Ancora tutto fermo sul fronte Linetty. Il giocatore, uno dei pochi pilastri rimasti nella nostra Sampdoria, è in scadenza di contratto, ma il discorso rinnovo non evolve.
Ci hanno pensato i tifosi doriani, opportunamente, a fare pressione sulla dormiente società, affinché dia un segno di vita. Sia data importanza al nostro giovane e forte centrocampista, attaccatissimo, per di più, alla maglia blucerchiata.
Sul caso Linetty e su quello della possibile ‘cordata genovese’ interessata alla Sampdoria, ecco il commento della penna esistenzialista del blog Roberto C., autore delle Memorie blucerchiate.
Linetty può essere simbolo della caducità della vita, una metafora della caduta delle foglie d’autunno?
A quanto pare sì, secondo il pensiero del grande Sampdoriano Roberto C.
Se si dovesse stabilire il metro di valutazione riguardo la lontananza mentale dal mondo del calcio rispetto all’immanenza del quotidiano nel tempo della pandemia personalmente direi che andrebbe identificato nella figura del calciatore. Ciò è balzato fortemente in evidenza qualche giorno fa, alla lettura dell’interessamento, da parte del Torino, del nostro centrocampista Karol Linetty.
Linetty chi? ho subito pensato. In quel momento ho capito che i giocatori assumono la loro importanza nel momento in cui sono attivi e rappresentano sul campo la società di appartenenza. Nel tempo dei tre mesi dell’inoperosità forzata le loro figure vengono completamente dimenticate.
E’ inevitabile e ciò fa comprendere la fumosità, in questo momento, di un mondo che altrimenti sembrerebbe stabile e immutabile. Già, e ora sembra proprio che quel tempo passato stia per tornare nella sua “normalità”.
Il primo richiamo è stata la festa in piazza dei tifosi della Reggina promossa in serie B (insieme a Monza e Vicenza). E a tal proposito, se proprio dobbiamo “regolarizzarci”, almeno facciamolo in casa nostra ricordando, in fatto di promozioni, la fantastica serata di Varese del 9 giugno 2012. Dal punto di vista emotivo è stato uno dei vertici della storia blucerchiata per come è stato raggiunto il successo in un mare di difficoltà e, torno a ripeterlo, con la barba al nostro palo fatta con un colpo di testa da Plasmati al 41’ e 31 secondi della ripresa che, fosse andata in porta la palla, avrebbe cambiato completamente la storia a seguire della Samp. E’ una goduria rivederla ogni tanto su You Tube col gol finale del simpaticissimo Pozzi.
Un altro segnale del ritorno alla prassi quotidiana è la notizia della (presunta) cordata che avrebbe fatto delle avances (presunte) per acquistare il pacchetto azionario della società. A parte il fatto che non mi sono mai piaciute le cordate ( ma in questo caso ne andrebbero bene anche due o più…) resta comunque che è difficile immaginare chi possa fare parte di questo cartello se non quelle figure che avevo ipotizzato nel recente passato dell’…..altra vita. Ma per una delle due sarebbe un paradosso pagare qualcosa che in precedenza ha regalato… E se non loro chi? Ecco il punto che vorrei riproporre (al quale prima alcuno aveva “abboccato”) ancorchè sulla carta “impossibile” per ovvi motivi. Sarebbe più difficile che avere contemporaneamente in maglia blucerchiata Cristiano Ronaldo e Lionel Messi. Ma voglio giocare per (ri)tastare il polso (psicologico) della tifoseria. Mettiamo che l’offerta più valida, l’unica accettabile, venga da un certo…Spinelli. Come diceva il procuratore Hamilton Burger, nei celebri telefilm anni cinquanta, “a lei (voi) signor Mason (Perry)”.
P.S. Per l’ennesima volta si parla di Volpi (Il Secolo XIX) e per l’ennesima volta lui smentirà. Però ho una forte impressione riguardo “effe minuscolo” e cioè che in questi tre mesi di lontananza dall’attività presidenziale abbia fatto breccia nel suo cervello (si fa per dire…) la considerazione che due complicazioni lo portino necessariamente a mollare tutto. Da una parte la situazione precaria delle sue società (e giudizi legali relativi), dall’altra la constatazione che la sua permanenza a Genova, soprattutto per l’odio generalizzato dei tifosi, sia diventata un peso insostenibile. E quindi…
2 commenti
Basta parlare di cessione della società, tanto più se sono bufale. Un treno è passato il personaggio la perso ed ha fatto la sua sfortuna, quando sarà costretto a vendere prenderà un pugno di mosche.
Inutile pensare a Linetty come una bandiera non sarà così, lui venderà chiunque sarà richiesto e se dovessimo retrocedere chissà cosa succederà. Propongo di non parlare più di cambi di proprietà e rinnovi di contratto ma, solo, di concentrarci sull’obiettivo salvezza, speriamo bene….
Sono d’accordo, se Linetty è diventato una nostra bandiera e i tifosi ne invocano il rinnovo, con tutto il rispetto per le sue qualità calcistiche vuol dire che siamo veramente messi male, pensiamo a questa salvezza e speriamo nella dea bendata, se la situazione rimane questa la retrocessione è garantita per l’anno prossimo