Domenica scorsa all’ora di pranzo giocava Cassano, il vecchio talento di Bari.
Invece di stare con le gambe sotto al tavolo, come piace a lui, davanti ad una tripla razione di orecchiette, il Pibe di Bari si trovava al Tardini ad affrontare il Sassuolo, in un derby che più triste non si può. Giusto per non far mancare nulla, pioveva. Pioveva sul bagnato e sulla testa dei 300 tifosi del Sassuolo giunti a Parma (d’altronde è un derby).
Antonio parte bene, lanciato da un compagno porge il pallone a Palladino per il più facile dei gol, annullato per fuorigioco del n. 99 (era in gioco di almeno un metro e mezzo. Ma ormai ci stiamo abituando a questi svarioni incredibili di arbitri e guardalinee). Comunque Fantantonio sembra in palla. Anzi, a guardarlo bene, sembra proprio una palla : più largo che lungo, sembra rimbalzare sul campo, sembra il ritorno di Gigi la Trottola.
Ma è sveglio: sul finire del tempo sradica il pallone all’ingenuo difensore Acerbi e lo offre alla testa di Palladino, abile a siglare l‘1-0 per il Parma. Sembrerebbe una partita facile per i padroni di casa, ma Gobbi al 45′ ha una crisì di cecità da diabetico e regala la palla a Berardi del Sassuolo che si invola e viene abbattutto da Mirante: rigore, espulsione e gol del pareggio: 1-1, partita che in un attimo si trasforma, si fa durissima per i padroni di casa.
Donadoni ha allora un’idea che parrebbe assurda. Toglie Palladino e abbandona l’obeso Cassano davanti, da solo, a rincorrere i palloni, come un botolo sui prati: sempre in ritardo rispetto ai suoi simili, molto più agili di lui. Antonio sbuffa, suda come un maiale, si mette le mani sui fianchi, sembra un porcello stremato.
Poi, d’improvviso, la classe.
Il Parma è alle corde, è sul punto di capitolare, ma in un’azione confusa Antonio recupera palla sulla fascia sinistra e pennella, come solo lui sa fare, l’assist per la capocciata di Rosi: 2-1. Basta poco e il Sassuolo è già allo sbando.
Pochi istanti dopo il 99 “mariuoleggia” con trucchetti imparati nei vicoli di Bari, forse, chissà, alla ricerca di portafogli. Sparisce e riappare dietro i difensori, gli arriva una punizione dalle retrovie, stoppa il pallone e trafigge il portiere del Sassuolo, con un colpo alla Romario. Poi, con la musica che gracchia dagli altoparlanti del Tardini, si lancia in un ballo sgraziato, muovendo le trippe in preda ad una gioia bambinesca: come a dire: sono tornato, rotondo come un grosso cinghiale maremmano.. ma sono tornato!
Nel finale, tanto per gradire, si inventa un assist al bacio ancora per l’irrompente Rosi, che si presenta davanti al n.1 avversario ma calcia alle stelle. Dannazione, l’accoppiata Cassano-Rosi, ricorda tanto la strana coppia Cassano-Mannini, con l’ex esterno doriano, giocatore di rara scarsezza, che sembrava un fenomeno, vicino al talento barese.
Finisce così 3-1, con il patron del Parma Ghirardi che tira un sospiro di sollievo e applaude a grasse mani il suo goiello Cassano, forse riconoscendosi in quelle fattezze maialesche: “Con un giocatore così ci salviamo di sicuro”, pensa il pachidermico presidente.
Continua a ballare sgraziatamente, Antonio.
200 chilometri più a ovest la sua ex squadra, oggi più simile ad un cumulo di macerie, scongiurerà al 92′ di restare all’ultimo, forse meritato, posto in classifica.
1 commento
mah. sarà che siamo in fase nostalgica oggi che è il 14 ottobre, ma secondo me la linea tenuta con cassano, anche dopo la morte di garrone senior, è una delle poche cose fatte “alla mantovani” dalla sampdoria attuale