ROMERO 6.5 – Intuisce la direzione del rigore di Icardi, ci prova, si elonga ma non riesce a deviare la palla. Un vero peccato, porca puttana. In ogni caso non ha alcune responsabilità sulla sconfitta anzi, conferma di essere il panterone scattante con le mani ricoperte di appiccicosa colla vinilica ammirato contro Cagliari e Roma. Sventa soprattutto un paio di offensive pericolose neutralizzando i colpi di Palacio e di quella cacca… come si chiama… Anacardi mi pare. LES REVENANTS, A VOLTE RITORNANO. E PIU IN FORMA DI QUANDO SONO DIPARTITI.
DE SILVESTRI 6.5 – Lollo Pompadour. Lollo Hard Pumpin’. Lollo spigne de brutto. Replica la buona prestazione con la Roma, offrendo con sapienza e grande senso della misura invitanti palloni a Gabbiadini e Okaka. Convince anche in copertura al cospetto di un Dodo, l’ultimo dei Dodo, uccello columbiforme endemico dell’isola di Mauritius oramai estinto. Cala nel finale, ma solo per comprensibile stanchezza. ENNESIMO ATTO DI FORZA, TOTAL RECALL.
GASTALDELLO 6.5 – Riesce a neutralizzare il non brillantissimo ottuagenario “Trecciolinasuunacalvizieimbarazzante” Palacio con una prestazione esemplare, da Razza Piave. Pitbull VS Chihuahua, gioca d’anticipo e chiude gli spazi. Si fa ammonire per un fallo su Icardi, sacrifizio necessario per evitare conseguenze peggiori. IL SACERDOTE.
(REGINI 6 – Schierato centrale dopo mesi da laterale sinistro, diciamo che riesce a non commettere errori irreparabili, nonostante alcune incertezze. In ripresa, anche se è ancora lontano dai livelli della scorsa stagione. LAVORARE DI TESTA SU QUESTO GIOVANOTTO).
ROMAGNOLI 5,5 – Il fallo ingenuo su Paperoga Kuzmanovic provoca il rigore e costa alla Samp un punto che sarebbe stato meritato. Inevitabile che il giudizio finale sia condizionato da questo episodio. Che Iddio lo benedica, ha classe da spurgo, difetta però ogni tanto di malizia e quella non si ha in dote, la si accumula con l’esperienza. Peccato, perché ancora una volta il cinesino mostra carattere e tecnica invidiabili per un diciannovenne, un bambinello, se vogliamo. L’intesa con Padre Gastaldello è ottima, efficace su Palacio, lievemente meno su Icardi. Cose che capitano. MA TU CONTINUA A SORRIDERE, STRIZZA GLI OCCHI E SORRIDI.
MESBAH 6 – Abbastanza efficace in copertura, soprattutto nella ripresa. Sapore arabeggiante ma senza troppi fronzoli. Attivo anche in avanti dove però ne azzecca poche, nonostante la focosità tipicamente submediterranea. ALL’OMBRA DELL’ULTIMO SOLE, SI ERA ASSOPITO UN PEDATORE.
PALOMBO 6 – Giocoforza costretto a restare sulla difensiva, gara da muraglia frangiflutti. Fa bene appunto la diga davanti alla difesa, ma non riesce sempre a proporsi in costruzione (per fortuna c’è Pedro e la sua terza giornata di grazia consecutiva). In ogni caso non commette errori. LA SPIANATA DEGLI DEI, PARREBBE FACILE TRAVERSARLA… MA IL GUERRIERO è ALL’ERTA.
DUNCAN 6 – Discreta prova del macigno ghanese, tozzo ma soffice, alto ma basso, piantato come un Ercolino. Gara coronata da una clamorosa traversa dal limite dell’area (su bel suggerimento di Manolo sulla destra) alla fine del primo tempo. Prova a spezzare le reni alla sua Inter sulla mediana, ma talvolta gli avversari lo mettono in difficoltà. HA COMUNQUE LA STOFFA DEL POTENZIALE LEADER. NELLE MIE ORECCHIE RIECHEGGIA ANCORA IL SUO GRIDO “ ‘NDJAMMO!!!” , A SPRONARE I COMPAGNI.
(SORIANO 6 – Si è un po’ sentita la sua mancanza nel primo tempo a livello di costruzione del gioco. Detto questo, gioca una ventina di minuti scarsi e sono poche le azioni in cui riesce ad inserirsi. SOLO PER LA MAGLIA).
OBIANG 7.5 – Sboccia definitivamente l’Amour, scoppia come una bomba a orologeria. Responsabilizzato dall’assenza di Soriano, si rivela uomo ovunque del centrocampo: spezza ed imposta, taglia e cuce, riesce a sopperire all’assenza di Palombo oggi costretto a supportare la difesa. Subito nel vivo dell’azione, dopo nemmeno dieci minuti offre un assist invitante ad Eder ma il Cittadino non riesce a sfruttarlo; poco dopo tenta anche la conclusione personale su assist di Duncan (quello che cantava nei Blue qualche anno fa), ma Handanovic lo blocca subito. Ripresa da trottolino imprendibile, degno di Amedeo Minghia-Mietta: crea scompiglio tra gli interisti nevrotici prima della rete di Icardi. IL TRENINO DELL’AMORE, NON HA RUOTE NE’ MOTORE.
(RIZZO n.g. – Assolutamente ingiudicabile, forse non riesce nemmeno a toccare la palla in tre minuti scarsi. PERO’ HA CALCATO IL PRATO DELLA SCALA DEL CALCIO).
EDER 6 –Come al solito l’Enrique Iglesias blucerchiato non fa mancare il suo apporto in termini di inserimento e senso della posizione: ardimentoso, veloce e combattivo. Bailando! Peccato, però, che paghi qualcosa in termini di lucidità: manca il bell’assist di Obiang nei primi minuti e spreca qualche buon pallone. A livello di cross, comunque, è sempre molto propositivo. Urge il gol! Handanovic gli nega una meritata soddisfazione nel finale, deviando sopra la traversa la sua conclusione acrobatica. AS TIME GOES BY…
OKAKA 6 – Si districa con difficoltà nelle maglie difensive interiste, riesce spesso a venirne fuori a sportellate, quando ci vuole ci vuole… Buono il suo apporto per i compagni, nel finale riesce a trovare l’assist giusto per Eder con un’azione sontuosa, facendosi largo con i suoi glutei potenti da elefante imbizzarrito, ma Handanovic si mette di traverso. BLACK HOLE SUN, WON’T YOU COME!
GABBIADINI 6 – Il genuino orobico dalle palle di taleggio si guadagna la sufficienza grazie all’assist per Duncan prima dell’intervallo e ad una precisa punizione nello specchio della porta, bloccata dall’attento Handanovic. Per il resto, un colpo di testa debole su cross di Lollo e lavoraccio sporco da esterno sinistro. Bene, ma si può fare di più. MENO APPARISCENTE MA COMUNQUE LAVORATORE.
SINISA 6.5 – Forse un po’ troppo severo con i ragazzi nel dopopartita, un pareggio ci poteva stare. Bisogna dire che nonostante la prima sconfitta in campionato, la gara è stata gestita bene dal condottiero serbo e la partita è stata giocata con concentrazione e grinta dall’inizio alla fine. Giusto tenere a parzialmente a riposo alcuni giocatori (Soriano) per la partita di domenica e buone le risposte ricevute dalla difesa (nonostante l’errore finale di Romagnoli) e dal giovane Duncan. Positive anche le conferme di Romero e Obiango. Cerca di vincere fino alla fine, inserendo Soriano senza togliere un attaccante. NON MOLLI MAI, SINISA. E QUESTO FA DI TE UN VINCENTE.
ARBITRO RUSSO 2: Un voto che vale per tutta la terna o la quaterna arbitrale. Fischi a senso unico, cento falli fischiati contro Okaka in attacco. Fino alla ciliegina del rigore che decide la partita, una scelta arbitrale che ha sancito la vittoria dell’Inter. Su suggerimento dell’assistente, Russo si caga sotto e fischia sotto la curva Nord. A parte invertite non l’avrebbe mai fatto. TORO DI PAMPLONA
3 commenti
Il tifoso medio è un gradino sotto, nella scala evolutiva, dell’italiano medio. E il doriano non fa eccezione, visto che il 75% dei fenomeni del calciomercato avrebbero svenduto Obiang come un ferro vecchio.
Già, ma la società non l’ha fatto e ha dimostrato capacità e lungimiranza. Bravi.
Essere, per il tifoso medio, un gradino sotto, nella scala evolutiva, dell’italiano medio è una cosa assai triste. Ma una sacrosanta verità. E conseguentemente tutto il mondo del calcio è inferiore al paese medio. Cosa che risulterebbe assai difficile considerando il livello medio culturale (in tutti i sensi) dell’Italietta. Eppure…..a partire da Tavecchio che sta facendo ridere tutta l’Europa seria e non…..E sa la prendono con Ferrero il quale, è vero,non ha l’aplomb oxfordiano ma ha almeno il desiderio di sdrammatizzare un mondo che si vuole ammantare di autorevolezza ma che viceversa è un’autentica cloaca (massima….). Riguardo Obiang sono daccordo. Daltronde, pur non essendo il sottoscritto un esperto tecnico, ho detto tempo fa che, con le dovute proporzioni, sembra un novello Didì. Chi vuole può documentarsi per conoscere uno dei più grandi centrocampisti di sempre(Brasile 1958 quello di: Garrincha, Vavà, Didì, Pelè e Zagalo. IL MASSIMO!