57 gol subiti in 26 partite, 27 segnati e una sola vittoria sul campo a referto. Bastano questi numeri per descrivere la disastrosa stagione del Pescara, avversario della Samp sabato a Marassi alle 18.
Ultimi in classifica a quota 12 punti, gli abruzzesi sono già virtualmente retrocessi. Colpa di una campagna acquisti estiva discutibile, che li ha visti privarsi di alcuni degli uomini chiave della promozione in serie A dello scorso anno come Torreira e soprattutto Lapadula, ceduto al Milan.
Senza i gol del centravanti italo-peruviano, sostituito con scarsissimi risultati dai vari Bahebeck, Pettinari e Manaj, il Pescara si è di fatto auto-condannato al ritorno in cadetteria. La confusione totale di mister Oddo (sostituito 10 giorni fa da Zeman), un livello tecnico generale inadatto alla serie A, una difesa colabrodo e il clima da separati in casa tra tifosi e società hanno fatto il resto.
Eppure l’inizio di stagione era stato incoraggiante. Il pareggio interno contro il Napoli e la vittoria a tavolino sul Sassuolo facevano sperare in un campionato diverso. Fino al 15 ottobre, giorno dell’1-1 in casa contro la Samp con i 3 punti sfumati per il rigore parato a Caprari da san Viviano, il Pescara era in piena bagarre per salvarsi. Ma da allora sembra passato un secolo.
Nelle successive 16 partite il Pescara ha rimediato 14 sconfitte e due pareggi contro Palermo e Cagliari. Una serie di umiliazioni che hanno indotto la società del presidente Sebastiani alla mossa della disperazione: esonerare il povero Oddo e chiamare al suo posto vate Zdenek Zeman. Una scelta dettata più dalla volontà di placare una piazza in subbuglio che dalla reale convinzione di rimediare a una stagione ormai compromessa, destinata a chiudersi con una mesta retrocessione.
Com’è cambiato dal punto di vista tattico il Pescara dopo l’arrivo di Zeman? Poco o niente. Gli abruzzesi continuano a giocare con il solito 4-3-3, anche se rispetto alla mollezza fisica e psicologica di qualche settimana fa qualche piccolo miglioramento c’è stato. Oltre a un’indiscutibile scossa mentale, il boemo è riuscito a dare alla squadra un assetto tattico più stabile e ordinato.
“Fuori chi non si impegna e ognuno nel proprio ruolo”. Con il lancio di Cerri come punta centrale, lo spostamento di Caprari sull’esterno di sinistra e l’irrobustimento muscolare del centrocampo il Pescara ha subito appena due reti nelle ultime due partite. Un passo in avanti indiscutibile.
Contro la Samp gli abruzzesi potrebbero giocare con Bizzarri in porta; difesa a 4 formata da destra a sinistra da Zampano, Stendardo, Coda e uno tra Biraghi e Crescenzi; a centrocampo Memushaj o Brugman davanti alla difesa con Bruno sul centro-destra e Verre sul centro-sinistra; in attacco tridente con Cerri centravanti, Caprari esterno sinistro e il trequartista Benali esterno destro.
È evidente. Nonostante la vittoria per 5-0 di due settimane fa contro il genoa e la dignitosa sconfitta rimediata domenica scorsa a Verona, il Pescara continua ad avere una miriade di problemi. Ultimo in ordine cronologico la trattativa in corso in questi giorni tra il presidente Sebastiani e il socio ed ex amministratore delegato abruzzese Iannascoli per la compravendita del 70 per cento delle quote della società. Una vicenda dai contorni ancora poco chiari che potrebbe distrarre non poco i ragazzi di Zdenek Zeman, sic stantibus già proiettati mentalmente alla stagione che verrà.
Una situazione ingarbugliata di cui la Sampdoria dovrà approfittare portandosi subito in vantaggio. L’obiettivo è uno solo: chiudere i conti nel primo tempo per risparmiare energie e cartellini nella ripresa, in vista della partita successiva: il derby della Lanterna in programma l’11 marzo.
ROBERTO BORDI