Garrone per una volta le ha azzeccate. Il mercato di gennaio porta con sé un messaggio che ci ha colto di sorpresa (non c’eravamo abituati). Ma, per Dio, una piacevole sorpresa.
La società ci ha beccato. Non si sa come, non si sa grazie a quali astri favorevoli. Ma sotto l’influsso miracolistico di Sinisa, Garrone ha fatto scelte di mercato giuste, anzi, per restare in tema: sacrosante!
Dimentichiamo per un attimo la scaramanzia (chi lo ritiene opportuno si afferri saldamente i gioielli di famiglia, le sacre pelotas). L’obiettivo salvezza sembra ormai ad un passo.
Anche perché le concorrenti più disgraziate avanzano a passi lentissimi. Non è illogico pensare che la quota salvezza possa essere a 35, 36 punti (lo scorso anno ne bastarono 33, e quest’anno le cose non sembrano andare molto diversamente). Alla Samp mancano dunque un paio di vittorie e qualche sparuto pareggio, sparso qua e là, per poter centrare l’obiettivo.
Con la speranza che dal prossimo anno si alzi l’asticella e si possa almeno ambire al centro classifica (chiediamo molto?).
Detto questo, dobbiamo sottolineare che la società, negli ultimi tempi, ha operato bene. Chiedevamo a gran voce una punta, dicevamo che il ruolo era palesemente scoperto, affidato al vecchio e fragile Pozzi, una carriera nobile in blucerchiato, ma ormai vicino alla pensione.
Eravamo sbalorditi, quando Osti, con occhietti ottusi da triglia e toni funebri da menagramo, ripeteva che non c’era bisogno di una punta. “Che minchia stai dicendo?”, pensavamo.
Osti forse bluffava, come un giocatore di poker. O forse semplicemente straparlava (molto più probabile). Ma stava cercando di portare in blucerchiato Maxi Lopez, superando, si scopre oggi, la concorrenza di qualche squadra araba, ricca in petrolio.
Sinisa garantiva per l’argentino, ed era la sola cosa che ci faceva stare tranquilli. E Maxi, infatti, ci ha fatto vincere il derby.
Ma non finisce qui. Anche il buon Okaka si sta rivelando un giocatore dignitoso, un giocatore che ci mancava, utilissimo alla causa. Un centro boa che fa sentire la sua presenza, un attaccante atipico: mai conclusioni in porta, mai uno sguardo al portiere avversario. Ma grandi sudate e grandi colpi di chiappone per difendere la palla a tutto campo.
Pensate se domenica scorsa ci fosse stato il pur glorioso Nick Pozzi, là davanti, sperduto tra le maglie sarde, a difendere il pallone con le sue cigolanti giunture di cristallo… Una scena malinconica.
I tifosi del Parma, nostri consanguinei, hanno celebrato la cessione di Okaka come un evento da ricordare, un successo inaspettato. E invece dobbiamo smentirli: a quanto pare ci abbiamo guadagnato noi. Un giocatore come Okaka ci serviva (e anche parecchio) come punto di riferimento centrale, attorniato dalle frecce Eder e Gabbiadini.
Bravi tutti, per una volta bravi dirigenti!
E infatti i risultati si sono visti: 7 punti nelle ultime 3 gare, saliamo a quota 19 nell’era Sinisa, cifre da salvezza tranquilla e beata, medie da Europa League.
Ma un pensiero finale ci vuole: Garrone e C., non peccate come al solito di presunzione. Affidatevi in tutto e per tutto a Mihajlovic e ai suoi companeros.
Con loro potremo toglierci delle soddisfazioni.
1 commento
l’ultima frase è il succo del discorso, ci dobbiamo affidare al trio…..Osti spero che a breve sia cmq cacciato dal Garrone o da Braida appena si insedia.