Colpo di mercato della dirigenza blucerchiata: con la maestrìa degna del miglior Houdini, Osti e co. hanno piazzato Jonathan Rossini al Sassuolo, liberandosi di una zavorra terrificante per la difesa blucerchiata. Rossini, pericolo pubblico numero uno, di tanto in tanto insidiato nel ruolo dal narcolettico Romero, abbandona la casacca blucerchiata dopo due dimenticabili stagioni. Per carità, il barbuto difensore svizzero ha regalato anche sprazzi di simpatia elvetica (sarebbe stato più opportuno vederlo nella pubblicità delle Ricola). Ma nelle 57 presenze con la Sampdoria il calcolatore di SampGeneration ha rilevato un buon 80% di prestazioni condite da errori barbini, svirgolate, pataccate, amnesie amatoriali in marcatura… Dispiace, ma meglio finirla qui. Il Doria ha riscattato la comproprietà di Rossini dall’Udinese, rigirandolo all’istante al Sassuolo (ahi ahi, ancora la metà del giocatore è nostra)… Andando così a concludere la magistrale manovra del cosiddetto “pacco e doppio pacco”. Pacco per la modestia del giocatore (a cui auguriamo ogni bene) e doppio pacco perché andiamo così a “zavorrare” una squadra concorrente in ottica salvezza. Strano che il Sassuolo dell’ambizioso Giorgio Squinzi abbia preso il giocatore a cuor leggero: ma le vie del mercato, si sa, sono imperscrutabili. Rossini si incasella nella tradizione nefasta dei “rossini blucerchiati”. Come dimenticare il vecchio panterone ottuso Fausto Rossini, detto l’ “Infausto”, da una Sud accusatrice. Attaccante da uno o due gol a stagione. Insomma: genìa dei Rossini, vade retro.