Anche questa settimana ecco l’analisi di Carlo Gino Sarpero, tecnico della Polis Goliardica ’93 e in possesso del patentino Corso UEFA B. Lo ribadiamo, in poche parole è più titolato di David Platt. L’analisi, approfondita e particolareggiata, svela i meccanismi tattici delle partite blucerchiate.
Lasciamo dunque la parola al “prof.” Sarpero, che così commenta la sfida dal finale surreale tra Cagliari e Sampdoria.
Chi in settimana (come noi di SampGeneration) aveva auspicato in un cambio tattico da parte di Delio resta deluso. La Samp si presenta infatti con due cambi rispetto all’infausta partita del derby ma il modulo è rimasto lo stesso, con una piccola variante tattica in fase offensiva.
Da Costa in porta, presentiamo la solita linea difensiva a tre con Gastaldello, Palombo e Costa. A centrocampo la sorpresa è Gavazzi al posto di Regini. L’altra sorpresa è il passaggio dal 3-5-2 al 3-4-2-1 in fase di possesso, con Bjarnason e Wszolek dietro Gabbiadini, il Mazzone-pensiero si impossessa nuovamente del nostro Delio: un solo attaccante negli undici in campo.
Il Cagliari risponde con il consueto 4-3-1-2: formazione confermata con Cossu dietro a Sau e Pinilla. I rossoblù sono una squadra che gioca un buon calcio, estremamente propositivo. Ottimo possesso palla e in avanti gioco a due-tre tocchi, in rapidità, per sfondare centralmente con i tre attaccanti, veloci e tecnici. Questi ultimi lavorano con tagli efficaci dietro ai difensori, beneficiando degli assist di Cossu, determinante nell’ultimo passaggio.
Il gioco dei sardi nel primo tempo è molto fluido, bello da vedersi e beneficia di una Sampdoria poco coraggiosa e chiusa nella sua metà campo, timida in attesa di ripartire… Ma ripartire come?
Nella prima frazione siamo totalmente incapaci di creare gioco: ci affidiamo al lancio lungo di Palombo o Costa sull’unica punta Gabbiadini che deve aprire sull’inserimento del marmoreo Bjarnason e del polacco Wszolek. Un gioco molto elementare e prevedibile e soprattutto ben controllato dal Cagliari. Il nostro pressing offensivo è molto sterile, direi nullo. A centrocampo e sulle fasce Bjaranason deve lavorare su Naingollan e raddoppiare sulla spinta di Murru. Wszolek lavora su Ekdal e dà una mano a Gavazzi su Perico. Gavazzi è molto volenteroso ma paga, da destro naturale, il fatto di giocare a sinistra: la sua spinta è pari a zero mentre sull’altro versante De Silvestri si scontra in un bel duello con Murru.
Analizziamo il primo gol:
Obiang e Kisticic sono molli sull‘ottimo inserimento centrale di Ekdal che scarica su Pinilla. Il movimento all’indietro della punta sarda trova Gastaldello del tutto impreparato: uno-due rapido con Pinilla ed Ekdal, complice un Palombo sdraiato a terra, si trova davanti a Da Costa e lo batte. Prendiamo goal nella zona centrale dove schieriamo tre difensori e due centrocampisti… un incredibile errore dei due reparti.
Il Cagliari passa in vantaggio, meritato. La Samp non accenna ad alcuna reazione: è tanto lenta nel far girar palla quanto sterile nel creare occasioni, e si presenta soprattutto in grossa difficoltà sul pressing avversario. Una piccola reazione è rappresentata dalla rete, ingiustamente annullata, nata dallo schema che spiegavamo prima: lancio di Da Costa, sponda di Bjarnason per Gabbiadini che apre per Gavazzi. L’esterno ex Vicenza sbaglia il tiro di sinistro che si trasforma in assist per il polacco che finalizza… Il guardalinee però si inventa il fuorigioco: tutto da rifare.
Se si esclude quest’unica azione portata a termine, sfugge il disegno del Mister: se si mira a giocare sul lancio lungo sulla punta centrale perché mettere in campo cinque centrocampisti dai piedi ruvidi?
Delio oggi però è in forma e, forse traendo ispirazione dal nostro blog, effettua due cambi offensivi nel giro di dieci minuti… un vero record! Bravo Delio!
Entra Sansone al posto di Bjarnason e si posiziona dietro a Wszolek e Gabbiadini: ora ci disponiamo con un più offensivo 3-4-1-2.
Delio cerca il movimento tra le linee di Sansone per offendere finalmente la difesa del Cagliari. Una buona mossa, se non fosse per la lentezza nel muovere palla. Sansone è spesso chiuso nella morsa di Conti e mancano centrocampisti che abbiano il coraggio di prendere palla e creare gioco.
Per tutta la ripresa il Cagliari tenta il contropiede aspettando di stanare la Sampdoria e forse va in debito di ossigeno perché il pressing risulta meno efficace e continuo rispetto al primo tempo. I blucerchiati, come analizzato in queste settimane, si dimostrano una squadra che incontra enormi difficoltà se deve costruire gioco.
Delio, intanto, si leva la giacca,sbuffa ringhia.. è tornato!
Entra anche Pozzi per il polacco: la Sampdoria è più propositiva, mantiene il possesso palla ma restiamo ancora a zero tiri in porta.
Poi accade l’incredibile: su un innocuo tiro centrale di Gabbiadini il portiere sardo commette un errore tecnico molto grave, ma qui lascio la parola all’esperto Pitta: 1 a 1. Un minuto dopo punizione dal limite di Conti, Kristicic si stacca dalla barriera, Da Costa dorme e il Cagliari segna il 2 a 1.
Ma la Samp ha riscoperto un po’ di carattere: parte un lancio lungo in area, De Silvestri tira in maniera innocua e Agazzi combina la seconda frittata, ma anche in questo caso aspetto l’analisi di Pitta (e l’indagine di Palazzi…)
Portiamo a casa un ottimo punto.. Dobbiamo ringraziare Agazzi ed il calo del Cagliari nel secondo tempo, ma per 5 minuti abbiamo dimostrato anche carattere, determinazione ed un c..o grande così!
Conclusioni:
Al Mister chiediamo di trovare delle soluzioni. Abbiamo segnato 4 goal in campionato, di cui 3 per colpa del portiere avversario, tirando forse solo 5 volte in porta… serve coraggio ma anche idee.. Forza!
1 commento
Analisi perfetta!