3 punti in 3 partite, un allenatore già a rischio esonero e un ambiente in ebollizione. Per l’ennesima volta negli ultimi anni, il Milan vive un momento di crisi. Di risultati e non solo, dato che la transizione in essere tra la vecchia e la nuova società (se il Ticino è vicino, la Cina è ancora più vicina) sta producendo seri contraccolpi sulla concentrazione e sulle prestazioni dei rossoneri.
Una situazione che non promette nulla di buono per venerdì sera, quando la squadra di Montella scenderà a Genova per affrontare una Sampdoria carica a mille dopo il furto con scasso subito contro la Roma. Ma oltre alla rabbia per l’indegno arbitraggio del signor Giacomelli, i blucerchiati vorranno finalmente sfatare il tabù Milan, che contro la Samp non perde addirittura da 4 anni.
Era il 26 agosto 2012. L’incornata di Costa su angolo di Tissone, aggiunta alla giornata di grazia di Romero, consentì alla squadra di Ferrara di iniziare la stagione nel migliore dei modi. Da allora la Samp ha affrontato il Milan in otto occasioni, senza mai riuscire a fare bottino pieno.
L’anno scorso abbiamo centrato l’en plein: tre sconfitte in altrettante partite, di cui una agli ottavi di finale di Coppa Italia (giusto per non farci mancare niente). Mentre nella stagione 2015/2016 non siamo andati al di là di due pareggi, facendoci rimontare in entrambe le occasioni: all’andata da Menez su calcio di rigore (risultato finale 2-2), al ritorno da De Jong (1-1, vantaggio di Soriano).
L’ultima vittoria casalinga contro i rossoneri risale al paleozoico. Era l’anno della Champions, la stagione dei gemelli del gol Cassano-Pazzini, che con un rapido uno-due nella ripresa rimontarono il vantaggio iniziale ospite firmato da Borriello, lanciando così la Samp verso il quarto posto.
Negli ultimi anni, quando il Milan aveva bisogno di punti ha bussato alla nostra porta, trovando un padrone di casa servile e accogliente. Ma da allora è passata un’era geologica: oggi la Sampdoria è una squadra volitiva e determinata, che fa dell’intensità e della sostanza le sue armi migliori.
Ecco perché la Sampdoria affronterà il Diavolo con il coltello tra i denti. L’obiettivo? Rispedirlo all’inferno insieme a Vincenzo Montella, l’aspirante Caronte a cui soltanto i miracoli di San Viviano hanno impedito l’anno scorso di traghettare la Samp negli inferi della serie B.
ROBERTO BORDI
7 commenti
Montella continua a mostrare tutte le sue qualità di Guardiola Italiano, purtroppo noi riusciamo a resuscitare i morti dalle tombe (avversarie) e segna gente che fa solo quel goal in carriera.
Spero si inverta questa tradizione!!!
PS: e che magari arrivi un arbitraggio equo non la solita presa per il culo ai nostri danni.
Vero che col Milan ultimamente è andata storta, ma tra le grandi storiche del calcio italiano credo, riferendoci agli ultimi 10/15 anni sia quella contro la quale abbiamo vinto più volte, me ne ricordo tre a Marassi e un paio a San Siro, detto questo venerdì spero di vincere anche e soprattutto per quel piccolo uomo che siede sulla loro panchina…
Però è triste partire dal fatto che un risultato non dipende solo da te “inteso come squadra” ma da fattori esterni che possono indirizzare la partita in un certo senso è da 40anni che seguo la Samp e vedo sempre più arbitri sudditi in malafede e per conto mio in parte la colpa è delle 15 squadre che non contano nulla e che non protestano mai un po” come noi quando ci incazzimo con il governo ma solo sulle panchine.
CARO LUIGI, IO LA PENSO COME TE, MA ANCHE COME SAMPMANIA E EL CABEZON:
Ho ancora nelle orecchie il rumore dell’impatto di Pagliuca (Inter) a valanga sui parastinchi di Mancini, sotto la sud, arbitro quel fdp di Nicchi, poi giustamente diventato capo della banda… Da allora in avanti di “errori” grossolani sempre ai nostri danni ne potremmo contare più di 100, magari con una ventina di decisioni a nostro favore, ma é chiaro che per una provinciale, quale siamo purtroppo, questa é la triste realtà.
Noi dobbiamo fare 2 gol per farcene dare uno, e neppure sfiorare gli attaccanti avversari per non farci dare rigori contro, quando altri con le mani e coi piedi ne fanno impunemente di tutti i colori.
Ma voi, se foste nella stanza dei bottoni, nel palazzo del potere del calcio (che poi é la porta di servizio di quello del potere in generale) vi fareste intimorire da uno come Ferrero? Cerchereste di compensare una cappella come quella di domenica?
La risposta é no, e la conosciamo tutti.
Quindi andiamo avanti per la nostra strada, e in alto i cuori.
possiamo vincere e sarebbero nove punti in quattro partite, una classifica bellissima, e…
L’atteggiamento servile e il timore reverenziale della nostra Samp verso i diavoli rossoneri, in aggiunta ai favori arbitrali che vengono alla luce verso questi ultimi, ormai durano da troppo tempo, da quel campionato del 1986-87 che fummo esclusi dalla Uefa per il cambio di regolamento e la conseguente sconfitta nello spareggio di Torino: sono trent’anni; è vero che il Milan, tra le grandi squadre, è quella che abbiamo battuto di più, ma è anche vero che è la squadra che risorge ogni volta che incontra noi nei momenti di crisi. Venerdì dovremo mantenere la calma e in particolare noi tifosi non dovremmo fischiare Montella, ma semplicemente ignorarlo: spero invece che qualche nostro giocatore abbia più di un motivo di rivalsa nei suoi confronti e tiri fuori le palle per batterlo.
Occhio alll’arbitro! Il Milan deve vincere altrimenti……..
Bisogna asfaltarli per evitare porcherie come lo scorso anno…ricordate!!!
Se gli facciamo tre gol non c’è arbitro che tenga………