Ci sono notizie che giungono all’improvviso come sferzate e lasciano un segno profondo nel ricordo di un uomo che parla di una stagione lontana, un’epoca felice che ci riporta a quei bei tempi andati per i quali la sola rievocazione dei nomi porta la gioia di quell’eterno momento. Come il discorso di San Crispino dell’Enrico V di Shakespeare in cui risuonano i nomi di Enrico il re, Bedford ed Exeter, Warwick e Talbot, Salisbury e Gloucester, così è per i “nostri” eroi Mantovani, Boskov, Vialli e Mancini che tornano a noi nel ricordo di un loro caro amico che ci ha lasciati.
Se ne è andato Padre Mario Galli, l’agostiniano Parroco della chiesa della Consolazione di via XX Settembre.
L’ho visto non molto tempo fa in Piazza Colombo e anche allora, come sempre, la sua immagine aveva il potere di riportarmi indietro, agli anni ’80 e ’90, quando la “Sua”, la nostra Samp, era la massima espressione del calcio italiano.
Lui era il “prete” blucerchiato per antonomasia, quasi fosse il terzo gemello, sempre insieme ai campioni blucerchiati, e di uno, Mancini, aveva celebrato anche il matrimonio a ridosso della finale di Coppa delle Coppe a Goteborg. Ed era stato l’irrinunciabile officiante al funerale di Paolo Mantovani come pure di Vujadin Boskov. Grandissimo supporter doriano non si perdeva una partita a Marassi, sempre al suo posto. E le sue prediche attiravano tanti tifosi che magari non avevano mai messo piede in chiesa.
Addio Padre Galli, il tuo posto nel Pantheon blucerchiato è di diritto in prima fila.
Roberto C.
12 commenti
della vecchia samp solo pietro: gli altri erano tutti in ferie fuori dall’ italia?
Hai perfettamente ragione, Solodoria!
Uno scrivo un ricordo con l’amore e la passione dovuti, poi verifica che, a parte Pietro Vierchowod, di un’intera rosa di giocatori ed eventuali dirigenti aggiunti, alcuno di essi ha trovato il tempo per venire a dare l’ultimo saluto ad una cara persona che loro, e non IO, frequentavano abitualmente. E allora ti viene lo sconforto perché pensi che “questa” vita sia tutta una mascheratura, una falsità manifestata in un perdurante presente che non lascia traccia in un futuro che a nessuno appartiene. A volte viene da pensare che se la scomparsa di un caro amico non riesce a smuoverti privando la tua vita di una manciata di ore per un incontro dovuto, allora anche ciò che rappresenti o hai rappresentato personalmente non la unisco più alla tua figura ma a ciò che hai raffigurato e significato in quell’epoca, e quindi il risultato emotivo è solo di mia appartenenza, lo tengo tutto per me, e non posso dividerlo figurativamente in simboli che in questo modo perdono tutta la loro caratura.
Con buona pace dei tifosi plaudenti.
Unica scusante che magari erano in ferie in posti lontani
Anche al funerale di Boskov cerano se ricordo bene solo Katanec e Toniho
Possibile che in una rosa completa di giocatori più il resto dello staff al completo che in tutto faranno una quarantina di persone tutti fossero in ferie, come dice Semarco, in posti lontani? A parte il fatto che andare all’estero oggi è una specie di scommessa, per l’Italia meno vicina esistono gli aerei. O questa diventa una scocciatura? Siamo tutti amiconi fin quando la cosa non reca fastidio. Sarà per la mia età non più giovane ma per me da tempo non esistono più i giocatori ma solo il marchio, la società, nemmeno quella (perché ora società è in mani apocrife) ma solo il simbolo. Per cui i giocatori che piangono (Messi) mi fanno solo ridere. O quelli che baciano la maglia e poi al raddoppio di stipendio (Lukaku) se ne vanno di corsa. Sono tutti mercenari e dunque mi fanno pure ridere i tifosi quando dicono “Uno di noi”. Ma quando mai? Susanna Tamaro aveva scritto un libro dal titolo “Va’ dove ti porta il cuore”. Tutti, ma proprio tutti (a parte i frilli) vanno dove li porta il…denaro!
La riconoscenza non esiste in natura, è dunque inutile pretenderla dagli uomini. Sono anni ormai che penso ( in termini di percentuali ) che l’essere umano non sia bravo nell’indole, e la vita me ne dà continuamente la prova, di cosa mi dovrei stupire ancora….
Purtroppo l’inesorabile passare del tempo annacqua tutto, anche i rapporti all’apparenza più saldi…
Che a presenziare al funerale di Padre Galli ci fosse solo Vierchowod pertanto mi stupisce solo fino a un certo punto,
fu tragica invece la pressochè totale assenza dei miti dello scudetto quando scomparve Boskov, solo in parte rimediata dalla messa celebrata qualche settimana più tardi…
Ciao El (sorry Roberto se si apre il tema Boskov)… sono rimasto molto sorpreso dell`assenza di quasi tutta la squadra scudettata. Mi sono chiesto se si fosse incrinato il rapporto negli anni. La figlia mi è apparsa molto delusa nei commenti d`allora….
Ciao Osch,
non esagero, io rimasi davvero sconvolto dalla pressochè totale assenza della squadra scudettata ai funerali di Boskov, una pagina imbarazzante e vergognosa che mi fece scadere un pò tutti…
Solo Lanna, se non ricordo male, si sbattè per organizzare un volo per Novi Sad…
Per fortuna un mese dopo organizzarono una Messa in ricordo, ma per me l’enorme macchia rimane, e come rimarchi giustamente anche tu lo sconcerto e la profonda amarezza della moglie e della figlia del mitico Vujadin furono ben evidenti e assolutamente comprensibili…
era molto strana e surreale la situazione, mi ricordo non poco tempo prima della morte di zio Vujiadin alcuni esponenti, purtroppo non mi ricordo più chi ma non ha importanza, parlavano di lui come figura paterna, come una persona di grande importanza nella loro vita. Boh
E nel frattempo quelli dell’altra gradinata comprano e si rinforzano mentre noi fatichiamo (ovvio) a prestare quattro ravatti che abbiamo pagato a peso d’oro ma questa è un’altra storia.
Sembra che Cutrone, che ci sarebbe servito, vada alla corazzata Empoli, certo una concorrenza del genere non potevamo reggerla