DA COSTA 6 – Gelato al cioccolato, dolce un po’ salato… cantava anni fa il minuscolo Enzo Ghinazzi, alias Pupo. Ecco, Da Costa è come il gelato al cioccolato. Dolce e salato, croce e delizia. Mai realmente impegnato da una Lazio spennacchiata come un pulcino con la psoriasi… fa il suo compitino “easy way”, senza commettere svarioni clamorosi. Forse sul pareggio di Cana avrebbe potuto essere più reattivo e coprire il proprio palo. BOYS ARE BACK IN TOWN
DE SILVESTRI 6.5 – Sinisa preferisce difendere a 4, così lo stantuffo della fascia si ritrova costretto ad arretrare la propria posizione, ma a lui piace iniziare a pompare da lontano, per sfiancare l’avversario con la sua sgroppata stallonica… tuttavia notiamo meno slanci in avanti, ma buona guardia sull’avversario diretto Lulic, altro cavallo di razza. Trova comunque il tempo e le energie per affondare sulla fascia capo chino e gamba potente, anche se offre più quantità che qualità. Alla fine esce dal campo stremato, come Rocco dopo una giornata sul set. SEMPRE A TESTA ALTA! SEMPRE!
MUSTAFI 5 – Ampia sufficienza rovinata dalla disattenzione decisiva che ha portato al pareggio della Lazio al 93′, qiando ha cercato di contrastare Cana con una mossa da ballerina di charleston. Peccato, perché fino ad allora era stata una prova di ottimo livello da parte dell’Albatroz. Non osiamo pensare cosa gli farà Sinisa… BABY BABY (diceva Britney Spears), HIT ME ONE MORE TIME.
GASTALDELLO 6.5 – Da “anima fragile” a condottiero di mille battaglie. Forse responsabilizzato dalle parole e dai gesti, nonché dallo sguardo di ghiaccio del nuovo allenatore, il difensore veneto suda, lotta, bestemmia e fatica fin da subito, trovando anche il tempo per esibirsi in un moonwalk che scatena la gioia di tutta la gradinata. D’accordo, Klose non c’era ma lui e Mustafi hanno svolto egregiamente i compiti contro Floccari e il promettente Keita. FACCIA DA COCKER, SPIRITO GUERRIERO
COSTA 5 – Lo si rivede dopo il brutto quarto d’ora contro il Sassuolo. Sinisa negli spogliatoi lo carica a mille facendogli ascoltare a tutto volume l’inno nazionale serbo, lo istruisce facendogli gridare i terribili inni di battaglia delle Tigri di Arkan e poi lo prende per la pelle dello scroto e lo getta nella mischia, trasformato in vero uomo, schierandolo come esterno sinistro. Non sfigura contro un Candreva sulla cresta dell’onda ma alla fine crolla maldestramente, come un birillo umano, sulle finte di Oronzo Cana. PESTILENZIALE COSTA
OBIANG 6.5 – Dato per infortunato, Pedro l’amour sbuca come un miraggio dagli spogliatoi, su di una soffice nuvola rosa, e subito qualcuno grida al miracolo… Fornisce una prestazione che somiglia a quelle dei giorni migliori, sostanza e talento bantù, con qualche recupero prodigioso e tanta corsa. In crescita. YES WE CAN, PEDRO.
PALOMBO 6.5 – Sinisa lo immagina a centrocampo dopo la disastrosa parentesi da difensore centrale. L’idea appare giusta: prestazione non spettacolare ma muscolare, cazzuta e palombiana, ovvero oscura e preziosa. Combatte come un leone fino alla fine, sostituito solo al 92′ dal panciuto e soffice Maresca. OLD TIMES ROCK’N’ROLL
(MARESCA SV – Pochi secondi di passerella per il gonfio centrocampista campano, risorto dal suo letargo nelle celle frigorifere di Bogliasco, ma fa il suo esordio stagionale dopo mesi di incomprensioni con Delio e dirigenti. Anche nel suo caso, Sinisa ha voluto lanciare un segnale forte. GONFIORE E INCONSISTENZA)
KRISTICIC 5 – Schierato più avanzato rispetto al solito, si dimostra efficace. Idee, lotta, senso della posizione: sarebbe stata la migliore prestazione stagionale se non si fosse fatto espellere per un fallo stolto e gratuito ad inizio ripresa (Matuzalem si è impossessato di lui?). Lascia colpevolmente in dieci la squadra e per questa sarchiabubola si gioca la sufficienza. POVERO CRISTO… SINISA SE LO E’ MANGIATO E DEFECATO.
WSZOLEK 6 – Sufficienza per l’impegno, ma la tecnica è quella che sappiamo, piccolo trattore polacco, ti vogliamo tutti bene, sappilo… Tanta corsa e buone incursioni nel primo tempo, poi la benzina finisce di colpo e lui resta piantato vicino alla bandierina del corner come un robottino a cui hanno tolto le pile. Ad inizio ripresa lascia il campo gridando il suo mantra, forte e tuonante… ”I LOVE SAMPDORIA”
(SORIANO 6.5 – Poteva essere il matchwinner a sorpresa. Entra al posto di Wszolek al 14′ della ripresa per coprire la squadra dopo l’espulsione di Kristicic, centra una traversa e segna la rete del vantaggio con un colpo di testa a porta vuota. SPETTINATO)
GABBIADINI 6.5 – Primo tempo non brillantissimo, il Ken blucerchiato sembra inizialmente patire l’assenza di Barbie Eder, molto meglio il secondo. Schierato da esterno destro dietro Pozzi, propizia con magno gaudio la respinta che porta alla rete di Soriano e funge efficacemente da raccordo con il centrocampo. Da recuperare. A VOLTE MI SEMBRA ARTRITICO.
POZZI 6 – Regge da solo il peso dell’attacco, causa la squalifica di Eder; non è una partita da educande e Nick si adegua al copione prendendosi a sportellate con i difensori biancoazzurri, quanta paura per le tue giunture malconce eh,vecchio Nick? Nel primo tempo Konko gli nega il gol del vantaggio con una scivolata potenzialmente killer… NICK SUDA E SPUTA SANGUE PER NOI… LODIAMO TE.
(PETAGNA 4 – Il putto triestino con la faccia da idraulico entra per recuperar palloni e cercare di mantenere il vantaggio fino alla fine con la sua prorompente fisicità, ma riesce solo a far innervosire la curva e, dulcis in fundo, a lanciare il contropiede del pareggio Laziale. PIETAGNA.)
SINISA 7 – Appena tre giorni da tecnico e la sua impronta già si vede: dopo la memorabile conferenza di giovedì, trasmette alla squadra la sua grinta da Tigre e le sue motivazioni. Una prestazione agguerrita e un approccio fottutamente appropriato come non si vedeva da mesi. Responsabilizza Gastaldello e Palombo, azzecca il modulo e l’ingresso di Soriano e lancia un segnale alla dirigenza facendo entrare l’ex reprobo Maresca negli ultimissimi minuti. I tre punti sarebbero strameritati, ma il fato ha deciso diversamente. SINISA,TIRA LA BOMBA!