LORIS BONI: “CHE BELLA LA SAMP DI GIAMPAOLO. IL DERBY? VINCIAMOLO!”

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La Sampdoria sta disputando un ottimo campionato. È vero, forse c’è stato qualche incidente di percorso di troppo, ma fa parte del naturale processo di crescita di una squadra molto giovane. Loris Boni, ex giocatore blucerchiato tra il 1971 e il 1975, esprime un giudizio positivo sul rendimento stagionale della squadra di Giampaolo, attesa sabato sera dal derby contro il genoa.

Giovani e belli. Sono tanti i calciatori blucerchiati esplosi quest’anno. Chi le piace di più?

Nella Samp ci sono tanti giocatori bravi, eppure per me il migliore di tutti è Schick. Ha grande fisico, una buona tecnica di base e in generale un ottimo potenziale, ma mi piacciono anche Praet e Torreira. In generale tutta la rosa della Sampdoria è di ottimo livello, anche se mi sembra prematuro parlare di campioni. I calciatori si valutano solo dopo qualche anno di esperienza”.

Lei è stato un mediano con buone qualità tecniche. Si riconosce in qualche giocatore della Sampdoria di oggi, magari proprio Torreira?

Da quando giocavo io il calcio è cambiato molto anche nelle denominazioni. Non esiste più il centrocampista incontrista che conquista palla e va a finalizzare oppure a fare il cross. Negli ultimi anni si è assistito a un processo di progressiva differenziazione e specializzazione dei ruoli. Di centrocampisti completi ne vedo pochi, forse Nainggolan della Roma, mentre per quanto riguarda la Sampdoria Torreira è un ottimo prospetto che sa coniugare bene interdizione e impostazione”.

Domenica scorsa la Samp ha saputo evitare le insidie legate al match con il Pescara, ma ora l’attenzione è tutta sul derby. Che partita si aspetta?

A Genova il derby è sempre stato una cosa particolare e sentita tremendamente. È una partita che genera molta tensione: vincerà chi saprà gestirla nel modo migliore. La Samp sta bene e deve consolidare la sua classifica, mentre il Genoa vive un momento delicato anche dal punto di vista societario. Forse i blucerchiati hanno qualcosa di più dal punto di vista mentale, mentre il Genoa deve assolutamente ricompattare l’ambiente e il legame con i tifosi. Un pronostico? Dico X2. La Samp farà la partita, il Genoa agirà di rimessa. Bisognerà stare attenti a non scoprirsi troppo.

Parliamo di quando lei giocava nella Sampdoria. Che ricordi ha della sua esperienza in blucerchiato?

Arrivai a Genova a 18 anni. Ero giovanissimo, a parlarne 45 anni dopo mi viene il magone. Alla Samp mi sono trovato benissimo. Il ricordo più bello è legato al match che vincemmo a Torino nell’ultima giornata della stagione 1972/1973, quando segnai la rete della salvezza matematica”.

Quasi tutti la associano a quel gol, dimenticando che lei segnò la rete dello 0-1 in un rocambolesco 4-4 contro l’Inter a San Siro. Forse il gol più bello della sua carriera…

È vero, quello è stato un gol memorabile. Sono partito da sinistra, ho dribblato Bertini con una finta di corpo, mi sono accentrato e ho scaricato in porta un destro imparabile. Eravamo una gran bella squadra. Magari non si lottava per lo Scudetto, ma in quella Samp giocavano tutti i miei maestri: il povero Salvi, “Basletta” Lodetti e soprattutto Suarez, che segnò il rigore del 4-4.

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Si sente ancora con qualcuno dei suoi compagni?

Come no! Anche se ci siamo sparpagliati un po’ ovunque, è sempre un piacere risentire vecchi amici come Lippi, Cristin, Fotia, Arnuzzo. Non li ho mai dimenticati, a loro devo moltissimo”.

Cosa le manca di più della sua vita da calciatore?

Il brivido della partita, il clima di amicizia nello spogliatoio e soprattutto il rapporto con i tifosi. Oggi il mondo del calcio è sempre più separato da quello dei tifosi ed è un peccato. Infatti tutte le volte che mi chiamano per partecipare alle feste dei club rispondo quasi sempre di sì. Per me tornare a Genova è sempre un piacere: incontrare i tifosi è come ritrovare dei vecchi amici”.

Tre anni fa era a un passo dal tornare alla Sampdoria in veste di osservatore, poi è saltato tutto in extremis. A distanza di qualche anno ci può dire che cos’è successo veramente?

Per me è stato come uno shock. Sarei venuto alla Sampdoria a piedi, non per denaro ma perché amo veramente quei colori. E tra parentesi, è un amore ricambiato dai tifosi che non perdono occasione per salutarmi quando vengo a Marassi a vedere la partita. Tornando a quella vicenda, la trattativa era praticamente conclusa. Nel gennaio 2014 l’ex presidente Garrone, che aveva già pianificato di cedere la società, aveva incaricato Braida di riorganizzare il settore tecnico della società per fare entrare nuove persone nella Sampdoria. Ancora prima di mettere tutto nero su bianco, era già nata un’operatività. In pratica avevo già cominciato a lavorare per la Samp”.

E poi?

A giugno, insieme agli altri osservatori, vengo convocato a una conferenza del presidente. Doveva essere un incontro per tracciare le linee guida del progetto di cui parlavo prima. Invece ci viene comunicato che la società è stata ceduta a Ferrero. Una notizia che ha colto di sorpresa tutti, Braida compreso. Lì ho capito che il mio legame con la Sampdoria non si sarebbe concretizzato”.

Cosa ne pensa di Massimo Ferrero?

Non giudico le persone senza conoscerle di persona. Sta di fatto che è un presidente diverso da tutti gli altri: è simpatico, allegro e molto vivace. Ha un carattere che può fare bene al calcio. Voglio chiarire una cosa: non è colpa di Ferrero se non ho cominciato a lavorare per la Samp”.

Cosa fa oggi Loris Boni?

Mi tengo sempre in movimento. Da quattro mesi alleno una squadra dilettantistica in provincia di Verona, ma la mia vera passione è la Norvegia. Mi piacerebbe trasferirmi lassù, ma qui in Italia ho alcuni impegni da onorare e quindi non ho ancora potuto realizzare questo sogno un po’ pazzo. Proprio in Norvegia ho creato una academy calcistica che ha sedi in varie città come Stavanger e la capitale Oslo. Ødegaard? L’ho avuto come ragazzo a un camp, l’ho segnalato in Italia ma ormai era tardi: lo aveva già prenotato il Real Madrid. Ah, posso aggiungere un’ultima cosa?”.

Prego.

Un saluto a tutti i tifosi blucerchiati. E sempre forza Sampdoria! Ci vediamo presto”.

ROBERTO BORDI

Autore

Roberto Bordi

Redazione

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