CAOS SAMP, LANNA REPLICA A GARRONE: “SUE ACCUSE PRIVE DI FONDAMENTO”

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E’ desolante vedere questo teatrino da ‘tutti contro tutti’ sulla pelle della Sampdoria. Dopo il comunicato di Garrone di ieri (le prime comunicazioni da anni dell’ex presidente), arriva l’attesa replica di Lanna e del resto del CdA.

Per altro ieri sera, a  Telenord, nel corso del Derby del Lunedì è stato raccontato che Ferrero avrebbe dovuto partecipare alla trasmissione in diretta, salvo poi alzare i tacchi quando ha scoperto che non sarebbe stato possibile concordare le domande con i giornalisti presenti.

In più, sembra che Ferrero abbia detto: “Vorrei un faccia a faccia televisivo con Lanna”. E chi ci fa col faccia a faccia, viene da chiedersi?

Questa intanto la replica del CdA alle parole di Edoardo Garrone: 

Il presidente Marco Lanna e i membri del Consiglio di Amministrazione di U.C. Sampdoria S.p.A. hanno letto con la doverosa attenzione la nota stampa pubblicata dal dott. Edoardo Garrone nella giornata di ieri.

Pur convinti che i sempre più frequenti comunicati dei vari soggetti interessati all’acquisto della società debbano lasciare spazio ad interventi propositivi e concreti, non possiamo rimanere in silenzio perché direttamente e ingiustamente rimproverati di aver condannato al fallimento la proposta di Merlyn Partner.

Posto che il bene della Sampdoria viene prima di qualsiasi cosa, accogliamo positivamente la disponibilità del dott. Edoardo Garrone (il quale mai ha smesso di seguire le vicende societarie del club) a far parte di progetti seri, sostenibili e ideati solo per il bene della Sampdoria, nell’ambito di un’iniziativa di primari investitori che sia compatibile con l’attuale scenario.

In relazione alla proposta avanzata da Merlyn Partner, ci permettiamo di segnalare come l’unica richiesta di competenza del CdA era quella di azzerare il capitale sociale di U.C. Sampdoria, per poi consentire a Merlyn di procedere alla ricostituzione del capitale stesso sul presupposto (mai verificato) che le banche creditrici della società accettassero di ristrutturare il loro credito nei termini proposti da Merlyn Partner e che l’azionista di maggioranza deliberasse in sede assembleare la successiva ricostituzione dello stesso.

Come rappresentato nella nostra Relazione agli Azionisti (inviata anche a Metis Sporting Sarl, società controllata da Merlyn Partner, in vista dell’Assemblea del 5 gennaio scorso), non si è acceduto a tale richiesta in quanto non sussistevano i presupposti richiesti dalla legge per l’azzeramento del capitale sociale, circostanza confermata da primari consulenti legali che assistono la società. Oltretutto, se il CdA avesse dato seguito alla richiesta del fondo Merlyn, in difetto di un previo accordo con l’azionista e con le banche in merito alle condizioni proposte dal fondo, il Consiglio avrebbe messo a serio rischio il club. Ricordiamo a tal riguardo come l’approvazione delle operazioni sul capitale sia di responsabilità e competenza esclusiva degli azionisti e non degli amministratori (che possono solo proporle).

Il Consiglio, dal primo giorno che si è insediato, ha operato e continua ad operare per assicurare la prosecuzione dell’attività del club e lo sta facendo in unità di intenti e – come vogliamo ribadire a scanso di possibili equivoci – in assoluta autonomia, indipendenza e “solitudine” garantendo la vita sportiva ed economica della società tra difficoltà che evidentemente all’esterno non vengono riconosciute tali, ma che, possiamo assicurare, hanno avuto necessità di grande abnegazione e competenza.

Siamo altresì certi che la preoccupazione del CdA e quella del dott. Edoardo Garrone abbiano identica matrice e contenuto. Tuttavia, se soli dobbiamo continuare ad operare, chiediamo almeno di non ricevere accuse completamente destituite di fondamento, ribadendo che i confronti e gli approfondimenti sulla situazione del club non devono trovare nei comunicati il luogo a ciò deputato, specie quando vi è un primario advisor, Banca Lazard, nominato dal trustee, che ha proprio il compito di agevolare il passaggio di proprietà del club e con il quale siamo certi si possano valutare le opportunità di supporto ai dialoghi ancora oggi presenti con possibili investitori di primario livello.

Marco Lanna
Antonio Romei
Alberto Bosco
Gianni Panconi

Autore

SampGeneration

Il blog della Sampdoria

27 commenti

  1. facile dare la colpa a qualcun altro quando il disastro è compiuto e non si può più tornare indietro. Detto questo, il CDA dovrebbe dimettersi perché non è, o non è più, in condizione di operare

  2. Le parole di Garrone dimostrano che è un uomo piccolo piccolo. Scarica ad altri le sue responsabilità, per giunta mente sapendo di mentire, perché sa che l’abbattimento del capitale sociale passa solo dal guitto bastardo, quello a cui LUI ha consegnato la Sampdoria. Uomo schifoso.

  3. C’è un Carosello (a proposito di Memorie…) del 1963, interpretato da Gilberto Govi in cui, nella parte del mugugnone Baciccia ( a proposito di simboli…) fa gli elogi di un tè italiano che porta la calma dei nervi distesi. Ecco questa dovrebbe essere, a mio parere, da oggi in avanti, la “postura” dei tifosi blucerchiati riguardo la globalità dell’affaire Sampdoria. Per quanto riguarda la squadra ci si deve rassegnare, pur mantenendo i soliti comportamenti esteriori, ad un’inevitabile retrocessione. Per quel che mi riguarda ho già accettato il verdetto in anticipo. Come aver bevuto una tazza di quel tè… Ma al proposito vorrei aggiungere una chiosa. Giampaolo ha raggiunto la media di 0,25 punti a partita che nell’intero campionato fanno un…bottino (sic!) di 9,5 punti finali!! Record assoluto nella storia del calcio. Per quel che riguarda Stankovic si tratta di media partita 0,636 per un risultato finale di 24,18 punti. Anche qui siamo sulla pena assoluta. A volte si paga per gravi errori strategici. Non c’è controprova ma nessuno mi toglie dalla testa che se avevamo qualche possibilità di salvarci si doveva consegnare la squadra (pur scarsa ma forse non così tanto… ) ad un allenatore esperto che conoscesse bene l’ambiente. Il nome è noto: Claudio Ranieri.
    Per quel che riguarda i problemi societari i tifosi, oltre all’immagine di compattezza e vicinanza, possono fare ben poco ed è solo una figura retorica quella di…vogare tutti insieme.
    Sto rileggendo un libro “classico” degli anni sessanta: “La vita agra” di Luciano Bianciardi. In quelle pagine, tra le altre cose, è ben delineato il “fattore potere e denaro” e tutto ciò mi ha fatto pensare a chi detiene entrambi ed ha oscurata la visione autentica della vita. Quella stessa vita che si può perdere, in una situazione privilegiata, a 58 anni. Quella vita che oggi c’è e domani chissà. E allora perché non impiegarla in cose che danno un senso ? Come ad esempio rimediare ad un gravissimo errore e riprendere in mano la situazione e magari prendere a calci in culo l’intruso apostrofandolo nel suo dialetto: Ma vedi d’annattene aff….” Lo so, è difficile, bisognerebbe essere liberi pensatori, in tutti i sensi. Meglio vivere il quotidiano tran tran sperando che non ci raggiunga presto il giocatore nero di scacchi del “Settimo sigillo” che ovviamente da noi non può arrivare…. A Edo, repensaci!!

  4. In mezzo a tutti questi comunicati e assemblee rinviate.., se da un lato come tifoso credo che sia doveroso e “etico” cercare di utilizzare tutte le modalità e opzioni ” legali” possibili per evitare il fallimento, dall’altro, se questo significa continuare a dover assistere a un perpetuo tutti contro tutti, scarico di responsabilità, ipocrisia palese un tanto al chilo, composizione negoziata dell'”agonia”, avventurieri che periodicamente si fanno vivi e continuano a illudere, ecc., in attesa di un messia(?) al quale dovremo “inchinarci” per l’eventuale salvezza divina (Garrone, Barnaba, Al Tani, Pippo, Pluto o Paperino..), personalmente preferisco i libri in tribunale e non dire grazie a nessuno.
    Romantico, ingenuo, tafazziano? probabilmente avete ragione, ma ho un difetto cronico: nel bene e nel male non dimentico mai.. .
    SOLO PER LA MAGLIA

    p.s.: anche se è scontato, ai cricketisti che (purtroppo per merito nostro) sono ai 7 cieli, sabato in 30.000 e con lo champagne in frigo ricordo comunque che, comunque vada:
    “dal 1946 vinciamo scegliendo di non essere voi” (eventualmente anche dal 2023..)

  5. Però a questo punto mi chiedo: ma Garrone ci prende tutti per scemi? Quello che scrive nel comunicato è ovvio che sia una mare di belinate, come diavolo si fa a fare un CS del genere? Mente sapendo di mentire o davvero, sperava che fossimo tutti così depressi da essere in uno stato di passività bovina?

    • Ci ho riflettutto: credo che lo abbia davvero fatto appositamente per irritare la tifoseria. Cosa che mi conferma anche che Garrone abbia volutamente lasciato la squadra a un sorcio come MF, solo per poterci vedere soffrire. Possiamo definirlo un sadico.

  6. La malafede dei Garrone/Mondini si evince dal fatto che ha regalato pardon venduto, la Sampdoria a quell’essere senza mettere nel contratto di cessione per la grnde somma € 1, neanche una clausa di garanzia del tipo fai puttanate me la riprendo. Ovvimente il loro unico intento era levarsela dai piedi. Ora mi domando perchè dopo che ha pubblicamente asserito che in caso di difficoltà lui ci sarebbe stato, non ha più parlato fino a l’altro ieri? Credo che vermente abbia provato a facilitaei i possibili passaggi di prprietà con Vialli prima e Barnaba poi ma tutto finisce lì. Ora, come dicono giustamente la federclub e i tifosi organizzat, i se la Samp fallisce sono loro i primi responsabili. Speriamo che non succeda ma se malauguramente succedesse non vorrei essere nei loro panni e in quelli dei loro amici romani.

    • Se leggi il comunicato di EG devi fare attenzione ai non detti. Sulla promessa dice, in sostanza, che ricorda le circostanze in cui fu fatta. E quindi sostiene gli sia stata estorta e perciò non sia valida. Vigliacco.

  7. Butto lì una piccola provocazione: a mio modestissimo avviso il CDA, che non è – per giurisprudenza consolidata della Cassazione – il tirapiedi dell’azionista di maggioranza (in questo caso, peggio ancora, l’unico!) è l’organo supremo di amministrazione e indirizzo della politica aziendale. Risponde all’assemblea, ma non può esserne succube, altrimenti suoi poteri sono totalmente vanificati. Per come stanno andando le cose, cprreggetemi se sbaglio, non avrebbe potuto fare altro che certificare l’azzeramento del capitale sociale causa perdite te passività finanziarie, e quindi l’esigenza di una ricapitalizzazione immediata, preannunciando le dimissioni. Altrimenti avrebbe solo ripassato la palla a ferrero – come è avvenuto. Se è così, lo spergiuro garrone, che si attacca a tutto pur di non tirar fuori un ghello, dice (una volta tanto) una cosa vera. La continuità della gestione, che tanto ci sarebbe, per così dire, anche nel regime provvisorio previsto dalle norme federali, non può essere una priorità per un CDA esautorato di fatto e costretto dagli statuti a fare da marionetta al bancarottiere romano.
    Naturalmente chiedo scusa a tutti se ho toppato; ma vorrei fare un discorso più di forma che di sostanza-

    • Da quanto mi è stato spiegato no. In primo luogo la decisione dell’azzeramento del capitale sociale va presa all’unanimità dal consiglio di amministrazione, quindi passa comunque dalla volontà di Romei, che considero ancora la quinta colonna di Ferrero nella Sampdoria. In secondo luogo deve esserci l’approvazione degli azionisti. Logico quindi che con il 96% delle azioni della Samp in mano alla stessa famiglia debba esserci il consenso dei Ferrero.

      Questo se si decide di fare le cose in maniera normale. Puoi forzare la mano e ignorare gli azionisti, i quali però possono anche rivalarsi legalmente su di te. E qui c’è un nuovo conflitto di interessi, perché figurati se l’avvocato si mette in condizione di essere denunciato da un suo cliente. Quindi, ancora una volta, col cavolo che Romei vota a favore dell’abbattimento. Senza contare che l’operazione in sé rischiava anche deferimenti da UEFA e FIGC.

      Oltra a questo ti ricordo che Panconi si era esposto e aveva dato la sua approvazione al progetto di Barnaba. Credo che pure Lanna in condizioni normali si sarebbe immolato per la Sampdoria. Però restano i dubbi su Bosco e Romei.

      • Vale anche l’opposto. Come dici tu, in teoria il CDA può forzare la mano all’azionista, di cui NON è il servitore. Per restare a GE, è quello che accaduto in CARIGE quando Montani e Castelbarco hanno venduto le assicurazioni e Malacalza, con il voto dell’assemblea, ha intentato azione di responsabilità perdendo sia in arbitrato sia in tribunale e pagando ai suddetti ex amministratori da lui licenziati con ignominia 300.000 euro a testa x danno di immagine.
        Dunque a Panconi e Lanna non restava che dimettersi facendo decadere l’intero CDA – così se non altro sarebbe venuto fuori il problema in tutta la sua gravità – un CDA totalmente in mano all’azionista e che quindi non può decidere nulla al di fuori dell’ordinario. Che va bene se questi sono i suoi poteri a termini di statuto. Se no, è un’abdicazione di fatto e (credo) anche dii diritto .
        Guarda un po’ come ci ha ridotto la brutta coppia Garrone-Ferrero: da tifosi a commercialisti!!!!!

      • Io francamente la corsa a voler trovare altri colpevoli a parte Garrone e Ferrero non la capisco. A me sembra che prendersela con Lanna e Panconi (ripeto, non so Bosco) e non voler capire che basta la contrarietà di Romei, pare assurdo.

        In filosofia insegno il pensiero di un noto pensatore del Medio Evo, Guglielmo di Occam. Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem. Inutile complicare le cose, la soluzione più semplice è anche la più corretta.

        L’abbattimento di capitale non poteva essere fatto e non perché Lanna abbia qualche piacere nell’essere il presidente che ha portato al fallimento della Sampdoria, ma solo perché l’operazione è rischiosa e, soprattutto, necessitava dell’avallo di tutto il CdA, Romei incluso e, anche in quel caso, doveva essere votata dalla maggioranza degli azionisti, cioè i Ferrero.

  8. Per Osch e Silverfox.
    Riscrivo ciò che ho postato poco fa accludendo la lettera S del Dizionario. Purtroppo il messaggio non passa perché per i cooki sembrebbe una spam. In effetti il Dizionario è finito da quasi due anni ma la pubblicazione è stata inspiegabilmente annullata e ciò mi ha infastidito non poco in quanto mi è costata un bel pò di tempo e fatica anche considerando che nella mia vita ho molte altre cose da fare. Ritenterò, nel frattempo vi saluto.

  9. vada come vada a bergamo ( e immaginiamo tutti purtroppo come andra’) ho gia’ fatto il biglietto per monza…e se sara’ fallimento e serie d li faro’ per la seie d…finche’ morte non ci separi

  10. Ecco il Dizionario Blucerchiato – Lettera ESSE

    SABADINI Giuseppe
    SABATINI Pietro

    Faccio un inserimento unico per questi due quasi omonimi che hanno anche giocato insieme. Sabadini (1965-1971 e 90 presenze) e Sabatini (1965-1974 con 174 presenze) sono stati i terzini di quella Samp la cui formazione iniziava con il mantra: Battara, Sabadini, Sabatini…Bei tempi quelli anche se non andavamo alla grande e finiva che uno come Sabatini, a fine carriera, non diventava un divo post-calcio ma gestiva una trattoria.

    SALATTI Arnaldo

    Presidente per due stagioni (1966-1968) era originario delle mie parti, lui di Rivarolo ed io di Certosa. Fu un grande personaggio dell’edilizia genovese. Costruì la famosa diga Foranea. Fu molto attivo nel campo sociale e della beneficenza e forse fu per questo che non poche volte finanziò la nascente organizzazione del tifo blucerchiato. Come quando pagò il noleggio di non so quanti pullman per l’infausta trasferta di Torino che ci costò la prima retrocessione (22 maggio 1966). Quel gol di Menichelli da trenta metri… Ogni tanto me lo sogno…come un incubo.

    SALSANO Fausto

    In due periodi (1984-1990 e 1993-1998) gioca 277 partite segnando 16 gol. Piccolo centrocampista ma dotato di grande tecnica era anche molto attaccato alla maglia particolare che lo fa ricordare con affetto da tutti i tifosi. Ha vinto tre Coppe Italia e la Coppa delle Coppe ma non…lo scudetto. In quel tempi era a Roma. Il ricordo più bello è senza dubbio legato al 19 maggio 1988 quando, a Torino granata, al 112’ minuto segnò il gol che valse la conquista della Coppa Italia.

    SALTUTTI Nello

    Dal 1975 al 1978 con 89 presenze e 21 gol è stato un attaccante grintoso, da area di rigore e in quei tempi, per noi tifosi, rappresentava una punta su cui avere grande fiducia. Se ne è andato a 56 anni per un infarto ma la morte,come per altri, è da attribuire a certi farmaci che hanno distrutto le vite di tanti calciatori.

    SALVI Giancarlo

    A parte la brevissima parentesi al Milan (1964-1965) ha giocato in blucerchiato per undici anni (1965-1976). Ma prima (1963 -1964) fu determinante il 7 giugno 1964 segnando il gol (72’) della sicurezza nello spareggio con il Modena. C’è una bella foto in cui lo si vede portato in trionfo dai tifosi. Per quelli come me è stato e sarà sempre una autentica bandiera e lo ricordiamo con affetto infinito. E questo è un sentimento riservato a pochi, anzi pochissimi. Salvi è Sampdoria allo stato puro.

    SAMPDORIA

    Sicuramente questa è la voce più importante senza la quale questo dizionario non sarebbe mai nato. E’ un termine decisamente astratto ma che racchiude in sé la concretezza di un’esistenza, anzi di migliaia e migliaia di vite che nel suo “essere” storico si sono sempre sentite congiunte come parti di una grande famiglia. Se ci limitassimo ad una semplice analisi dovremmo concludere che la Sampdoria, come tante, è una Società di calcio con determinate persone cha la rappresentano in qualità di dirigenti, e giocatori che la raffigurano sul campo di gioco al fine di ottenere i migliori risultati sportivi. Se fosse solo questo non varrebbe la pena di dedicarci quella grande passione che viceversa porta i suoi sostenitori ad assumere posizioni che, sotto la definizione di “tifosi”, si rappresentano, è il caso di dirlo, come posseduti da una “malattia” che, nell’infervoramento, ne trasforma letteralmente l’esistenza specie nel tempo in cui si dipana quel gioco che non è più semplice manifestazione ludica ma un confronto pubblico e privato dove l’Io si sublima nella figurazione di un ideale. Successi e sconfitte esaltano ed abbattono chi di questa condizione si sente come parte viva che giustifica ampiamente in sé il rimpallo in questo binomio emotivo tra gioie e dolori. Ovviamente poiché la vita è fatta di costanti ritorni nel ricordo del passato, quelli relativi alla squadra di cui si è appassionati sono essi stessi forti legami con vividi momenti nell’esistenza di chi li ha vissuti. Marassi, Cremona, Berna, Goteborg, Wembley sono luoghi dove si è dipanata quest’avventura che ha visto esaltazione e disperazione mescolarsi insieme in un sentimento inestinguibile come tangibile testimonianza di un imperituro senso di appartenenza. La Sampdoria è una bellissima ragazza con tantissimi amanti ed ognuno si sente parte di essa. E non è geloso! Un connubio perfetto.

    SAMPGENERATION

    Qui bisogna uscire dalla rassegna delle persone che hanno vissuto in modalità diverse il pianeta Sampdoria. Dobbiamo raccontare del “nostro” blog che quando è giunto nell’etere blucerchiato è stato come una ventata di freschezza, la realizzazione di un luogo immaginario e pur reale dove portare tutte le nostre sensazioni, gioie e dolori. Io così l’ho sempre vissuto nella mia fantasia, un ideale ritrovo nel quale poter stare tra amici a confidarci stati d’animo, impressioni,critiche, apprezzamenti. Come fossimo nel bar di quartiere seduti ad un tavolo con un bicchiere di birra in mano e il vecchio fumo di sigaretta a creare antiche atmosfere di un passato che non può ritornare. Sogno il tempo di una nuova conquista doriana, qui, tra le “mura” felici di Sampgeneration.
    Ed è doveroso un grande grazie agli amici Christian e Franco“creatori” di quest’isola felice.

    SANGUINETI Piero

    La tessera numero uno della Sampdoria ha il suo nome in quanto è stato il primo presidente e firmatario dell’atto costitutivo dell’Unione Calcio Sampdoria il 12 agosto 1946.

    SARTORI Giovanni

    Quando è arrivato alla Samp, nelle brume totali della serie B (1979 – 1981), sembrava uno di quelli da lasciare il segno, cosa che però non avvenne, a parte il primo anno in cui segnò nove reti in 27 partite. Molto meglio dopo, come dirigente, prima al Chievo e dopo all’Atalanta.

    SATTOLO Franco

    Sattolo, Vincenzi, Marocchi, e via di seguito. Dal 1960-61 al 1962-66 ha difeso la porta della Samp. Si alternava tra i pali con Battara. Prima ancora con Rosin nell’anno del quarto posto. Al solo sentirlo il suo nome, Sattolo, vengono tante emozioni…

    SAVOLDI Gianluigi

    “Titti” giocò tre campionati (1976 – 1979) da titolare nella triste Samp della militanza in serie B. Fratello del più famoso Beppe,grande goleador del Napoli, era un giocatore estroso, il classico faro da cui ci si aspetta l’illuminazione ma probabilmente non era adeguato il contorno rispetto alla sua classe. A me piaceva molto, a volte mi incantava con le sue giocate e i calzettoni sempre giù, alla Sivori, o alla Vieri Roberto. Ma è passato anche lui prima come calciatore e poi come uomo con la prematura morte. Un caro ricordo.

    SCANZIANI Sandro

    Dal 1981 al 1986 è stato uno dei protagonisti della promozione (1982) e da capitano uno degli artefici nella conquista della prima Coppa Italia della quale è rimasta la foto simbolo mentre solleva, da capitano, la coppa con Mantovani vicino che applaude e ride. Bei tempi quelli. Poi ha fatto una certa scelta ma gliela perdoniamo nel ricordo di ciò che comunque ha rappresentato per i colori blucerchiati.

    SEEDORF Clarence

    Ogni volta che sento il suo nome mi incavolo ancora a distanza di 25 anni. Ricordo che nel corso dell’unico campionato con la Samp ogni domenica dovevo sentire la solita litania “O l’è un cu basso” mentre io vedevo in lui un grande giocatore dal futuro garantito. Difatti è finito al Real e poi Inter e Milan. Ha vinto tutto quello che c’era a disposizione, coppe e scudetti vari, e tre volte la Champions con tre squadre diverse (Ajax, Real e Milan). Per un “cu basso” non è niente male. Nel carriera del “dopo” è stato il blucerchiato più vincente. Ai suoi denigratori di allora dico, parafrasando Totò, “Ma mi faccia il piacere!”

    SILAS Paulo

    Per questo acquisto, da parte della Samp campione d’Italia, fu criticato Mantovani (e anche per altri mancati rinforzi). Al debutto fece boom con una punizione bellissima a Cagliari. Poi il nulla…

    SKOGLUND Lennart

    Il popolare “Nacka” giocò due stagioni (1959-60 e 1960-61) . Nell’anno del quarto posto con il suo dribbling e la velocità ci faceva impazzire con strabilianti giocate e fornendo assist a ripetizione per Brighenti e Tito Cucchiaroni. Le domeniche a Marassi con lui e tutta la banda erano sempre uno spettacolo pirotecnico. Beato chi le ha vissute. Purtroppo è stato rovinato dall’alcolismo che nel 1975 lo ha portato alla morte.

    SORIANO Roberto

    E’stato per me un’illusione. Ricordo che lo vidi giocare in un allenamento e mi stupì per come trattava il pallone e la visione di gioco non comune. E dicevo sempre “perché non lo fanno giocare in prima squadra?”. Poi è successo ma i risultati non sono stati all’ altezza (2011- 2016), e non sempre per colpa sua, pur se ha contribuito nell’anno della promozione con i play off. Però ci ha vendicati il 21 agosto 2012 con una rete di testa al Camp Nou con la quale la Samp ha battuto il Barcellona (le riserve, per la verità) conquistando il Trofeo Gamper. E comunque lo reputo sempre un giocatore sopra la media.

    SORMANI Angelo Benedicto

    Solo un stagione (1964-65) con 30 presenze e 2 gol. Fu l’anno della partenza lanciata con 10 punti in sei partite (2 per la vittoria) e il primo posto in classifica. Per me aveva l’aura magica del brasiliano, numero 9 dell’ attacco atomico. Ma tutto finì con le successive quattro sconfitte e la salvezza sul filo di lana per un punto…

    SOUNESS Greame

    Aveva la fama di grande, “Charlie Champagne”, per i molti successi della sua carriera e l’ha mantenuta nei due campionati a Genova (1984-86). Con Francis faceva una coppia da stropicciarsi gli occhi. E’ stato veramente un lusso avere un campione e leader di quella statura in squadra. Suo il gol della vittoria a San Siro il 30 giugno 1985 nella prima finale della Coppa Italia vinta dalla Samp. A proposito mi viene da pensare alla grandezza di Paolo Mantovani che aveva comprato il capitano della squadra che qualche mese prima aveva sollevato la Coppa dei Campioni a Roma (ma prima ne aveva vinte altre due).

    STORARI Marco

    E’ stato tutto fenomenale quello che è successo con Storari. Il 15 gennaio 2010 è arrivato in prestito alla Samp dove ha giocato 5 mesi contribuendo notevolmente alla conquista dei preliminari Champions League. In così poco tempo ha conquistato per sempre il cuore dei tifosi blucerchiati diventando uno dei più forti portieri della storia blucerchiata. Roba da Guinness.

    SUAREZ Luis

    D’accordo che è arrivato a fine carriera dopo aver vinto tutto nella magica Inter di Helenio Herrera. Ma nei tre campionati in maglia blucerchiata (1970 – 1973) ha sempre dato il massimo per la conquista di tre salvezze consecutive. Per uno con le sue abitudini tanto di cappello. Ha detto qualche anno fa, ospite in una trasmissione sportiva, “Ho giocato tre anni alla Samp e non ho mai perso un derby. Loro erano in serie B o serie C”
    Neanche il più navigato tifoso avrebbe potuto essere più caustico e velenoso! Grande Luis!

    • mio padre era preside dell’ istituto leopardi in via xx settembre 33 dove era la sede storica della samp ed ogni volta che incontrava Salvi in ascensore gli chiedeva: “Salve Salvi, siamo salvi?” e l’ altro rispondeva: “Salvi, salvi”…altri tempi

  11. Scusate se faccio una virata a 360 gradi, e magari qualcuno non sarà d’accordo, ma quando leggo che il ministro della difesa Guido Crosetto afferma che “Se i carri armati russi arrivano a Kiev scoppia la terza guerra mondiale” allora un brivido mi scorre nella schiena. E tutto ovviamente passa in secondo piano. Come dicevano i latini : Ubi maior minor cessat”. Io più o meno la vita l’ho vissuta, anche se mi piace l’idea di continuare, ma molti sono ancora indietro nel percorso. Prendo a prestito questo spazio perché non sono persona da social.
    Scopro che nella vita si cerca di fuggire dalle cose semplici ed anzi non le si vuole affrontare. Ho scritto a mezza Italia che conta, senza avere alcun riscontro, su un fatto che mi sembra basilare riguardo la guerra in Ucraina. Una domanda semplice da fare a Putin, di quelle che inchiodano e non ammettono repliche. Quelle, per intenderci, che hanno reso famosa la fiaba “Il re è nudo”.
    Dica Zar avrebbe mosso guerra all’Ucraina se questo paese avesse le armi atomiche? Qualsiasi risposta lo condannerebbe. Ma il mondo è muto. Riflettete su questo punto.
    Chiedo scusa per l’intervento a piedi uniti ma, come dicono dalle parti del “mostro”, quando ce vò ce vò.

    • Ciao Roberto, innanzitutto grazie per la lettera “S”, bravissimo. Poi facciamola questa scappata su temi diversi e sociali. Tanti anni fa quando c’era l’Unione Sovietica, molti odiavano, a mio avviso giustamente, il KGB. Uno dei capi era Putin, sicuramente comunista, sicuramente dittatore nell’anima. Oggi a distanza di molti anni, molti destrorsi lo amavano dimenticando da dove provenisse. Poi ha invaso l’Ucraina. Gli onesti lo hanno condannato, alcuni per facciata. Certo se non ci fossero le armi nucleari saremmo già nella terza guerra mondiale ma, con il nucleare….muoiono tutti!! Ora la speranza dei popoli deve essere la pace ma , per farla gli invasori devono indietreggiare altrimenti, prima o poi, faranno la pace col nulla. Comunque ora e sempre FORZA DORIA

  12. Rispondo con grande stima a Roberto e a Silverfox la guerra è sicuramente il modo peggiore per risolvere un conflitto, ma nella storia dell’umanità l’essere umano ha comunque ricorso alla violenza armata una grandissima quantità di volte. Con il progresso della nostra civiltà questo fenomeno non si è mai arrestato. Paragrafo Samp: parla da saggio a un ignorante ed egli dirà che hai poco senno.

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