LA MAGLIA. BREVE STORIA DEL TESSUTO CHE AVVOLGE I SAMPDORIANI

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La nostra maglia, la maglia più bella del mondo, ha una lunga ed affascinante storia. Quasi settant’anni di colori magici: un’unica composizione densa di significati e di ricordi indelebili che la rendono speciale e unica fra le migliaia di stoffe che calcano i campi del pianeta calcio.

Diverse sono state le evoluzioni del nostro capo di abbigliamento preferito durante samp pumatutta la sua gloriosa vita.

Le linee si sono strette ed allargate, alzate ed abbassate sul petto. Lo scudetto, che incornicia il nome ed il romantico cameo del Baciccia, ha girato a lungo fra braccia e cuore, sempre in posizione predominante, mentre l’allusione a San Giorgio e a Genova è sempre migrata, restando fedele al suo significato di legame visivo con la città che rappresentiamo in giro per il mondo.

Da un punto di vista strettamente tecnico, molti brand rinomati si sono avvicendati nel corso degli ultimi 35 anni, regalando ai supporter una vasta samp NRgamma di punti di vista sul vestire blucerchiato. La prima azienda che si incaricò di vestire professionalmente i calciatori sampdoriani fu la Puma nel lontano 1979. Prima di quell’anno il disegno e la realizzazione della nostra uniforme erano affidate ad artigiani prevalentemente liguri, i quali adempivano al proprio compito rimanendo fedeli il più possibile alla storia recente della squadra.

La multinazionale tedesca ebbe l’onore e l’onere di rappresentare i colori blucerchiati per una stagione soltanto, per poi passare il SAMP KAPPA 89testimone alla mitica NR, firma di abbigliamento sportivo legata all’immaginario vintage degli anni ’80. Tessuti demodè, grafica popolare e qualche colpo di genio (come non dimenticare la celeberrima maglia da trasferta bianca con la banda blucerchiata posizionata in verticale?) hanno fatto sì che quegli otto anni di collaborazione forgiassero l’immaginario collettivo dei supporter doriani. Ancor oggi quelle maglie rappresentano l’inizio della favola blucerchiata che di lì a poco si concretizzò con la vittoria dello storico scudetto.

Infatti la NR lasciò il posto prima alla Kappa, per il solo samp  ASICSbiennio 1988-90, e successivamente alla Asics. Da allora i colori divennero mondiali, si presero l’orgoglio di mostrare a tutta Italia e al pianeta calcio il più scintillante dei tricolori e portarono il marchio Sampdoria a spasso per i sette mari.

Poi, nonostante il buio della dolorosa retrocessione del 1999, la Asics rimase nostro partner tecnico fino al 2004. Tornò allora La Kappa, che ancora oggi veste i nostri giocatori, quotidianamente sferzati dalla tattica pungente del grande Timoniere Sinisa.

Tanti episodi e aneddoti sono legati a questa storia capace di travalicare il semplice dovere di “vestire”. Per esempio, narra la leggenda che uno dei particolari che portano decisamente malasorte alle stagioni blucerchiate sarebbe la presenza del famigerato colletto.

Rossa ManciniParlando invece di stilisti illustri, non si può non ricordare Roberto Mancini il quale propose sia la bellissima maglia rossa (il cui colore di fondo venne staccato dal blu con una linea bianca per non incorrere nel peggiore degli accostamenti cromatici…) sia la maglia con colletto dandy incrociato da un laccetto che comparve a metà degli anni ’90.

Infine, una rapida carrellata fra le tante particolarità che sono comparse nel corso della storia: ricordiamo la maglia del cinquantenario, suddivisaSampdoria_maglia_1997-98_cent fra i colori dell’Andrea Doria sul fronte e quelli della Sampierdarenese sul retro, la casacca del 1995, sul cui petto campeggiò lo sponsor “etico” Samp for Peace, o quella di fine anni ’90, con il baciccia sulla schiena ad incorniciare il numero di maglia.

Oggi il marketing nel ramo abbigliamento blucerchiato samp bacicciapropone di tutto, dai pagliaccetti per bambini ai copri casco coordinati… Tralasciando la vasta gamma di prodotti ufficiali, il nostro negozio di abbigliamento preferito resta SoulSamp in vico del Fieno. Un angolo denso di stile dove campeggiano grafiche originali e frasi epiche da indossare in ogni quotidiano blucerchiato.

Un ultimo accenno infine va al grande giornalista sportivo Malcom Pagani, che in un recente articolo sulla rinascita blucerchiata, dopo l’arrivo di Sinisa, non ha esitato a scrivere. “La più bella maglietta del campionato brilla di luce nuova”.

Come dargli torto? Sono sempre i nostri colori magici a farci venire i brividi.

Autore

SampGeneration

Il blog della Sampdoria

2 commenti

  1. COLORI UNICI E MAGICI !!!! NON MI DISPIACEREBBE VEDERE NELLA PROSSIMA STAGIONE UNA MAGLIA CHE RICORDI LO STILE DEGLI ANNI ’80/’90…….MAGLIE BELLISSIME….
    …..FORZA SAMPDORIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA !!!!!!!!!!!!!! 😀

  2. Sinceramente la maglia rossa di Mancini a me non piaceva per nulla, e tanto meno i laccetti…
    Invece conservo ancora la bianca da trasferta con la banda verticale, numero 5, il mio idolo era Guerrini, visto che anch’io giocavo stopper.

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