ROMERO 7,5 – Decisivo ancora una volta, galattico innanzitutto perché blocca il rigore calciato da Gonzalo Rodriguez con la facilità con cui si berrebbe un tamarindo ghiacciato sotto il sole dell’equatore; poi, perché offre un’impressione di sicurezza degna del Mondiale brasiliano e che raramente avevamo visto in blucerchiato nelle passate stagioni. Macina calcio, esprime un’eccellente sicurezza malandrina, maramaldeggia ed irride l’avversario di turno con saccenza. Sempre puntuale negli interventi e nelle uscite, gli attaccanti viola si avvicinano in maniera infida in occasione di rimesse dal fondo, ma lui non si scompone. IL MIGLIOR AMICO CHE PUOI AVERE E’ QUELLO SU CUI SPESSO PENSAVI DI NON POTER CONTARE. “UUUUHHH… YOU’RE MY BEST FRIEND”, cantava Freddie Mercury.
CACCIATORE 6,5 – Schierato come centrale d’avanguardia, destro fisicato, non sfigura affatto. Concreto, uomo di fiume, cervello ed acume. Sorveglia efficacemente le mosse degli avversari lasciando pochi margini di manovra. Poco vistoso, sobrio come un capospalla di Armani ma decisamente all’altezza della situazione. ELEGANTE.
PALOMBO 8 – Madre de Diòs che corsaro! Era dai tempi di Delio che non veniva schierato in difesa, ma gli eventi hanno costretto Sinisa ad arretrarlo. Abile a neutralizzare i pericoli in area (e non sono pochi, anche se condotti in modo un po’ confusionario dagli uomini di Montella), coltello fra i denti, corona una prestazione positiva siglando un rigore impeccabile. L’intervento su Babacar che avrebbe portato al rigore viola è opera sua, ma è tutto da vedere se effettivamente giustificasse una simile decisione arbitrale. UOMO OVUNQUE PER QUANTUNQUE.
REGINI 6,5 – Buona prova anche per un Vasco in crescita. Sono lonatani gli svarioni di inizio campionato. Centrale difensivo di sinistra, deve coprire più che avanzare, tamponare e non spingere. E anche nel suo caso bisogna dire che svolge bene il suo compito: è didatticamente impeccabile e sbaglia ben poco. Ha messo il casco. IL RETTILINEO E’ DA IMPENNATA.
DE SILVESTRI 6,5 – Sinisa lo schiera come esterno di centrocampo, lui risponde presente. Pompa duro, un riff heavy metal accompagna metaforicamente le sue pompate, occhio lupesco e narici dilatate, lui fiuta. Fiuta la paura, lo sapete? La paura di chi viene settimanalmente schierato sulla sua strada, la fiuta, sì sì , e se la mangia. Fiuta paura e caga emozioni, il Lollo, come ai tempi di Delio, con la differenza che stavolta sembra più attento in copertura, arretrando quando necessario. Lavoro prezioso come sempre, ficcante come un Rocco dopo una settimana di astinenza forzata. VERY AGGRESSIVE!
OBIANG 7 – Ennesima prestazione di sostanza. Ennesima prestazione vampiresca, succhia le energie vitali avversarie, rifocillandosi e donando continui “power up” ai suo compari. Ancora una volta uomo-ovunque, spezza il gioco della Fiorentina come e quanto può, coadiuvando Soriano in impostazione. In più, nel momento di maggior pressing avversario, dà pure il suo contributo in difesa. L’Amour responsabilizzato dà sempre buoni frutti. NON C’E’ LIMITE ALL’AMORE.
RIZZO 7 – Per lui, genovese svezzato nelle giovanili blucerchiate, segnare il primo gol in A sotto la Sud equivale ad un sogno. E che gol! un sinistro che beffa il pur attento Neto dopo aver bruciato sul tempo Borja Valero. Sono quelle cose che sogni ti accadano quando sei piccolo e passi i pomeriggi a sbucciarti le ginocchia ai giardinetti sotto casa, sparando al cielo le tue prime bestemmie. Non segna solo la rete del raddoppio, ma gioca una partita grintosa, attenta, propositiva come terzo centrocampista centrale. Spreca malamente un’incursione sulla destra nel primo tempo, ma riesce a rifarsi con gli interessi pochi minuti dopo. Esce tra gli applausi. LUI, SOUL SAMP. BLUCERCHIATO NELL’ANIMO.
(KRSTICIC 6) – Rientra dopo più di un mese ai box. Notti insonni per il neopapà. Più pannolini sporchi che tiri in porta, in questo periodo. Poco più di venti minuti, ma il suo lavoro è utile nel ridare fiato ad un centrocampo affaticato in una fase critica dell’incontro. WELCOME BACK!
SORIANO 6,5 – Gran lavoro sporco sulla trequarti per il buon Roberto, non più soltanto brillantina, ma lustrini e sfoglie d’oro, ovvero ormai una garanzia. Strappa palloni, li ipnotizza con giochi di prestigio, li difende strenuamente; riesce ad impostare meno del solito, ma dove non riesce lui arriva il buon Pedro. Subisce il fallo (peraltro stupidissimo) che provoca il rigore del vantaggio. MAGIC BOB.
(DUNCAN n.g.) – Gioca tre minuti, troppo poco per poter dare un giudizio. SOFFICIOSO.
MESBAH 6,5 – Prova a mettere la museruola a Cuadrado, ovvero ad una delle alette più forti al mondo, a mio avviso. E ci riesce. Alì Mesbah è un pandemonio, un birichino. Nel primo tempo cura maggiormente la parte difensiva, anche se talvolta non sa resistere alla tentazione della discesa. Con l’uscita del colombiano si fa vedere maggiormente in avanti. In ogni caso, apporto efficace e tempestivo. CANTAMI, O SINISA, DEL PELIDE ALGERINO.
OKAKA 7 – Solita prestazione esplosiva: TRITOLO PURO come le mie interiora dopo una doppia dose di fagioli, recupera diversi palloni e gli avversari devono commettere fallo per rubarglieli. Si fa trovare sempre pronto e piazzato, lancia baci, schiaffeggia, lotta come un toro infuriato… eh già, ci fai piangere, Okaka Chuka, per la tua abnegazione e la tua grinta! Difende una quantità innumerevole di palloni, piantando il suo bacino scultoreo per le terre, come una gigantesca leva d’ebano su cui far girare la squadra. Il solito arbitro incapace gli fischia troppi falli contro, colpevole, a quanto pare, di avere una mole mastodontica. DRUM, L’ULTIMO MANDINGO.
BERGESSIO 6 – Prova positiva ed incoraggiante per l’argentino, messo un po’ in ombra in questo primo scorcio di campionato dall’esplosività dei compagni e non da demeriti suoi. Molti temevano che la coabitazione con Okaka potesse creare problemi, in realtà i due si intendono bene e si mettono uno a disposizione dell’altro, senza personalismi inutili. Gonzalo sfianca la difesa viola, intrinsecamente nella sua prova ci vedo una grande metafora del suo campionato: lotta duramente ma non riesce a trovare ancora la via della rete. “IL MIELE NEL FAVO PIU ALTO E’ IL MIGLIORE” diceva Winnie Pooh. Continua, credici Gonzalo. C’è spazio per tutti, nello spettacolo di quest’anno!
(EDER 7) – Finalmente si sblocca il Cittadino: una gran fuga da centrocampo, raganella salterina, conclusasi felicemente dopo aver seminato in velocità gli avversari e aver battuto Neto in uscita. Al di là del gol (importantissimo, anche per il suo morale), prestazione senza sbavature all’insegna della corsa e della pressione costante. FUTURISTA, LO SBALLO CONTINUA.
SINISA 7,5 – La formazione iniziale era da piena emergenza: difesa a 3 senza Romagnoli, Silvestre e Gastaldello, centrocampo a 5 con l’inserimento di Rizzo con Lollo e Mesbah esterni avanzati, in attacco il duo Bergessio-Okaka. Sinisa costretto quindi a schierare un 3-5-2 che evocava la trista stagione dell’ultimo Delio. Alla fine, ancora una volta, ha avuto ragione lui: pur con qualche affanno, la difesa ha retto (nonostante la rete di Savic abbia colto un po’ tutti di sorpresa), il centrocampo è stato assolutamente all’altezza della situazione e l’intesa tra Stefano e Gonzalo è stata fondamentalmente buona. Partita ostica (e Fiorentina molto più fallosa del previsto) interpretata nel migliore dei modi sia dal tecnico che dai giocatori, anche da quelli meno utilizzati (Rizzo, Bergessio). Saggio e decisivo l’inserimento di Krsticic ed Eder nell’ultima parte di gioco. HO FINITO GLI AGGETTIVI. PER CUI NE SPOLVERO UNO GIA’ USATO PER UN ALTRO ALLENATORE, MA CHE A LUI CALZA A PENNELLO: THE SPECIAL ONE.