Appuntamento con Roberto C. , storico tifoso doriano, autore delle Memorie Blucerchiate. Roberto fa una riflessione dolce amara sul momento terrificante della nostra squadra e società.
Non ricordo un momento così funesto nella storia blucerchiata. Sì, certo, abbiamo avuto le nostre retrocessioni ed anche siamo stati ad un passo dalla serie C, ma una classifica così spietata, dopo nove giornate di campionato, non ha riscontro alcuno dalla fondazione ad oggi.
Personalmente ritengo questa circostanza negativa un valido motivo per fare chiarezza dentro di me in quanto tifoso. Non sono più giovane ed un po’ di esperienza “tout court”, nella vita in genere, me la sono fatta. Lo dico chiaro: per me non esistono più nomi, personaggi, presidenti, giocatori, non ci sono più idoli, rien de rien. Basta! Esiste solo la Sampdoria in quanto entità astratta e pur concreta. A tal proposito voglio raccontare un aneddoto. Ho incontrato un amico, personaggio famoso in Italia, il quale mi ha raccontato una storia che semplicemente definisco raccapricciante. Mi ha detto che, trovandosi nella Capitale per le sue attività, ha conosciuto, ad una specie di party, un assai, assai famoso calciatore italiano degli anni sessanta/settanta, il quale, dopo il primo impatto ed un paio di bicchieri di vino ha confessato, papale, papale, che in quel tempo, poiché comandavano le tre squadre (di una di queste lui era un protagonista) della capitale “morale” e della città dell’automobile, quasi ogni fine campionato, secondo la posizione in classifica, per vincere gli scudetti compravano, a turno, le ultime due o tre partite con squadre minori già salve.
C’era una specie di patto a trois, in un andazzo consolidato, una sorta di tacito accordo tra le tre “grandi”. Ovviamente ciò succedeva se solo una, di questa triade, era in lotta per lo scudetto. Altrimenti sarebbe stata assurda la disfatta (3-5) della squadra rossonera nella città di Cangrande della Scala da allora diventata….fatale e che consegnò il primato finale alla compagna bianconera di quei misfatti (campionato 1972-1973). E noi tifosi sempre pronti ad osannare gli eroi del calcio, a scannarci tra fazioni e “bere” da creduloni senza ritegno.
Quello che mi chiedo è come sia possibile che un campione dal così grande passato, uno che era sempre sulle prime pagine dei giornali, si sia confessato in questo modo e per di più ad un personaggio, pur famoso, ma da lui appena conosciuto. Eppure, come mi ha confermato l’amico, l’ha sentito lui stesso, come direbbe Totò, “qui dianzi con le mie orecchie.” Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa di questa faccenda un grande giornalista come Gianni Mura (magari ne sarà a conoscenza) che ancora recentemente è tornato a parlare delle proprietà calcistiche (asettiche) da parte dei fondi di investimento che hanno portato all’abiura del tifo uno come Diego Abatantuono che dell’amore per la propria squadra ne ha fatto una bandiera da sventolare in ogni occasione. E’ proprio vero, come diceva il grande Giorgio Gaber, “non c’è via di scampo…..quasi, quasi mi faccio uno shampoo.”
Ma purtroppo o per fortuna (sempre….gaberianamente parlando) la passione comunque non si spegne soprattutto perché, dalle nostre parti, c’è una “ragazza” innocente che non si è mai curata di queste cose, delle persone che nel tempo l’hanno incontrata, alcuni trattandola da regina, altri raggirandola impunemente. Lei se ne sta lì, magari in attesa di un principe, ma non è fondamentale questa presenza, perché può vivere anche come eterna Cenerentola in quanto non le mancherà mai l’amore disinteressato di tutti quelli, e sono tanti, a cui basta solamente nominarla per provare una forte emozione. Questa donzella, la Sampdoria, nostra compagna di vita, ora è in difficoltà ma ancora una volta saprà risollevarsi. Deve solo liberarsi di “presenze” aliene ed affidarsi, se possibile, ad una persona seria che la gestisca con passione. A questo punto non importa tanto il portafoglio gonfio quanto credo siano indispensabili un forte impegno, moralità e compostezza. Se ci fosse dalle nostre parti un Percassi qualsiasi…
Maora voglio cambiare registro ma resto in tema di… sconfitte. Perché gli insuccessi, psicologicamente, si possono dividere in due categorie. Ci sono quelli rimediabili e, purtroppo, quelli che rimarranno per sempre in gola.
Per esempio ad una retrocessione si può sempre riparare e magari dalle ceneri di una disfatta realizzare una felice palingenesi che porti ad un futuro di grandi realizzazioni. La retrocessione nella fatal Bologna, ad esempio, fu un boccone amarissimo da digerire, ancora adesso lo ricordiamo con molta mestizia, ma a quello fu comunque posto rimedio. Non possiamo dire la stessa cosa per tre partite che realizzano la classifica doriana dell’irrimediabile. Il male “per sempre”. 1) Londra, 20 maggio 1992 – 2) Genova, 20 aprile 1995 – 3) Genova, 24 agosto 2010. Non c’è bisogno che entri nello specifico ma tutte e tre queste disfatte “morali” sono giunte al termine di partite in cui meritavamo ampiamente la vittoria, specie le ultime due, e nelle quali il sogno è svanito rispettivamente al minuto 112’, 89’ e 93’ (e 10 p.t.s.). Quest’ultima, poi, sembrava un’autentica “fiesta” con il gol di tacco di Cassano al 40’ s.t. (3-0 e tutti a casa…..). Barcellona, Arsenal, Werder Brema sono dispiaceri insanabili. Ma torniamo all’oggi. E’ arrivato un altro nome forte per la panchina. Dice, si è convinto per i soldi. Non credo considerando che il Gattuso ha rifiutato l’incarico per non “sporcarsi” dato che considera(va) la salvezza del Doria come una chimera. Avrà, purtroppo, ragione? Spero di no, caro Ringhio (anzi no, perché chi non vuole la Samp non può essere “caro”) noi ci salveremo comunque perché il complesso dei nostri giocatori non mi sembra così scarso da portarci all’ultimo posto in classifica con sette sconfitte su nove partite e a tal proposito a me pare proprio che il Di Francesco non sia immune da pecche anzi finirà che sarà il maggior responsabile di questa disfatta iniziale. Vi sembra che la nostra rosa sia inferiore a tutte e che giocatori validi lo scorso anno siano diventati di colpo brocchi?
Un nome su tutti: Quagliarella.
E’ possibile che di colpo le sue polveri si siano bagnate irreversibilmente? Che, come si dice, “non dia più in una casa”? A me sembra assai strano. E’ vero che Ranieri non è più giovane e non rischia di infangare la sua carriera ormai consolidata però è altresì certo che ha pur sempre un prestigio da difendere. A me piace perché non è un allenatore da “moduli” che se non hai quei tali giocatori salta tutto per aria. E poi quando vengono esonerati, questi maghi, ne giunge un altro che ripete la stessa operazione. Nonostante la sconfitta di Bologna ho ancora molta fiducia nel romano “buono” e se arriverà la salvezza chissà che questa sua presenza possa rivelarsi come un’ autentica profezia. La Samp del futuro sarà il nuovo Leicester? Ovviamente si dovrà prima voltare pagina a Corte Lambruschini. Credo che nella depressione la medicina più sicura sia la strada del sogno. Se c’è l’una non c’è l’altra, giustamente direte voi. Per una volta facciamo un’eccezione!
13 commenti
Nell’era del tutto-veloce e tutto-breve, è stato un piacere leggerlo tutto.
Al netto di considerazioni nello specifico, su una frase o su un’altra, che sia da esempio, o comunque spunto di riflessione, lo spirito con cui sei tifoso in questo frangente.
un nome su tutti Quagliarella….IN TRIBUNA SUBITO… ALTRO CHE MUSSE!
io non so se sia l´unico motivo ma di certo l´impago del bonus ne favorisce ne motiva , questo non solo per fabio ma per qualsiasi lavoratore che si veda in questa situazione.un altra vittima del essere immondo.fatto sta che se non si sblocca andiamo giù come piombi così cerchiamo di recuperarlo altro che musse !
Ciao Roberto mi ero promesso di non scrivere per un po’ nonostante tradisca la mia coscienza risponderò cosa penso su ciò che hai scritto: innanzitutto ti fa onore perché rispecchia fermamente la tua sampdorianita’ detto questo affronto i due punti da te citati: non credo ci sia bisogno di ascoltare ex giocatori per capire come girava e gira il “gioco ” del calcio questo lo si evince da sempre dopodiché asserire che il problema sia Quagliarella dalle polveri bagnate sia riduttivo in quanto lo sapevano anche i gabbiani che aleggiano sopra il Ferraris che non sostituendo adeguatamente Andersen praet e defrel sarebbe stata dura infatti il dato oggettivo (La classifica) è sotto l’occhio di tutti. Presumibilmente sarà serie B ciò nonostante credo sia il minore di tutti i mali se fosse “solo” questo perché il futuro di questa società è molto nebuloso e rischioso. Con stima e affetto un tuo lettore.
Mi ricollego al post di luigi che come al solito condivido in toto:se siamo in questa situazione e’per un calcio mercato estivo condotto in maniera scriteriata , il resto e’ fuffa… quanto all’ articolo tristemente interessante e ben scritto
Caro Luigi, mi fa piacere di averti “stanato” come tu avevi fatto con me. In fondo è bello comunicare, sempre. Ora speriamo che si possa continuare soprattutto in funzione della Samp che tutti vogliamo ardentemente fuori dalla zona rossa. Non oso pensare che non possa battere il Lecce. Come diceva il famoso giudice : resistere! resistere! resistere! Ciao. Roberto.
Continuando cosi finiremmo il girone d’andata a 8/10 punti e spero sia irrealistico, non battere il Lecce o peggio perdere sarebbe la fine per il morale di una squadra già ai minimi termini.
Chiaro che lo sapevano anche i muri che Quaglia non poteva ripetere una stagione da 20 gol e che andava presa una punta di peso per farlo rifiatare, ma nulla hanno preso mille trequartisti che messi tutti insieme non fanno 10 gol in tutto il campionato.
Per salvarci dobbiamo arrivare ad almeno 17/18 punti alla fine del girone di andata e poi che facciano acquisti sensati ma la vedo dura.
Articolo di grande spessore, ci sono sconfitte che cambiano la storia.
Bell’articolo, da sampdoriano vero, vorrei aggiungere una cosa, tanto per tirarci un po su il morale: se ci salviamo quest’anno il problema si riproporrà l’anno prossimo se non cambia la proprietà, giocatori da vendere per fare incassi rilevanti non c’è ne sono più e quindi l’allestimento della squadra per il prossimo campionato sarà molto difficoltoso
Il “mestiere” del tifoso è facilissimo.
Se si scrive o dice una cosa che non si avvera, passa semplicemente nel dimenticatoio (e, per fare un esempio, su queste pagine, da quando esistono, leggo ogni estate prefigurare disgrazie, non solo dall’estate 2019). Ora, questo non è grave, figurati se ora mi metto ad accusare qualcuno qui, stiamo parlando di pallone… Purtroppo vale spesso anche per i giornalisti, questo è diverso, per loro si che è un mestiere. Quello del giornalista sportivo poi, credo sia il mestiere più deresponsabilizzato di tutti.
Poi, per il resto, la fa da padrona il “senno del poi”: la verità a portata di chiunque.
La prestazione eccellente di Rodrigo Palacio di domenica (in primis sul piano fisico! rivedere la partita e i gol!) mi ha fatto riflettere, ecco qualche dato:
RODRIGO PALACIO – anno di nascita 05/02/1982 – gol nella stagione 2018/2019: 3
FABIO QUAGLIARELLA – nano di nascita 31/01/1983 – gol nella stagione 2018/2019: 26
Applausi.
* Il senno di poi e’ una scienza esatta. *
Su questo blog uno stimato commentatore per due anni di fila disse “Quagliarella non si ripetera’”. Lo disse prima del 2017-18 e del 2018-19. Ovviamente nessuno glielo rinfaccera’, nemmeno io.
Tra le morali di questa storia aggiungerei:
* Il bene e’ nemico del meglio. *
Quando c’e’ qualcosa che funziona, anche se non eccelle, vediamo di non mandare tutto a bagasce…
sul rendimento di quagliarella pesa il mancato riconoscimento economico promesso e non corrisposto dal viperetta dopo l expoit dell anno scorso se corrisponde al vero quanto si legge
Beh Quagliarella durante l’exploit dello scorso anno ha avuto il rinnovo del contratto per questa stagione confermando l’ingaggio come top di rosa. Penso che se vuole un altro rinnovo per la prossima stagione durante questa debba dimostrare di meritarlo e di non essere finito, i rinnovi per un anno li fanno di solito verso gennaio a ragion veduta… Fossi dirigente mi con porterei esattamemte allo stesso modo
A proposito Maroni che fine ha fatto è fuori rosa o che? Non si legge ne tra i convocati ne tra gli infortunati
“Su questo blog uno stimato commentatore (…)”
Allora, i casi sono due.
O si fa volontariamente finta di nulla, ovvero di averlo detto solo prima che l’episodio accadesse e non anche gli anni o mesi (a seconda dei casi) precedenti, ed allora qui si parla di “paraculaggine”.
Oppure si è in buona fede: ci si ricorda solo delle volte in cui ci si “piglia”, e non delle altre in cui no. In questo caso è l'”effetto oroscopo”, una cosa che nel 2019 c’è ancora qualcuno che lo guarda.
Su Maroni non saprei, credo non stia bene, mi piace pensare che possa essere una sorpresa positiva, non è arrivato come “tappa-buchi”. Certo, l’anno è talmente di merda, che sicuramente non sarà così.
Per stasera, non dico nulla. A memoria quand’è in passato che il Lecce (pure in casa) sembrava un Everest davanti?