Dopo il pareggio con il Torino arriviamo ad un altro scontro diretto per l’europa contro un Milan che nell’ultimo mese è rinato sopratutto mentalmente grazie alla cura Gattuso.
Chi si aspettava un Milan stanco dalla trasferta del giovedi in Europa League rimarra’ presto deluso.
Modulo Samp: 4-3-1-2 con Viviano in porta, difesa a 4 con Bereszinsky terzino destro Silvestre e Ferrari centrali e Murru terzino sinistro. Centrocampo a 3 con Torreira centrale davanti alla difesa, Barreto mezzala destra e Linetty mezzala sinistra. Ramirez trequartista, Zapata e Quagliarella attaccanti.
La fase di possesso oggi è l’ombra di quella che normalmente siamo abituati a vedere. Sicuramente per le capacità in non possesso del Milan ma anche per errori nostri.
Non tradiamo le idee e i principi di gioco propositivi ma forse mancano coraggio, precisione e la giusta lucidità in fase di possesso: ben 40 i palloni persi, 26 i passaggi sbagliati e solo 14 i palloni recuperati contro i 34 del Milan!!
Il Milan non ci prende alto a partire da dietro ma si compatta a centrocampo restando corto e stretto.
Ci schermano il play Torreira ad inizio azione ed attaccano i centrali solo a ridosso del centrocampo. Il loro intento è non far arrivare palla tra le loro linee alle nostre mezzali posizionate dietro alle loro ed al trequartista che gioca davanti alla loro linea difensiva.
Non riusciamo a trovare varchi per attaccare la profondità: tanti i palloni persi dai nostri terminali offensivi spesso anticipati e raddoppiati dalla cattiveria agonistica e dalla corsa del Milan.
Proviamo il consueto fraseggio corto ed un possesso palla che risulta inferiore a quello del Milan e sviluppato piu’ nella nostra metà campo: questo fa capire le difficoltà trovate oggi, che si palesano nei soli 3 tiri in porta.
Le mezzali lavorano in ampiezza allargandosi con palla al terzino, per permettere una scelta da parte della mezzala e del terzino del Milan che se si alza sul nostro centrocampista lascia un buco libero di essere occupato dall’inserimento di un attaccante. Quando attacchiamo sugli esterni Ramirez va in aiuto al terzino e alla mezzala, che si apre sull’esterno,in modo da cercare superiorità numerica ma il Milan difficilmente muove la linea e stacca i terzini in pressione alta.
Le mezzali lavorano anche in profondità, cercando di essere in fase di costruzione alle spalle dei centrocampisti della Milan. Provano a prenderli sulla schiena per saltare la linea di centrocampo e per andare a sostegno sul controllo del lancio lungo degli attaccanti, ma anche in questo caso il Milan tiene stretti gli esterni alti vicino alle loro mezzali e lo spazio non riusciamo a trovarlo.
I due attaccanti li troviamo anche stretti e vicini tra loro per combinazioni centrali.
Gli attacchi esterni sono ridotti, i nostri terzini rimangono spesso chiusi e non riescono a spingere con continuità.
Creiamo veramente poco, non è la solita Samp in avanti e soprattutto nel gioco espresso.
In fase di non possesso proviamo a portare grande pressione tenendo un baricentro alto nella metà campo del Milan già a partire dalla loro costruzione bassa e dal giropalla.
Gli attaccanti centrali si alzano sui difensori centrali e la scelta di Gattuso va nella direzione di non alzare i terzini e tenere alti gli esterni alti per allungarci le linee e farci arrivare in ritardo ad occupare gli spazi.
Il Milan ci fa correre molto da una parte all’altra per “ammazzare” la nostra pressione, uno dei capisaldi del nostro gioco, e lo fa con successo…
Le mezzali giocano a metà tra le mezzali di parte ed il terzino che resta largo per dare ampiezza, mentre Ramirez gioca su Biglia. Linea a 4 difensiva alta a centrocampo ma che non riesce a rimanere stretta in virtù dei continui cambio gioco dei rossoneri e che non riesce a stare corta con il resto della squadra che si allunga sbagliando i tempi di uscita.
Quando le mezzali arrivano sui terzini, sul mediano lato palla scivola Ramirez mentre la punta piu’ vicina scherma il passaggio in scarico sul difensore centrale di parte, che si abbassa per prendere lo spazio giusto per giocare e per allungare la corsa dell’attaccante e farlo arrivare con tempo sbagliato. Se contiamo che l’altra punta Zapata sembra in grande difficoltà di corsa, il Milan ha vita facile nel gioco da dietro.
Sull’attaccante esterno quando puo’ si alza aggressivo il terzino di fascia, ma vista la lunghezza tra i reparti quando converge verso il centro il terzino è troppo distante e quando prende palla ha possibilità di impostare e puntare la linea.
Torreira lavora sulla mezzala mentre la mezzala opposta lato palla si posiziona centralmente sulla mezzala opposta.
Ma oggi non riusciamo ad essere corti, stretti veloci e aggressivi.
Il Milan risponde con il solito 4-3-3 con Donnaruma in porta difesa a 4,Calabria terzino destro, Bonucci e Romagnoli centrali e Rodriguez terzino sinistro, centrocampo a 3 con Biglia davanti alla difesa, Montolivo mezzala sinistra e Bonaventura mezzala destra, Calhanoglu a sinistra e Suso a destra, Cutrone punta centrale.
La fase di possesso del Milan è studiata per metterci in difficoltà sui nostri punti deboli, ma soprattutto è eseguita con grande determinazione precisione e qualità tecnica: hanno preparato la partita in maniera impeccabile.
Sviluppo in orizzontale con possesso palla intenso e preciso,muovono palla da destra a sinistra, soprattuto ricercando il cambio gioco sull’esterno alto che ha sempre la sovrapposizione del terzino di parte, per ricercare la superiorità numerica sugli esterni approfittando degli scivolamenti in ritardo della nostra mezzala.
Lavora sulle catene esterne con grande spinta dei terzini, grande qualità delle mezzali e inserimento in velocità delle punte esterne dentro e fuori dal campo.
Attaccano con molti uomini.
Non è il Milan dell’andata, mostrano le loro qualità giocando una grande partita sopratutto dal punto di vista mentale, dell’attenzione e della determinazione.
Possesso palla con fraseggio sia corto sia lungo con cambi gioco improvvisi ma studiati sugli esterni opposti.
Terzini molto alti che spingono con velocità e qualità e ricercano la superiorità numerica sugli esterni creando dei triangoli con mezzala e attaccanti esterni.
Occupano tutto lo spazio dell’arco offensivo ed attaccano con 7 uomini sopratutto in transizione e velocità.
La fase di non possesso del Milan non è inizialmente di grande aggressività, si compattano a centrocampo ed hanno una buona organizzazione.
Difendono con un 4-1-4-1 fermi a ridosso del centrocampo abbassando gli attaccanti esterni, compatti e con uscite predisposte.
Quando lasciano giocare i difensori centrali Cutrone lavora davanti a Torreira per schermarlo: se per esempio Cutrone esce su Silvestre, nostro centrale di destra, la mezzala destra del Milan attacca il centrale difensivo opposto, Biglia attacca Torreira e gli esterni alti stringono il campo vicino a Biglia tra i nostri terzini e le nostre mezzali.
Gli attaccanti esterni lavorano sui terzini, il movimento in ampiezza della nostra mezzala è preso dal loro terzino, la mezzala di parte copre la linea di passaggio su Torreira.
Quando il pallone arriva al nostro play si alza aggressiva e veloce la mezzala opposta, difficilmente troviamo libero Torreira di impostare anche per i tanti errori in possesso.
La linea difensiva di Gattuso nonostante la spinta dei terzini cerca di rimanere compatta quando si abbassa corta e stretta, ci chiude tutti gli spazi e non riusciamo ad aprirli.
La partita inizia rispettando l’analisi appena fatta.
Il Milan capisce che è una grande occasione e dimostra grande “fame” e determinazione nel volere ottenere il risultato.
Possesso preciso veloce tecnico, poche idee ma attuate con precisione per lavorare sui nostri punti deboli.
Muovendo palla da dx a sx riescono sempre ad allungarci e a prenderci in inferiorità numerica sugli esterni nel lato debole.
Già al 5′ minuto cambio gioco di Chalhanoglu da sinistra a destra per Suso molto largo ed alto: sullo stop Murru si stacca e rimane a metà tra lui e Calabria che va in sovrapposizione. In ritardo Linetty nel dare il raddoppio al nostro terzino, Calabria va sulla destra e Murru forse commette l’errore di non chiudergli la traiettoria della corsa ma di correre in maniera parallela e lasciargli lo spazio per il cross che poi tocca volontariamente di mano, ennesimo errore.
Rigore, tira Rodriguez e Viviano para il terzo rigore della stagione!…
Se qualcuno si aspettava una spinta morale sull’onda emotiva del rigore parato si sbaglia.
Il Milan non ci fa giocare e continua a controllare la gara e a ripartire in maniera feroce e veloce, utilizzando la qualità dei suoi interpreti, sopratutto sulla nostra sinistra dove Murru è surclassato da Calabria e Suso.
Al 12′ minuto perdiamo palla davanti all’area del Milan, i rossoneri ripartono servendo Chalhanoglu che cambia gioco subito a Suso. Azione simile a quella del rigore, Murru rimane a metà tra Suso e la sovrapposizione veloce e molto larga di Calabria e Linetty è in ritardo per il raddoppio difensivo. Murru fa l’errore di non chiudere in diagonale la corsa lasciando troppo spazio e luce per il cross del terzino rossonero che arriva e serve con tranquillità un cross sul dischetto a rimorchio per l’inserimento di Bonaventura che tira e segna. Viviano forse poteva fare qualcosa in piu’, Barreto è stato lento a rientrare in difesa e sul cross laterale forse poteva fare qualcosa in più anche Torreira.
1-0 per il Milan.
Il goal dà fiducia al Milan che continua a fare gioco e a difendersi in maniera molto ordinata e precisa. Noi dimostriamo grande lentezza ed imprecisione a sviluppare il nostro gioco.
Corsie bloccate centralmente, Ramirez è in giornata no come i due attaccanti, le mezzali faticano a trovare spazio tra le linee e quando lo troviamo come al 27′ minuto grazie ad un’intuizione di Torreira che con un tempo di gioco serve Linetty tra le linee, sbagliamo negli ultimi 20 metri.
Il primo tempo finisce con un errore che ha del clamoroso: c’è un fallo di mano volontario di Calabria su un lancio lungo per Zapata, l’arbitro controlla al VAR e lo giudica probabilmente fuori area. Poteva essere il rigore per il possibile 1-1.
Il secondo tempo riparte con lo spartito del primo.
Milan che aspetta e Sampdoria che prova a muovere palla ma ci costringono a farlo solo nella nostra metà campo, non riusciamo a prendere velocità.
Al 51′ minuto su una nostra pressione offensiva grande azione in ripartenza in uscita del Milan che da un giropalla verticalizza con Bonucci centralmente per Bonaventura che salta Torreira e punta la nostra linea difensiva in un 4 contro 4. Bonaventura serve a sinistra Chalhanoglu che converge verso il centro e salta Bereszinzky, Silvestre esce ma scivola e Torreira non riesce a chiuderlo: tiro da fuori che si stampa sulla traversa…!
Tra il 54′ minuto ed il 55′ Mister Giampaolo prova ad inserire forze fresche, dentro Caprari per Zapata e Verre mezzala sinistra per Barreto, Linetty si sposta mezzala destra.
Ma è il Milan che continua a fare la partita con dei cross pericolosi e continua ad eludere la nostra fase di non possesso muovendo palla, arriviamo sempre dopo.
Nel secondo quarto d’ora della ripresa il Milan tiene il possesso e gestisce in maniera serena la gara senza avere grossi grattacapi da parte nostra.
Al 72′ minuto esce Ramirez per Kownacki, con Caprari che si posiziona trequartista, ed al 73′ minuto esce Cutrone per Silva.
Dopo l’ultimo cambio del Milan – Montolivo che esce per Locatelli – rischiamo all’88’ minuto con una palla recuperata da Calabria: contropiede con Suso e Calabria che da dentro l’area tira ad incrociare. Viviano para tenendo in piedi la partita che puntualmente potremmo pareggiare un minuto dopo nell’unica occasione vera creata. Kownacky recupera palla a Locatelli a centrocampo, scarica su Linetty che serve sulla sinistra Quagliarella che crossa splendidamente sul secondo palo a tagliare davanti la linea difensiva. Sul secondo palo arriva Caprari che per l’ennesima volta sbaglia un goal fatto, tira fuori, colpendo con il polpaccio, forse arrivato in ritardo sul cross del nostro bomber.
Peccato ma il pari non sarebbe stato un risultato giusto.
Il Milan ha interpretato meglio la gara fisicamente, mentalmente e tecnicamente sbagliando poco e credendo di più nella vittoria.
Noi oggi ci siamo smarriti forse più per merito degli avversari e non solo per nostro demerito, abbiamo sicuramente uno Zapata in difficolta’ fisica. Ora serve recuperare energie fisiche e mentali per l’altro spareggio con l’Udinese di domenica in casa. Possiamo rimetterci in corsa per l’Europa league, siamo sesti da ottobre e non dobbiamo mollare la presa.