ROMERO 6 – Partita sul calcinculo per il buon Sergio. Nel primo tempo viene sorpreso a cogliere delicate margherite su un cross da destra ma si desta prontamente, seppur costretto ad intervenire in due tempi. Nella ripresa è decisamente più impegnato: al 5′ sventa di pugno un potente tiro del vecchio mandrillo Almeida ma al 15′ la sua respinta sul colpo di testa di Lucchini è debole e il valoroso ex riesce a buttar dentro il rimpallo. Svagato ma fortunato sulla traversa di Cosciabella Cascione al 34′. THE SLEEPING IS COMIN’ HOME
DE SILVESTRI 6,5 – Prova di ottimo livello difensivo sulla fascia destra; gli agguati sussultori dei disperati cesenati non lo colgono impreparato, perché un cazzo ben oliato è comunque sempre pronto alla pugna. Sprazzi e spruzzi di hardcore dopo lo svantaggio: innesta la quinta e palpa virtualmente la fascia, la fa godere a sapienti falcate annichiliendo gli avversari con grinta e velocità. Mai stanco del piacere, con virile savoir faire contribuisce fattivamente all’azione del pareggio. Senza paura. GODERE E’ ARTE, LOLLO E’ UN ARTISTA
SILVESTRE 6 – La sosta ha consentito il pieno recupero dell’argentino dalla faccia da mandriano, capace di fornire una buona ed attenta prova in difesa senza disdegnare precisi rilanci in avanti. Pericolosi alcuni interventi ai limiti del regolamento (vedi la scivolata su Defrel, Dj Defrel, in area) che però non inficiano la valutazione. DATEMI UN MARTELLO, VI DARO’ TONNELLATE DI SOSTANZA
GASTALDELLO 6 – Prestazione attenta anche la sua, da capitano coraggioso: un mix di ruvidità, acciacchi e sapienza allo stato puro. Riesce ad avere ragione di Almeida lavorandolo ai fianchi e sbaglia pochi interventi al cospetto degli attaccanti romagnoli. GASTALDELLO, L’ARTE DI ESSERE RUDE CON UN VOLTO DA PUTTO.
REGINI 5,5 – Romagnolo, sarà l’aria di casa, sarà il fatto di giocare contro la squadra che l’ha visto crescere, sarà che l’avversario diretto (Defrel) si mostra guizzante, fatto sta che rispetto ai compagni di reparto sembra più incerto. A livello offensivo si fa vedere nella ripresa con una conclusione da lontano che costringe il promettente Leali ad un pronto intervento, ma per il resto crossa un po’ a caso. BUONTEMPONE
PALOMBO 6 – Davanti alla difesa offre il solito apporto concreto sradicando palloni, coprendo senza esitazioni, sudando e lottando per guadagnarsi la pagnotta. Meno convincente però in fase di costruzione, dove sparacchia palloni in avanti con una mira da marinaio guercio. PIATTO CONTADINO, DIFFICILE TENERE A BADA IL CUCCHIAIO
OBIANG 6,5 – Amore! Amore!! L’Amour sembra aver definitivamente risolto i problemi della scorsa stagione. In costruzione è praticamente impeccabile: recupera, smista e rilancia palloni con la grazia d’un ballerino. Il tiro purtroppo non è ancora il suo forte: due conclusioni da lontano entrambe calciate in maniera indecorosa. In copertura balla un po’ in occasione del vantaggio di Lucchini, ma il suo apporto complessivo è più che positivo. Nel finale lo scopriamo anche bravo negli inserimenti in avanti, e per poco non sfiora il colpaccio. Love is real, real is love… disse John.
SORIANO 7 – Galvanizzato dall’esordio in Nazionale, si conferma elemento imprescindibile per le azioni offensive blucerchiate. Accelerazioni improvvise, passaggi al bacio, il Cesena fatica assai a contenerlo. Suo il cross per la testa di Eder (che colpisce malamente), e suo il traversone che procura il pareggio in autorete. Solo un piccolo appunto: commette il fallo ingenuo che innesca l’azione del vantaggio di Lucchini.
GABBIADINI 5 – Freeclimber in ombra a Cesena. Spesso avulso dal contesto, a tratti persino loffio, non riesce ad essere d’aiuto ai compagni in avanti. Si fa vedere una sola volta, al 10′ della ripresa, quando fa partire un contropiede in grado di creare non pochi grattacapi al Cesena. Pericoloso in un paio di conclusioni ma non basta. SONNAMBULO
(SANSONE 6,5 – Si rivede dopo un paio di mesi; ha voglia di spaccare il mondo e lo dimostra, centrando con violenza un clamoroso palo. Mobile e volenteroso, in venti minuti riesce a rendersi più utile e produttivo del Manolo odierno. In prospettiva, un uomo in più per Sinisa).
OKAKA 7 – Conferma il suo strepitoso momento di forma dopo l’esordio (con gol) in Nazionale. Lo stile è sempre quello: fisicità, intelligenza, generosità, culo piantato al suolo e graniticità. Un Atlante d’ebano. Anche a Cesena è stata la consueta battaglia con la difesa avversaria: ottimo nel corso della partita, strepitoso nel finale quando sfiora la rete in girata (35′ della ripresa) e sforna due bellissimi assist per Obiang (altrettanto bravo ad inserirsi) e Bergessio. In tutti e 3 i casi il bravo Leali sventa il pericolo con prontezza.
EDER 6,5 – Solita grande corsa ma stavolta la rete non arriva: la sfiora soltanto con una potentissima punizione e una conclusione che centra il palo su palla servita al bacio da Okaka. Col passare del tempo non risparmia energie ma appare sempre meno lucido, inducendo Sinisa a sostituirlo.
(BERGESSIO 6 – Poco più di dieci minuti, ma di buon livello. Perfetto nel cogliere l’assist di Okaka, meno bravo nella conclusione ma ha a che fare con un portiere bravo e motivato. Peccato, poteva essere l’occasione giusta per una svolta stagionale. In ogni caso, Gonzalo c’è e non ha la minima intenzione di deprimersi per lo scarso utilizzo).
SINISA 6,5 – Comprensibilmente adirato per la prestazione a due facce: va bene, si giocava in trasferta e il Cesena è alla disperata ricerca di punti, ma qui la vittoria era assolutamente alla portata. Atteggiamento della squadra discontinuo: mediocre l’inizio, eccellente il finale, grazie anche agli innesti di Sansone e Bergessio al posto di un abulico Manolo e di uno stremato Eder.
2 commenti
“Arbitrare” Okaka è difficilissimo. Potente fisicamente e sempre pronto a “scappare”, impone agli avversari un approccio molto fisico, di contatto di braccia, di gambe… contatti sempre difficili da giudicare, a maggior ragione se avvengono nei pressi dell’area di rigore dove una punizione può decidere la partita, con il naturale sospetto (vista la stazza) che lui talvolta non faccia moltissimo per restare in piedi. Alla fine, ne viene sempre fuori un compromesso, gliene fischiano uno su tre. Gli altri due, lui si rialza stando zitto ma allargando le braccia e guardando l’arbitro con una espressione stupita, con un modo di fare sempre identico che ormai è rito!
i falli che subisce okaka sono da fischiare le trattenute per la maglia e le ostruzioni che avvengono spesso in area e fuori , ma per gli arbitri sono solo scene .purtroppo e’ una vita che subiamo trattamenti arbitrali indecenti.