Cogoleto sarà la nuova frontiera blucerchiata?
Le carte sono state scoperte. Con le ultime dichiarazioni di Sagramola, che certificano la volontà doriana di dare uno scossone all’attuale campo del Mugnaini, si prospetta un futuro interessante per i nostri colori.
La volontà della Samp è di avere un centro sportivo di proprietà. Bogliasco non permette sbocchi di questo tipo, così si opterebbe per il trasferimento sulle alture di Cogoleto. Lo spazio più gettonato è situato nella zona di Lerca, vicino al Sant’Anna Golf e i terreni costerebbero 5 milioni di euro da versare al consorzio edile Abitcoop, l’ attuale proprietario.
Finalità del progetto è la costruzione di un centro sportivo più moderno del Mugnaini, con 6 campi da calcio, palestra, centro di riabilitazione con strumenti all’avanguardia.
Da Cogoleto si sfregano le mani presagendo un giro di soldi non da poco per tutta la zona. A Bogliasco lanciano maledizioni: Comune e ristoratori (che a prezzi astrofisici sfamano le bocche dei giocatori) gridano all’allarme rosso. Ma chissenefrega di questi lamenti! Il Comune di Bogliasco può finalmente darsi una svegliata e venire incontro alle esigenze di ammodernamento del Mugnaini (e non è detto che dopo questa notizia inaspettata non ci sia un confronto con la Samp per trovare un accordo).
Piuttosto, la soluzione che il Secolo XIX ha definito, con impeti di entusiasmo, “la nuova fabbrica di campioni”, potrà avere degli sviluppi molto interessanti.
Di certo si allinea a quella logica per le cui squadre medio-piccole dovranno partorire campioni dalla propria “cantera”… E possibilmente venderli a caro prezzo per incassare la pecunia necessaria a restare a galla, in un mondo in cui i grandi capitali sono concentrati in poche squadre. Proprio quello che riesce a fare sapientemente da anni l’Udinese, unica in Italia, (anche se gli ultimi risultati sono un po’ in ribasso).
Sarà anche il caso nostro? A parole, Garrone lo ripete da anni: dobbiamo puntare sulla linea verde per garantirci un futuro! Nei fatti le cose non stanno proprio così: alcuni giovani sono stati svenduti (vedi Poli…), altri faticano ad emergere (vedi Kristicic). Il progetto di puntare a bomba sulla citata linea verde, con Ciro Ferrara e il cinghialone Peruzzi alla guida, si è rivelato una catastrofe. E Delio Rossi non sembra perseguire la stessa strada, cercando piuttosto di salvare il salvabile (affidandosi più che altro a giocatori d’esperienza).
Milionate sono state spese alla cazzo per giocatori inutili e nemmeno giovani. L’ultimo investimento degno di questo nome è stato fatto per Gabbiadini, destinato però a trasmigrare alla Juve in tempo zero se confermerà le sue doti.
C’è da fidarsi dei progetti di ampio respiro di questa società piena di difetti, con ampie fette di prosciutto sulle orbite oculari?
Hanno dimostrato di non essere abili a scegliere i giocatori, di non distinguere un campione da un caprone. Forse, però, si riveleranno abili a portare avanti operazioni puramente economiche, dove (per fortuna nostra) non c’è la necessità di valutare le doti tecniche di un giocatore.. Staremo a vedere.
1 commento
In realta’ Garrone per linea verde intendeva qualcos’altro: o il noto programma della RAI la domenca a mezzogiorno, o molto piu’ probabilmente “linea al verde” che e’ quella che sta mettendo in pratica a tutta manetta, ovvero palanche zero