VIVIANO 8
Sulla rete di Salah non ha colpe, il funambolo del Nilo era stato abile a smarcarsi in area dai difensori, da vera volpe del deserto.
Per il resto prestazione di qualità oro per Viviano, fredda, attenta, raziocinante; un cyborg, cinico e razionale sventa felinamente tutto ciò che gli si avvicina. Sull’1-1 riesce a sventare un colpo di testa di De Rossi e nega il bis a Salah, su un pericoloso sinistro al volo. Prima ancora, sull’ 1-0, respinge coi piedi un diagonale ben mirato di Dzeko e, soprattutto, un tiro direttamente dalle viscere dell’inferno, scagliato da quel dimonio bosniaco di Pjanic sugli sviluppi di una punizione. Sono attenti Moisander e Zukanovic, ma dove non arrivano loro, riesce a metterci una pezza lui. BIONICO.
PEREIRA 7
Classe e sostanza per il giovinetto scuola Benfica. Pare acerbo come un frutto non del tutto pronto per essere colto… ma il primo morso è quello che ti fa cambiare opinione. Ed infatti, proposto dal primo minuto in sostituzione di Cassani e De Silvestri, non tradisce l’emozione di giocare contro un avversario partito per spaccare il mondo in Italia ed in Europa.
Il bellicoso e ficcantello Iago Falque viene ricondotto alla ragione dal concreto portoghese (un duello anche geografico se vogliamo, quasi un derby: la concreta frizzantezza portoghese contro la bailante ebbrezza iberica), così come il rampante Digne, aristocratico della fascia, autore di qualche discesa velleitaria. Sul finire dell’incontro, in una fase critica, non cala anzi riesce a deviare in corner una potenziale conclusione di Dzeko. Il futuro sembra nelle sue mani. PICCOLO FIAMMIFERAIO, MAGIE INASPETTATE.
SILVESTRE 6
Mezz’ora di attenzione, agonismo e capacità di chiudere gli spazi, come nelle migliori occasioni. Argina Dzeko, ma deve lasciare il posto a Moisander anzitempo a causa di un fastidioso infortunio muscolare (che, speriamo, non sia nulla di grave). E’ COMUNQUE IL SOLITO CANE PAZZO, GRINTA E SPIETATEZZA.
(MOISANDER 6,5)
Non fa rimpiangere Silvestre: l’intesa con Zukanovic appare buona, lui ci mette carattere e mestiere, bloccando varchi con le buone e con le cattive. Una mano malandrina, maramalda in area su incursione di Pjanic rischia di causare un rigore, ma l’arbitro non se ne accorge, ipnotizzato dallo sguardo buono del finnico. Qualche responsabilità sull’azione che ha portato al pareggio di Salah. Ancora in rodaggio. MOISANDER, L’ISPETTORE VENUTO DAL FREDDO.
ZUKANOVIC 7
In certi momenti sembrava un Romagnoli, anche se meno elegante. Galvanizzato dal confronto tutto bosniaco e tutto pepe con Dzeko, lo blocca con ardore, efficacia e calore umano. Muro di gomma su cui rimbalzano diversi palloni, sembra a suo agio nel naturale ruolo di difensore centrale e s’intende bene sia con Silvestre che con Moisander. Prova confortante, in cui dimostra di aver recuperato l’infortunio patito nelle scorse settimane. UNA BELVA FRA LE BELVE.
MESBAH 6,5
Dopo aver rischiato il taglio in estate, il timido algerino dagli occhi di bragia viene riproposto da Zenga al posto dello sciagurato Regini (in odor di partenza: secondo alcune voci, i disastri recenti avrebbero compromesso la trattativa per il rinnovo del contratto). L’algerino non sfigura, dopo un periodo oscuro: più terzino e meno esterno, si difende bene contro Salah, anche se con qualche incertezza. Mi aspettavo una sfida a colpi di scimitarre, mi aspettavo un muezzin urlante a scandire le fasi del duello… non è stato cosi, ma è stato bello in egual modo. Meno discese del solito, ma forse perché memore dello sciagurato errore commesso sottorete contro il Cesena nell’ aprile scorso. SAGGIAMENTE DEFILATO.
FERNANDO 6,5
Pur senza disdegnare tocchi di classe, predilige la concretezza proprio come l’omonima hit delgli Abba. Disco music di classe nella sua apparente sfrontatezza, ritmo cazzuto contro avversari ostici del calibro di Florenzi e Nainggolan. Giusta l’ammonizione ma necessario l’intervento ruvido a centrocampo su Salah. UN PIZZICOTTO IN MEZZO A MILLE CAREZZE
SORIANO 6
Partita lievemente bifronte: non incisivo nel primo tempo, arretrato per far spazio a Correa, meglio nel secondo, bravo a recuperare palloni sulla trequarti. Gesto tecnico dell’incontro: lo scambio con Cassano in occasione dell’azione del 2-1. GIANO SORIANO
CORREA 6
Spruzza talento, ma nel contesto generale non sembra particolarmente produttivo. Parte bene, prova subito una conclusione, ma il suo destro è debole e viene bloccato facilmente da De Sanctis. Un paio di anticipi, un suggerimento per Silvestre, ma poi si spegne progressivamente, anche se si fa notare per aver procurato la punizione dell’uno a zero. Come cantava il buon Amedeo Minghi… UN UOMO VENUTO DA MOLTO LONTANO… QUALCUNO HA SPARATO QUEL GIORNO HO PIANTO. Nessuno spara a Correa, ma piango perché intravedo una classe abnorme in lui.
(IVAN 6,5)
Mezz’ora encomiabile: smilzo, brevilineo, ma si comporta come un mastino di razza, avventandosi sul portatore di palla, vincendo spesso il confronto. A suo favore gioca il fatto di avere più energia in corpo degli avversari. La sua grinta lo fa entrare di diritto nel pantheon della tifoseria. Avanti picccoletto! PITBULL SENZA MUSERUOLA. IVAN, AZZANNA!
BARRETO 6,5
Ancora in crescita il rude paraguaiano dalla faccia gentile Prova il gioco di sponda con i compagni, spezza il gioco quando e quanto può e non si tira indietro nei duelli diretti con personaggi tutt’altro che rassicuranti come Nainggolan e Florenzi. Cala lievemente nel finale, ma senza conseguenze per la squadra. UN AMICO IN PIU’.
MURIEL 6
Non si discute l’impegno né la voglia di riemergere dopo un periodo torbido, ma non riesce a sfruttare a dovere gli spazi che riesce a guadagnarsi. Riesce comunque a coordinarsi bene con Eder, segno che, una volta tornato a pieno regime potrà formare con il Cittadino una delle coppie d’attacco più esplosive della Serie A. DIRTY MURIEL.
(CASSANO 6,5)
Entra tra gli applausi, prova a sopperire alle indiscutibili carenze atletiche con colpi di altrettanto indiscutibile classe. In evidente affanno nella corsa, agile come Bruno Sacchi, ha però il merito di propiziare l’azione del 2-1 e si fa notare per un cross al bacio per Mesbah. Cassanate sì, ma in senso buono. FAT ANTONIO IS BACK.
EDER 7,5
Solita prova di spessore, classe, carisma ed intelligenza. Corre come un ossesso, apre varchi, cerca l’intesa con i compagni, trova il colpo decisivo con una velocissima e precisa punizione di prima quando ormai la squadra sembrava ad una partita di puro contenimento, guida la reazione dopo il pareggio fino all’azione vincente, con un tiro che ha mandato in tilt Manolas, involontario emulo di Bovo in quel famoso derby contro Delneri. Con la sesta rete in cinque gare si consolida in testa alla classifica cannonieri. IL RE è QUI. INCHINATEVI AL RE.
ZENGA 6,5
Qualche scelta audace ma razionale: schiera Zukanovic come centrale e Mesbah a sinistra al posto di Regini. Scelte giuste, visto che il bosniaco è un centrale di ruolo poi adattatosi a giocare a sinistra e che l’algerino, benché fosse praticamente fuori squadra da mesi, è l’unico vero e proprio esterno sinistro presente in rosa. Buono il riscontro di entrambi, specialmente il primo, davvero ottimo contro un avversario d’alto lignaggio come Dzeko.
Azzeccata anche l’idea di confermare Pereira a destra, autore di un’altra prestazione maiuscola e senza acerbità adolescenziali. Ottima anche la mossa di sostituire un Correa progressivamente dissoltosi nella ripresa con l’aggressivo Ivan, cosa che ha permesso di mettere sempre più in difficoltà la Roma. Sostanzialmente giusto (e decisivo) anche l’ingresso strappacuore di Cassano, capace di tirar fuori un paio di colpi di classe (di cui uno decisivo) nel giro di dieci minuti. Samp a quota 10 dopo 5 giornate: solo fortuna ? Chi lo sa, ma, la fortuna, si sa, aiuta gli audaci. COME DICE IL VECCHIO E MAI DOMO LUCA CARBONI, AMAMI ANCORA ADESSO, SONO SEMPRE WALTER LO STESSO. LOVE YOU, BABE
3 commenti
Fat Antonio, sto ridendo da un quarto d’ora…
Non ho ancora commentato la partita,. sarò un po’ lungo..
Sulle pagelle: per me Barreto è da 7 o anche da 7,5.
Formazione iniziale per me errata nel voler iniziare con due punte e due trequartisti (benchè uno arretrato sulla linea di centrocampo, parlo di Soriano ovviamente) CONTRO LA ROMA.
E infatti avete centrato il giudizio su Soriano, solo 6 perchè nel primo tempo non ha detto molto…: a fare diga davanti alla difesa ci si sono messi Fernando e soprattutto BARRETO che inseguiva vorticosamente ogni pallone, se necessario spesso e volentieri immolandosi in scivolata.
La partita doveva iniziare con Ivan a centrocampo insieme a Fernando e Barreto, e Soriano dietro le due punte. Avremmo sofferto di meno, forse anche ripartiti meglio.
Ma, suppongo, Correa è un patrimonio della società che quest’anno “s’ha da far giocare”…
Se non altro lui è ancora molto giovane… Muriel ha 24 anni, mi sembra più appesantito e comunque in involuzione rispetto a varie partite dell’anno scorso. Temo seriamente stia definitivamente perdendo quel treno che lo faccia essere un fuoriclasse invece che un buon o normale giocatore.
Cassano: esteticamente impresentabile. Ma puoi anche accecarlo e legargli un tavolo alla cintura che il tocco di palla, la capacità di difenderla, la capacità di smistarla subito (vedi su Soriano) senza manco guardare saranno sempre le stesse. Freddo e privo di emotività anche nei minuti finali di una partita come quella di ieri. Sembrava stesse a Bogliasco. Voto: 11.
Per nulla meritocratico, ma solo ed esclusivamente dovuto a un Dono di natura, come quelli che non hanno mai lavorato un giorno in vita propria perchè hanno ereditato un miliardo. E pensare che c’eravamo quasi dimenticati d’averlo in rosa. Forse il Cassano che non pretende una maglia da titolare è il Cassano migliore di tutti i Cassani possibili. E quindi buon divertimento.
Sopraelevato.
(però dimagrisci cristo… sei proprio un cretino!)
io avrei dato mezzo voto in piu’ a barreto (….come la volta scorsa….) il primo tempo soprattutto è stato immenso!!!