Regista o esterno di centrocampo, tecnica sopraffina e fisico roccioso. Nahitan Nàndez, centrocampista uruguaiano classe 1995 del Peñarol, è “uno, nessuno e centomila”. Il ragazzo, soprannominato in patria El Leòn, è entrato nel mirino dello scouting blucerchiato, che vorrebbe portarlo a Genova per regalare a Giampaolo un giocatore che fa della duttilità il suo punto di forza.
Cresciuto nel settore giovanile della società di Montevideo, Nàndez è un calciatore completo, capace di giocare indifferentemente come centrocampista centrale o esterno di destra, ruolo che in questa stagione si è ritrovato a ricoprire quasi sempre nel 4-4-2 del Peñarol, attualmente terzo in classifica nel massimo campionato uruguaiano. Merito anche dei 5 gol segnati in 14 partite da Nàndez, capace di vestire i panni del goleador grazie alle sue eccellenti doti tecniche e atletiche.
Ma che tipo di giocatore è Nahitan Nàndez? 171 cm per circa 70 kg di peso, quindi di baricentro abbastanza basso e fisico compatto, Nàndez è un calciatore dall’ampissimo bagaglio tecnico-tattico. Nato come trequartista, è esploso nell’under-19 del Peñarol come regista di centrocampo, grazie alla felice intuizione del suo allenatore di allora Paolo Montero, vecchia conoscenza del calcio italiano.
Entrato stabilmente nel giro della prima squadra a partire dal 2014, Nàndez ha mostrato in questi anni un’ottima visione di gioco che, accompagnata all’irruenza tipica dei giocatori uruguaiani, fa di lui un regista abile in entrambe le fasi di interdizione e costruzione della manovra. Regge abbastanza il paragone con Torreira, ma a differenza di quest’ultimo Nàndez ha nelle sue corde un gioco più offensivo e propositivo. Emblematiche le sue avanzate palla al piede che, abbinate a una buona predisposizione al dribbling e al cross dal fondo, fanno di lui un calciatore a tutto campo.
In possesso di una buona “castagna”, Nàndez è un vero uomo squadra. A differenza di molti suoi colleghi sudamericani, non è il classico giocatore tutto tecnica e fantasia che evita i contrasti: anzi, cerca continuamente il corpo a corpo grazie alla sua innata carica agonistica. Dotato di una buona personalità, non è un calciatore prevedibile, capace com’è di sorprendere l’avversario con un vasto repertorio di giocate, per esempio discese palla al piede, cambi di passo e conclusioni improvvise.
Dei 5 gol segnati in questa stagione, almeno 2 sono il frutto di straordinarie giocate individuali. Pazzesco il gol realizzato l’1 aprile nel 4-0 casalingo contro il Sud America. Lanciato in velocità sull’out di destra, dopo essere entrato in area elude l’intervento avversario con uno stupendo gioco di gambe, spostandosi il pallone sul sinistro e pennellando una morbida palombella che si spegne all’incrocio dei pali. Una rete che sintetizza in pochi secondi il suo modo di intendere il calcio.
Passiamo ora all’aspetto economico. Il prezzo del suo cartellino, diviso tra il Peñarol e il suo rappresentante (85 per cento) e il Club Ituzaingó Maldonado (15 per cento), si attesta intorno ai 5 milioni di euro. Una cifra giudicata non eccessiva dalla Sampdoria, disposta almeno in apparenza a sostenere questo importante investimento, Oscar Bentancourt permettendo… Sì, lo stesso procuratore di Torreira, che tra i suoi assistiti annovera anche “El Leòn” Nahitan Nàndez.
Augurandoci che il “buon” Bentancourt, nell’eventualità che l’affare tra Samp e Peñarol vada in porto, non tiri su troppo con le richieste d’ingaggio, come potrebbe inserirsi tatticamente Nàndez nello scacchiere blucerchiato? Scontato che possa prendere il posto di Torreira in caso di partenza già in estate verso Roma o Siviglia. Altrimenti, grazie al mix di qualità tecniche, tattiche, atletiche e temperamentali che lo caratterizzano, Nàndez potrebbe ricoprire anche il ruolo di mezzala destra.
ROBERTO BORDI
1 commento
Il video è eloquente, anche se si gioca in altro campionato.
Il temperamento, i colpi, la posizione in campo e la visione di gioco ne fanno un bel colpo se riuscissimo a prenderlo. Direi assai migliore di Torreira che gioca prevalentemente di rottura e con pochi passaggi illuminanti (molta tessitura a centro campo) e rarissime incursioni in attacco.
Pecini pensaci tu