21 agosto – 28 maggio. Dopo 9 mesi e 7 giorni, è ufficialmente terminato il campionato di serie A 2016/2017. Tutti al mare? Certamente. Ma con voti diversi: ecco il pagellone di fine stagione.
Cominciamo dai portieri: Emiliano Viviano e Christian Puggioni.
EMILIANO VIVIANO: 7,5. L’anno scorso ci aveva lasciato con due rigori parati che si erano rivelati fondamentali per la salvezza della Samp. In questa stagione ha giocato poche partite, soltanto 17 su 38. Colpa di due gravi infortuni allo scafoide e al ginocchio, che lo hanno tenuto fuori tra la nona e la ventiduesima giornata e nelle ultime sei partite di campionato. Che sfortuna!
Eppure, quelle poche volte che non ha avuto problemi fisici ad azzopparlo, il portiere della Fiesole con la Lanterna tatuata sul polpaccio ha quasi sempre fatto la differenza in positivo, confermando le sue ottime doti tra i pali, compensate però da una scarsa affidabilità nelle uscite.
L’inizio di campionato è stato straordinario. A Empoli ha blindato la vittoria con un paratone su Krunic, facendo buona guardia con l’Atalanta e provando in ogni modo a sbarrare la strada alla Roma nella sfortunata trasferta dello stadio “Olimpico”. Paranormale la sua parata su Salah.
Alla sesta giornata la prima frittata. A Cagliari, sul risultato di 1-1 agguantato grazie alla bordata di Fernandes, dopo essere uscito tra i pali ha clamorosamente mancato un facile rinvio, consentendo al gioioso Melchiorri di scaraventare il pallone in rete a porta sguarnita. Un incidente di percorso riparato con il rigore parato a Caprari nella trasferta di Pescara, dove si è infortunato al polso.
Il ritorno da titolare è avvenuto alla quarta di ritorno. Nella trasferta di “San Siro” contro il Milan, Viviano ha giocato una delle sue migliori partite stagionali, negando la gioia del gol a Deulofeu, Bacca e Lapadula e consentendo alla Samp di battere in trasferta i rossoneri dopo ben cinque anni.
Nelle 9 partite successive, con Viviano in porta i blucerchiati hanno perso soltanto a Sassuolo. Una fantastica striscia di risultati impreziosita da alcuni ottimi interventi del portiere fiorentino, come quello d’istinto che, nel derby di Muriel, ha impedito a Pinilla di portare in vantaggio i suoi.
Il giudizio della stagione di Viviano, nonostante l’erroraccio di posizione sul gol del pareggio della Fiorentina nel 2-2 di Marassi, non può che essere positivo. Emiliano: ci rivediamo a dicembre!
CHRISTIAN PUGGIONI: 7. Il “Puggio”, come lo chiamano tutti, quest’anno ha realizzato il sogno di ogni tifoso sampdoriano: giocare a Marassi con la maglia più bella del mondo. Il suo esordio è avvenuto nella partita più difficile e sentita: il derby con il Genoa nel girone d’andata.
In molti temevano che la pressione lo facesse scoppiare. E invece Puggioni ha disputato una partita perfetta, guidando la difesa con personalità e sventando facilmente un paio di fiammate bibine.
Di lì è stato un crescendo rossiniano di interventi impegnativi e prestazioni apprezzatissime da tutta la tifoseria sampdoriana che, a un certo punto, annoverava un gruppetto di “esagitati” che chiedevano la promozione di Puggioni a titolare inamovibile anche dopo il ritorno di Viviano.
In effetti, nel primo mese e mezzo da “1”, il 12 blucerchiato ha stupito tutti. Contro l’Inter ha chiuso lo specchio a Icardi & Co., a Firenze ha parato anche le mosche con abilità felina e nelle partite successive fino a dicembre ha saputo mantenere una straordinaria continuità di rendimento.
Poi, contro la Roma,la prima giornata storta. Si riaccomoda in panchina fino al 15 aprile (tolta la sconfitta a Marassi contro la Juve nella quale non ha colpe), quando Viviano si infortuna al ginocchio. La squadra ha già staccato la spina da un pezzo e anche lui si mostra più svagato del solito, con il picco discendente delle sue prestazioni registrato nelle sfide con Lazio e Napoli.
Ma nei ricordi di tutti noi rimarranno solo le cose positive: il clean sheet nel derby, le passerelle con i figli sotto la gradinata sud e i suoi comportamenti filoblucerchiati ad alto tasso di emotività.
WLADIMIRO FALCONE e TITAS KRAPIKAS sv: terzo e quarto portiere, non hanno avuto modo di farsi conoscere dai tifosi della Samp. Ma se il primo sembra destinato all’anonimato, del portierino (-one) lituano classe 1999 sentiremo ancora parlare: in Primavera sta facendo sfracelli.
ROBERTO BORDI