Seconda puntata dell’intervista a Bosotin. Lo storico fondatore degli Ultras chiama a raccolta i tifosi doriani e li invita a farsi sentire, a fare casino finché non si arriverà alla costruzione del nuovo stadio di proprietà, un passo decisivo per il futuro della Sampdoria.
“Costruire il nostro stadio di proprietà è un passo necessario per il futuro della Sampdoria. Se hai il tuo stadio non avrai più bisogno del miliardario della situazione, piuttosto di un bravo gestore. Questa è l’unica strada per mantenerci ai livelli di adesso. Anche perché qui di arabi non ce ne sono, non se ne vedono e non se ne vedranno mai”.
Ma le difficoltà non mancano.
“Anche per costruire lo stadio – continua Boso – ci sono ostruzionismi, paletti, rotture di palle senza fine. Genova conferma di essere la Bella Addormentata nel Bosco, non si muove mai nulla. Sul nostro stadio, poi, le complicazioni sono ulteriori. Gli assessori sono in larga parte genoani, gente che della Sampdoria se ne frega. Quando la Sampdoria era una grande squadra, che dominava per l’Europa, sono riusciti a lasciarci mezzo stadio per un anno e mezzo. Molte partite le abbiamo giocate a Cremona! E poi sorge un dubbio. Ma i genoani perché sono così tanto attaccati a questo stadio, perché lo vogliono tenere così tanto? Loro non ci hanno mai vinto un cazzo! Solo noi abbiamo vinto in quello stadio, eppure siamo aperti al cambiamento. Ma il Genoa è in crisi. Siamo sicuri che riesca autonomamente a mantenerlo? Non sarà che ha un vitale bisogno del nostro supporto per continuare a mantenere lo stadio?”.
E i tifosi doriani sono chiamati ad avere una parte attiva sull’argomento. Così conclude Bosotin:
“Noi doriani dobbiamo farci sentire di più sulla questione stadio: fare casino, rompere i coglioni alle amministrazioni locali. Secondo me il posto migliore dove costruirlo, più che la Foce, resta l’aeroporto. Gli aerei sono pochi, mentre la soluzione Foce la vedo già più problematica.
Proponi il progetto a Sestri e se le autorità dell’aeroporto ti dicono di no, noi tifosi facciamo casino, andiamo all’attacco. Così dobbiamo fare per svegliare questa città Bella Addormentata, dove gli assessori, ripeto, sono in larga parte genoani e del futuro della Samp se ne fregano. Noi invece dobbiamo essere compatti, tornare a quello che era il vecchio spirito degli Ultras: tutti uniti per sostenere la squadra e basta. Quando c’è l’unione, c’è la forza”.
2 commenti
basterebbe farlo in un comune vicino…lo Juventus Stadium è nel comune di Borgaro Torinese,tanto per fare un esempio…a Genova troppi bibini…ma un’amministrazione comunale doriana esisterà in giro,no? 😀
Continuo a pensare che lo stadio non sia una questione di “colori”. Penso si dovrebbe ragionare di più su cosa sia utile per la città.
Poi che a Genova per tirare su un muretto bisogna aspettare la classica Bagascia in mà è pacifico.