipo e la Samp si riprenderebbe quella vetrina che le spetta di diritto. In attesa dell’arrivo di un “messia” resto un tifoso sognatore sapendo che per questo tipo di virus non c’è vaccino che tenga.
Roberto (Memorie Blucerchiate)
8 commenti
Solito plauso,sta volta concordo anche al 100%…
Cosa ci distingue dall’Atalanta.
Tifosi:
Atalanta 293.000 – Sampdoria 247.000 (+18%)
Ricavi:
Atalanta 73,6mln – Sampdoria 61,9mln (ca. +12mln / anno, +19%)
In parte la differenza e’ dovuta alla presenza di stadio di proprieta’.
Cosa servirebbe?
1) Distribuzione piu’ uniforme dei ricavi televisivi
2) Stadio di proprieta’ (ma i vari sindaci sembrano sordi…)
3) Capitalizzare le annate buone
4) Puntare al successo economico non solo tramite plusvalenze, ma anche attraverso la rivalutazione degli asset grazie ai risultati sportivi (piu’ rischiosa, ma anche piu’ redditizia nel lungo periodo)
5) Polli in C, o meglio falliti, annichiliti, dimenticati.
Sources:
http://www.calcioefinanza.it/2020/09/16/classifica-tifosi-serie-a-2020-2021/
http://www.calcioefinanza.it/2021/02/04/serie-a-ricavi-fondi-juve-inter-milan/
Cosa ci distingue dall’Atalanta.
Tifosi:
Atalanta 293.000 – Sampdoria 247.000 (+18%)
Ricavi:
Atalanta 73,6mln – Sampdoria 61,9mln (ca. +12mln / anno, +19%)
In parte la differenza e’ dovuta alla presenza di stadio di proprieta’.
Cosa servirebbe?
1) Distribuzione piu’ uniforme dei ricavi televisivi
2) Stadio di proprieta’ (ma i vari sindaci sembrano sordi…)
3) Capitalizzare le annate buone
4) Puntare al successo economico non solo tramite plusvalenze, ma anche attraverso la rivalutazione degli asset grazie ai risultati sportivi (piu’ rischiosa, ma anche piu’ redditizia nel lungo periodo)
5) Polli in C, o meglio falliti, annichiliti, dimenticati.
Sources:
www calcioefinanza it/2020/09/16/classifica-tifosi-serie-a-2020-2021/
www calcioefinanza it/2021/02/04/serie-a-ricavi-fondi-juve-inter-milan/
PpC, il numero di tifosi e i ricavi sono a favore dell Atalanta in virtù dl maggior numero di partite e competizioni a cui loro hanno partecipato e alla posizione migliore conseguita in campionato ,chiaramente avranno avuto un vantaggio ad aver lo stadio di proprietà ma 50 mila presense in più e 13 milioni di differenza sono un po’tanti se pensi che la Samp: di flusso di cassa pr lo stadio ha circa 6 milioni compresi gl abbonati all anno…Permettimi la differenza l ha fatta Gasperini e risultati di campo che sono arrivati grazie a lui principalmente
Io invece, da tifoso non genovese ne Ligure di nascita, dico che una squadra sola a Genova sarebbe una buona soluzione. Capisco che per i tifosi genovesi sarebbe un trauma ma se vuoi vincere o tornare tra le grandi, questa è una possibilità. L’ altra, di più facile realizzazione e nella quale tutti speriamo è il Super Presidente ricco e tifoso e l’ ultima, che è l’unica possibile adesso che non hai risorse, è quella di scovare continuamente nuovi talenti e ottimi giocatori abbandonati dalle grandi e con tanta voglia di rivalsa e provare di vincere con un miracolo tipo Leicester ( almeno l’ allenatore ce lo abbiamo già…….)
Scusa PPC
ma cosa c’entra lo stadio di proprietà?
Il sondaggio da te linkato non parla delle presenze allo stadio, ma del numero di tifosi in generale!
A me sembra fatto un pò…ad minchiam!
Mi sbaglierò ma…fuori Bergamo e provincia chi diavolo tifa Atalanta?
Che abbiano quasi 50mila tifosi in più di noi mi sembra inverosmile…
Mi capitò sotto mano la tesi di un giovane fatta per un master di Parma. In essa parlò dei vantaggi dello stadio di proprietà ben prima che ci pensasse la Juventus, quando ancora ci rifletteva sopra il buon Duccio. Era, credo, il 2010.
Se lo trovassi di nuovo sarei curioso di rileggerlo, perché effettivamente a ripensarci ora aveva previsto uno scenario in cui, poco alla volta, sarebbero emerse anche realtà provinciali supportate da uno stadio di proprietà.
Il ragionamento di Duccio fu lungimirante. Ma era reso impossibile da un fattore molto semplice: l’establishment cittadino, di destra e sinistra, è bibino. E nessun bibino accetterebbe mai di dare alla Sampdoria le chiavi per migliorarsi.
Aggiungo all’ottima analisi di PPC, che sottolinea cosa effettivamente manchi alla Sampdoria, anche un ultimo punto, che mi renderà terribilmente impopolare. Una nuova tifoseria.
Non me ne voglia la Federclubs, il nostro tifo organizzato non ha nulla da rimproverarsi. Ma credo che a volere una Sampdoria vincente sia solo una piccola porzione dei tifosi. Gli altri, per un motivo o per l’altro, sono a posto così.
La maggior parte dei tifosi attorno ai cinquanta-sessanta anni e quelli più anziani sono appagati. Hanno visto per buona parte della loro vita una Sampdoria salvarsi all’ultima giornata, hanno vissuto la B e poi dieci anni di gloria con Mantovani. A loro importa poco essere nella dimensione del “salvarsi e poi cercare di fare il meglio possibile”. Gli basta una Sampdoria in A e gli sta bene così.
I tifosi più giovani, quelli della categoria dei ventenni e millennials vari, non hanno motivo di volere una Sampdoria migliore di questa. Erano dei bambini quando la Sampdoria ha avuto i suoi ultimi due acuti, la finale di Coppa Italia e il quarto posto. Hanno solo conosciuto la mediocrità di Edoardo e MF dopo. Perché dovrebbero pensare a qualcosa che loro non hanno nemmeno vissuto? Inoltre, astio generazionale (perdonatemi, coi ragazzini ci lavoro) questa generazione di “ho sfonnato il muro, fratellì” si riconosce pienamente nello stile dell’attuale presidente.
E poi ci sono quelli come me. Quelli che erano ragazzi e bambini quando la Sampdoria era vincente. Quelli che hanno potuto annusare ma non assaporare le vittorie delle coppe e dello scudetto. I trentenni e quarantenni che hanno pianto per Wembley tra le braccia dei genitori e che avrebbero voluto solo poter rivivere un momento simile. Solo questi, credo, sono quelli che desiderano ancora una Sampdoria competitiva. Anche fosse quelle di Duccio e Marotta.
Ditemi che sbaglio, sinceramente non mi importa molto. A me pare palese che a molti dei nostri tifosi stia bene così…