FIORILLO 7 – Di Natale fa una prestazione straripante, da vera bandiera pronta all’ammainata finale, ma potrebbe andare oltre la tripletta se sulla sua strada non si ergesse un ragazzo cresciuto a pane e Sampdoria. Vincenzo, il John Travolta di Oregina, respinge una potente botta di Totò nel primo tempo e un velenoso destro ad incrociare nella ripresa. Vincenzo c’è, reagisce dopo le cappellozze di domenica. Sempre attento, non ha responsabilità sulle reti subite. Il futuro è suo: talento e tecnica ci sono, basta limitare le amnesie… DA GRANDI DOTI DERIVANO GRANDI RESPONSABILITA’.
DE SILVESTRI 6 – Chiude una stagione che lo ha lasciato prosciugato con una prestazione tutto sommato decente. Nulla per cui esaltarsi o per cui prendere a testate un muro, sia chiaro. Ma Prugnasecca ha dato tanto, quest’anno, in termini di qualità e di sostanza. CHE NEMMENO UNA GOCCIA VADA PERDUTA ANCHE IL PROSSIMO ANNO, LORENZO!
MUSTAFI 5 – Il tedesco di sangue illirico e dalla faccia cubica non riesce a chiudere bene una stagione assolutamente eccezionale, che potrebbe concludersi in Brasile al seguito della nazionale tedesca. All’ultima di campionato sbaglia in continuazione, ha la testolona squadrata già altrove: l’episodio più vistoso è lo scivolone in puro stile calcio saponato, soap soccer, che permette al gaucho Pereyra di avviare l’azione personale che porterà al 2-1 di un Di Natale tanto anziano quanto travolgente. Il dinamismo di Totò lo mette in difficoltà diverse volte, nonostante i 15 anni di differenza. DISPIEGA LE TUE ALI, O PELLICANO… L’AMAZZONIA POTREBBE ESSERE TUA, SE LO VORRAI.
GASTALDELLO 6 – Sufficienza di stima per il capitano, in memoria dei tanti bei momenti passati insieme. Ma una prova non esente da incertezze, soprattutto nel primo tempo. Come Mustafi, brodino caldo ed insipido, lascia qualche spazio di troppo agli attaccanti friulani. Da buon diesel migliora progressivamente nella ripresa. Ma la partita dura solo 90’, non ere glaciali…. DEVI RIFIATARE, HAI UNA ESTATE DAVANTI, RELAX, FICCAGGIO, E TORNERAI LA ROCCIA CHE ERI.
REGINI 6 – Concentrato, ma che dico, concentratissimo sulla fase difensiva tanto da vedergli la vena frontale gonfiarsi e pulsare, Vasco, nel suo sudore ci offre una prestazione poco spettacolare ma efficace. Tiene a bada gli avversari senza particolari problemi sulla fascia di competenza. Chiude positivamente una buona stagione. UN GRADINO SOPRA VASCO C’ERA SOLO IL SIGNORE DEGLI ANELLI, DISSE MIO NONNO IN TEMPI IMMEMORI. BEH, NONNINO CARO, SEI STATO LUNGIMIRANTE.
PALOMBO 5 – Finale non esaltante per Angelo, forse a causa di alcuni acciacchi, doloretti reumatici dovuti all’età, che ne limitano le capacità di giuoco. Sbaglia parecchio, gioca alla cieca, ha la responsabilità del fallo su Di Natale che porterà alla punizione del pareggio. Sinisa lo sostituisce dopo il primo tempo. CHISSA’ SE E’ VERO CHE AL DI LA DEL MARE, ESISTE UN POSTO DOVE SAPRO’ AMARE…. QUESTO REFRAIN MI PASSA PER LA TESTA QUANDO VEDO ANGELO GIOCARE.
(RENAN 6 – Prova subito la conclusione di sinistro su suggerimento di Lollo al 5′, ma la palla finisce sopra la traversa; consapevole dei propri limiti, si dedica alla pastorizia nuda e cruda, facendo quel che sa fare, transumanza schietta senza voli pindarici, tutta grinta e determinazione. Fa filtro e cerca di recuperar palloni, il suo ingresso regala maggiore dinamicità e combattività alla squadra. UN REGALO DALLE ALPI, CACIOTTE E CONCLUSIONI SIBILANTI.
KRSTICIC 5.5 – Ennesima prestazione da zona grigia, “the twilight zone”, per il serbo bipolare: pochi inserimenti, poca copertura, poche ombre ma nessuna luce. Sostanza zero. Bipolare perché effettivamente qua e là, nell’arco dell’anno, ha donato sprazzi di classe, oltre a sprazzi di assoluta mediocrità. Un continuo oscillare tra il bene ed il male, il bianco ed il nero… Per la prossima stagione, suggeriamo di scegliere un altro numero di maglia: eh già, dove non è riuscita la Macelleria di Matuzalem, è arrivata la pesantezza di un numero che evidentemente lo fa soffrire. PARALIZED
GABBIADINI 6.5 – Congedo sostanzialmente sufficiente per il Freeclimber. Parte bene, triangola con Okaka dopo pochi minuti e al 10′ serve al cioccolatoso Stefano l’assist prezioso del vantaggio. Corre e lotta come al solito, progressivamente calante nella ripresa, alpinista stremato dopo una vertiginosa ascesa al cielo. Esce sfinito a pochi minuti dalla fine. CIAO MANOLO, CIAO.
(WSZOLEK 3 – Patatrac, frittatone alla polacca per il volenteroso e discinto polacco. Entra al posto di Manolo a pochi minuti dalla fine, gambaletti e giarrettiere, maglietta di tre taglie più stretta, pantaloncino inguinale, mustacchi appena accennati, occhioni languidi… E per una frazione di secondo più che al Friuli mi sembra di essere piombato nella Key West dei primi anni ’80. E sia, la terra dell’amore ad ogni costo, senza freni. E così, in preda ad un folle raptus dettato dalla voglia (già, ma di cosa?) Wszolek regala una meravigliosa palla a Di Natale con un discutibile retropassaggio, permettendo il definitivo pareggio friulano. Esce comprensibilmente disperato, singhiozzando al cielo, e mentre le lacrime gli rigano il viso, una striscia di mascara cola senza trovare ostacoli verso il basso. Emblema di una stagione cosi… UN PO’ FRU’ FRU’.
EDER 6.5 – Primo tempo spento e nervoso, tanto repellente quanto invece nel secondo risulta eccellente. Propizia la rimonta blucerchiata in una ventina di minuti. Perfetto il rasoterra del 2-2 (servito da Okaka) sciabolata magica che gonfia la rete . Il Cittadino chiude una stagione positiva (anche se un po’ altalenante) con uno score di 12 reti. UN UOMO SEMPLICE, UN UOMO BUONO, UN UOMO VIVO. UNA PIETRA SU CUI COSTRUIRE UN TEMPIO.
(SANSONE 6 – In 25 minuti di gioco si guadagna la sufficienza per una sua tipica accelerazione da rettile in fuga al 29′ della ripresa. Semina Pinzi e costringe Domizzi al fallo da ammonizione per fermarlo. Non molto altro. Stagione in chiaroscuro: corsa e tecnica, alcuni lampi, ma anche diverse pause. Anche perché sostanzialmente è stato poco sfruttato per gran parte del campionato. SEMBRA QUELLO CHE DICEVA “VORREI MA NON POSSO”).
SORIANO 6.5 – Chiusura all’altezza di una stagione vissuta da inatteso MVP, dopo un inizio campionato disastroso. Propositivo fin dai primi minuti (Brkic gli nega la soddisfazione dal limite dopo appena 7′), segna la quinta rete stagionale sfruttando con perizia chirurgica, da satanasso dell’area di rigore, il pregevole assist di Okaka. E’ nata una stella? Lo aspettiamo al varco la prossima stagione. E SE IL NUMERO 10 FOSSE LUI?
OKAKA 8 – Clamorosa rivelazione della stagione. In poco più di quattro mesi ha sovvertito i pronostici e fatto ricredere i più scettici. E’ tutto d’un pezzo fin dai primissimi minuti. Mostra il suo grande pezzo a tutto il pubblico del Friuli, che trema e cerca di darsi forza bevendo grappa. Okaka s’intende bene con Manolo, che gli regala l’assist per la prima rete. Non si abbatte mai. Con lo scroto sballottante in bella vista, nella ripresa fornisce due cross perfetti per le due reti di Eder e Soriano. Lotta sempre col coltello tra i denti, onore a lui. HO UNA CHIAPPA TATUATA SUL CUORE, OKAKA CHUKA GIGANTE NERO COMBATTE CON ONORE.
SINISA 6.5 – Buona chiusura di stagione per la squadra. Avvio di partita col botto, poi alcune sofferenze dopo la doppietta di Di Natale in chiusura di primo tempo; nella ripresa azzecca il cambio Palombo-Renan: la squadra è più dinamica e torna in vantaggio. Peccato per lo sciagurato gesto di Wszolek che ha portato al 3-3 finale, ma il condottiero serbo non poteva certo prevederlo.Ora vivremo una settimana di passione prima della decisione definitiva. Speriamo che resti, ma i suoi tentennamenti stanno facendo sorgere più di un dubbio a tifosi e società. COMUNQUE VADANO LE COSE, GRAZIE SINISA.