Ce lo ricordiamo così, il 5 maggio 1996. Lo stadio blucerchiato esplodeva di gente e tutti gridavano: “Un Walter Zenga, c’è solo un Walter Zenga!”. A quei tempi il Ferraris era sempre pieno e Walter salutava il pubblico doriano al termine di Sampdoria-Milan 3-0 (doppietta di Chiesa e singola di Mancini).
Una nota folkloristica: lo stadio intero gridava anche contro il provocatore Franco Baresi, agli ultimi scampoli di carriera: “E’ arrivato Weah e Baresi è di nuovo papà”, e il capitano rossonero mostrava lo scudetto alla Sud, beccandosi una bordata di fischi.
Poi, a fine gara, fioccarono gli applausi per l’Uomo Ragno, all’ultima gara in casa in maglia blucerchiata, pima del trasferimento al Padova.
Nessuno, tra il pubblico, dimenticava l’errore grasso di Zenga, compiuto l’anno precedente: l’intervento goffo sulla punizione di Schwarz che ci costò la finale di Coppa delle Coppe.
Ma c’era un semplice motivo che trascinava gli applausi e i cori dei tifosi doriani (oltre all’attaccamento che Walter aveva avuto per la maglia). Il motivo era che l’Uomo Ragno viveva già da anni nell’indiscusso Olimpo dei numeri Uno: era un mostro sacro dei suoi tempi, un’ autentica belva dei pali.
Forse le nuove leve non conoscono Walter più di tanto.
Ma dovete sapere che tra gli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 Zenga era un portiere mostruoso, eletto per tre volte consecutive come miglior portiere del mondo, dal 1989 al 1991.
Ora l’Uomo Ragno torna in veste di allenatore. Sempre dichiarazioni d’amore per i tifosi blucerchiati: Walter ha sempre detto che dopo l’Inter per lui c’è la Sampdoria.
Molti tifosi sono scettici per la poca esperienza in Italia, del resto c’era scetticismo anche prima dell’arrivo di Mihajlovic. Ma (oltre all’augurabile competenza) Ferrero vuole intorno a sé personaggi carismatici, che trasmettano entusiasmo e che siano in linea con la presidenza.
Sarri ci sarebbe piaciuto, ma forse non era il tipo adatto per convivere con la Vipera salterina.
Sarri è ombroso e amante di John Fante. Ferrero salta come un grillo e gli piacciono I Cugini di Campagna. Qualcosa non quadrava.
“Sampdoria è Sampdoria”, ha detto Zenga nelle sue prime dichiarazioni. “L’Europa è un motivo in più, una bella sfida, dobbiamo essere pronti a fare bene.”.
In bocca al lupo Walter, ora probabilmente la squadra vedrà molti cambiamenti.
Noi confidiamo sulle tue competenze, Uomo Ragno.
Confidiamo sul tuo entusiasmo.
2 commenti
Qui tutti parlano di attaccamento alla Samp o scemenza di questo tipo, tutta chiacchiera e distintivo, gli unici che ho visto attaccati alla maglia negli ultimi anni si chiamano Iachini e Flachi.
Il resto sono solo parole…… per chi ha dimenticato vada al minuto
1:46….
https://www.youtube.com/watch?v=n0kinSjSSEU
Zenga se mai dovesse fare un anno buono corre dalle strisciate sbavando!! Ma purtroppo penso che l’anno del uomo ragno sarà mesto……
Dai, Gastaldello è già uno che non invidia nulla a quei due. Rimasto in B abbassandosi pure lo stipendio… Accidenti, lo abbiamo perso solo da pochi mesi : -(
Per il resto, concordo sul fatto che valutare ogni nuovo arrivo sulla base del possibile attaccamento ai colori è una scemenza. Se un giocatore o un allenatore preferisce andare a giocarsi qualcosa (di certo o potenziale) più grande di ciò che può offrirgli la Sampdoria, che male c’è? La carriera soprattutto di un calciatore è breve… Poli scaricato dall’Inter ha fatto un anno da leone qui col malcelato desiderio di tornare subito in una grande. E infatti l’anno dopo è andato a fare la Champions col Milan e a guadagnare molto di più… già noi non l’avremmo mai fatto! Ma per me Poli non è un “mercenario”, bensì un grande, un esempio per qualsiasi giovane calciatore per forza di volontà, fiducia in se stesso e spirito di abnegazione. Conta solo che un professionista faccia il suo dovere verso la squadra per cui gioca. Le dichiarazioni d’amore che sogno non riguardano i calciatori… Il sogno di Zenga è allenare l’Inter, lo sanno tutti (cosa avrà pensato a vederci Stramaccioni?). Ma chissene…